L’intensa competizione fiscale tra gli Stati ha alimentato il ribasso delle imposte sui redditi delle società
In Europa si assiste ad un aumento della concorrenza fiscale e, conseguentemente, ad una riduzione della tassazione sui redditi delle società e alla creazione di appositi regimi di favore per le imprese che decidono di trasferire la loro sede o fare investimenti nei diversi territori dell’Ue
In particolare, le imprese multinazionali sono più inclini a sfruttare, a proprio beneficio, le differenze dei sistemi fiscali degli Stati membri. Le affiliate dei grandi gruppi multinazionali versano, a parità di condizioni con le altre imprese, in media, il 20% in meno delle imposte.
Ma quali sono gli Stati che, più di altri, hanno avviato riforme fiscali più favorevoli per le imprese? Secondo quanto emerge dal report “New Forms of Tax Competition in the European Union”, i tagli più significativi sulle imposte sui redditi delle società sono stati attuati da Ungheria, Belgio, Francia e Lussemburgo.
Al contrario, gli unici Paesi che hanno aumentato le imposte sul reddito delle società sono stati Lettonia (+5 pp), Portogallo (+2 pp) e Slovenia (+2 pp).
In linea generale, le riforme fiscali adottate dagli Stati membri nel corso degli ultimi cinque anni comprendono un mix di misure di ampliamento e riduzione della base imponibile.
Benché in alcuni casi si è allargata la base imponibile adottando misure antielusione e riducendo le esenzioni e le detrazioni (si pensi alla limitazione alla deducibilità delle perdite in Lettonia, Paesi Bassi, Svezia, o alla riduzione delle esenzioni sui dividendi in Belgio, o sulle plusvalenze in Spagna), in molti altri casi, ben più numerosi, si registra una chiara tendenza all’aumento degli incentivi per le imprese.
Il finanziamento pubblico della ricerca e sviluppo aziendale è diventato ormai prassi irrinunciabile, assumendo, in via di fatto, sempre più la forma di incentivi che costituiscono sussidi pubblici indiretti. In ambito R&S i sistemi fiscali europei più competitivi, tra gli altri, sono Slovacchia, Francia, Portogallo e Spagna.
Importanti regimi preferenziali sono rivolti al mondo della proprietà intellettuale, applicandosi in materia di brevetti e software.
La rapida diffusione dei box IP nell’Ue, è indice rivelatore di quanto intensamente gli Stati membri competano tra loro. Un numero crescente di Paesi tassa il reddito derivante da beni immateriali come brevetti e software con aliquote altamente preferenziali.
Le aliquote fiscali preferenziali in ambito IP vanno da 0% sulle plusvalenze a lungo termine in Ungheria, all’11% sui redditi da beni immateriali in Portogallo e Slovacchia. Lituania, Lussemburgo, Malta e Polonia offrono, inoltre, aliquote fiscali preferenziali dal 5% in giù.