“L’elevata esposizione della top ten alle assicurazioni vita li espone a un potenziale calo dei rendimenti degli investimenti”
La conseguenza è che i pochi operatori con segmenti più diversificati potrebbero consolidare le loro posizioni nel prossimo futuro
E dunque con 8 su 10 assicuratori in Italia che sono fortemente dipendenti dal settore vita, ne deriva che almeno il 99% dei premi proviene da quel segmento.
Come si può vedere dal grafico, sopra riportato, le uniche realtà che nel tempo hanno diversificato, e che dunque potrebbero evitare il contraccolpo sono Unipolsai Assicurazione e Allianz. Generali Italia ha diversificato ma ha anche una forte concentrazione sul segmento vita. Da osservare infine che ci sono realtà come Poste Vita o Bnp Paribas Cardif Vita che sono molto focalizzate sul ramo vita.
“L’elevata esposizione dei primi dieci al settore assicurativo sulla vita li espone a un potenziale calo dei rendimenti degli investimenti. Tuttavia, due assicuratori dipendono per oltre il 30% dall’assicurazione auto, il che li espone alla prevista stagnazione nel settore automobilistico. Ma è improbabile che vedano un forte aumento dei sinistri, come previsto nel segmento vita, rendendoli meglio posizionati a breve termine “, commenta Deblina Mitra, analista assicurativo di GlobalData.
Secondo i dati del report inoltre, i dati sui premi mostrano inoltre come i principali assicuratori vita in Italia detengono una quota importante di questo mercato e sono quindi esposti a polizze vita ad alto rischio.
“Il ramo vita a termine rappresenta il 70% delle attività totali dei primi dieci assicuratori vita. Considerando l’elevato tasso di mortalità in Italia dovuto al Covid-19, la categoria ha la più alta esposizione. Inoltre, anche gli assicuratori vita stanno registrando un calo dei rendimenti degli investimenti a causa della volatilità del mercato”, conclude lo studio.