A partire dal prossimo gennaio, la Croazia diventerà membro della zona euro
L’adesione all’area dell’euro facilita l’espansione del commercio e l’integrazione nelle catene globali del valore
Come noto, a partire dal prossimo (e ormai imminente) anno nuovo, dunque dal 1 gennaio 2023, la Croazia entrerà a far parte dell’Eurozona. Più nel dettaglio, diventerà il ventesimo paese membro dell’area dell’euro.
Una simile circostanza, che segna l’allargamento dei paesi che adottano l’euro come moneta avente corso legale, determina delle conseguenze interessanti.
L’avviso di Banca d’Italia
Banca d’Italia ha comunicato che tanto l’euro che la kuna (in forma di banconote o monete) potranno essere utilizzati per i pagamenti durante le prime due settimane a seguito dall’introduzione dell’euro. Ciò comporta che, passato questo periodo intermedio, dal 15 gennaio le banconote e le monete in euro diventano le uniche ad avere corso legale.
Inoltre:
- i prezzi dei beni e servizi saranno riportati sia in euro sia in kune fino al 31 dicembre 2023
- la Banca d’Italia effettuerà, a partire dal mese di gennaio e fino al 28 febbraio 2023, il “cambio al valore di parità” della kuna croata (7,53450 kuna per 1 euro)
- il cambio delle banconote in valuta croata in favore della generalità del pubblico verrà effettuato a titolo gratuito presso le Filiali di Ancona, Milano, Roma Sede, Trieste e Venezia per un importo massimo, concordato nell’Eurosistema, di 8.000 kune (HRK), corrispondente al controvalore di circa mille euro per ciascuna operazione.
Le prospettive del Consiglio europeo
Come messo in evidenza dal Consiglio europeo, l’ingresso della Croazia determina, inevitabilmente, una serie di vantaggi per tutti quei soggetti stranieri (ma anche residenti in Croazia) che decidono di investire nel territorio.
Infatti, appartenere al sistema euro, dunque all’Uem, che rappresenta la seconda più importante currency al mondo (utilizzata da oltre 347 milioni di persone) dopo il dollaro, facilita:
- il risparmio e l’investimento
- fare business e stringere affari
- viaggiare e studiare, formarsi all’estero.
Il passaggio all’euro nasce dalla volontà della Croazia di integrarsi maggiormente in Europa. Possiamo dire che si tratta di una forma di integrazione naturale del percorso di avvicinamento della Croazia all’Europa, stante il fatto che più della metà delle esportazioni di beni della Croazia sono destinate all’area dell’euro e quasi il 60% delle sue importazioni provengono dall’area dell’euro.
In questi termini, la moneta unica renderà, tra le altre cose:
- più facili ed economici i pagamenti di beni e servizi
- più basso il rischio di investimento e di cambio.
Dove investire in Croazia?
I principali settori industriali della Croazia sono:
- industria alimentare
- industria metallurgica
- settore energetico
- settore agricolo
- turismo.
Ciò è dovuto principalmente alla posizione geografica della Croazia nell’Europa sudorientale. L’accesso al Mare Adriatico lungo la lunga costa, una rete autostradale e ferroviaria molto ben sviluppata e buoni collegamenti aerei offrono ai potenziali investitori l’opportunità di investire nell’industria del turismo sulla costa e di costruire impianti di produzione nell’interno del Paese.
Altri fattori che possono attrarre gli investitori stranieri sono i servizi finanziari ben sviluppati e le infrastrutture di telecomunicazione di alta qualità. Inoltre, la Croazia dispone di interessanti incentivi fiscali, accordi di doppia imposizione e fa parte dell’area doganale unica dell’Ue.