Ad avviso della Commissione europea anche all’interno dell’Eurozona ci sono giurisdizioni che pongono in essere politiche fiscali apertamente rivolte ad agevolare strategie elusive o evasive al fine di attrarre capitali dagli Stati esteri
In Europa sono almeno sei gli Stati considerati alla stregua di paradisi fiscali
L’Europa, ad esempio, benché sia impegnata da tempo per migliorare la governance in materia fiscale a livello internazionale – al punto che con la lista black list delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali si prefigge di contrastare le pratiche abusive che erodono i gettiti fiscali degli Stati membri – ospita al suo interno giurisdizioni borderline; vale a dire Stati che offrono ambienti vantaggiosi per le imposte sulle plusvalenze, sul reddito, in particolare, delle società.
Queste aree geografiche, benché non siano ascrivibili a pieno titolo nel novero dei paradisi fiscali, in forza di alcune politiche fiscali di particolare vantaggio attraggono investitori privati e grandi aziende da tutto il mondo.
Non è un caso se la Commissione europea, nel recente report denominato “Business Taxation for the 21st Century”, ha messo in evidenza che nell’Ue sono almeno 6 gli Stati che promuovono, con le loro politiche fiscali interne, strategie di evasione fiscale. Nel dettaglio, l’organo esecutivo europeo pone l’attenzione nei confronti del Lussemburgo, dei Paesi Bassi, dell’Irlanda, di Cipro e Malta e, infine, dell’Ungheria.
Ebbene, incrociando i dati della Commissione europea con quelli rilasciati da Tax Justice, in particolare prendendo in considerazione il Corporate Tax Haven Index – dunque la classifica mondiale delle giurisdizioni complici nell’agevolare le società multinazionali a sottopagare l’imposta sul reddito delle società – emerge che entro le prime 25 posizioni a livello globale si posizionano: l’Ungheria, Malta, Cipro, l’Irlanda, Lussemburgo, Svizzera e Paesi Bassi.
Ciò considerato, è appena il caso di soffermare l’attenzione, benché brevemente, su Malta e Cipro, ribadendo che – formalmente – non possono considerarsi paradisi fiscali.
Malta si classifica a livello mondiale al 18° posto per tasso di segretezza finanziaria, determinando un danno nei confronti degli altri Paesi (tenendo conto dei capitali sottratti a tassazione nel paese d’origine) stimato per 292 milioni di euro; di cui 217 milioni consistono in pratiche evasive poste in essere da individui.
Cipro, invece, occupa il 14° posto nella classifica dei paradisi fiscali per le aziende a livello globale, mantenendo un indice di segretezza bancaria e finanziaria molto rigido.
Ancora più di Malta, Cipro determina un danno complessivo nei confronti degli altri Stati stimato in 1 miliardo di dollari annui (in termini di tasse perse), favorendo l’evasione fiscale privata per 615 milioni di dollari.