La prima riunione dell’Assemblea nazionale del popolo cinese dalla fine delle politiche Zero covid, che inizierà in questo fine settimana, è stata anticipata da speranze e attese sul rimbalzo dell’economia del Paese. Il 1° marzo l’indice Pmi manifatturiero ha segnato il miglior balzo da 11 anni, anticipando una decisa espansione dell’attività a quota 52,6 punti. Il dato, molto al di sopra delle attese, ha ridato slancio all’indice azionario cinese, in fase calante per tutto il mese di febbraio dopo un inizio anno brillante. Al 2 marzo il Csi 300 indica un progresso del 6,36%, leggermente superiore a quello registrato dall’Msci World Index. “I valori elevati del Pmi riflettono in parte la debolezza dell’economia all’inizio di quest’anno e probabilmente si ridurranno in breve tempo con il rallentamento della ripresa”, ha dichiarato Julian Evans-Pritchard, responsabile dell’economia cinese di Capital Economics, che anticipa una crescita superiore al consenso per l’economia cinese nel 2023, eventualmente superiore al 5,5%.
Ricette per il rilancio cinese
La riunione del Parlamento cinese sarà anche l’occasione per ascoltare quali strategie di supporto alla crescita metteranno in campo i leader del partito, con un’attenzione che probabilmente si concentrerà sul futuro premier e vice segretario Li Qiang, che entrerà in carica il 15 marzo. Considerato l’uomo più pro-business della cerchia del presidente Xi Jinping, Li è stato persino indicato come l’ispiratore dell’inversione a “U” nella gestione dei contagi nel Paese (nonostante la sua gestione fallimentare della pandemia quando era segretario a Shanghai, proprio a causa dei lockdown).
La sfida a lungo termine per il partito consiste nel riconquistare il favore delle imprese e degli investimenti in Cina, sui quali hanno pesato le politiche di “prosperità comune” del leader Xi, ma anche le politiche dirigiste favorevoli alle imprese di Stato. Nonostante il rally azionario, ha mostrato un rapporto di Bank of America, a gennaio fondi d’investimento hanno ridotto la propria esposizione sull’obbligazionario e sulla valuta cinese (l’esposizione ai bond cinesi è al di sotto di 3,1 punti percentuali rispetto al benchmark).
Li Qiang, dunque, potrebbe essere il portavoce di una nuova fase. “Era un forte sostenitore di un’ulteriore apertura del mercato agli investitori stranieri e ha esortato la burocrazia locale a creare un ambiente favorevole alle imprese quando era al timone di Shanghai”, ha dichiarato al Scmp, Wang Feng, presidente del gruppo di servizi finanziari Ye Lang Capital, “è probabile che Li darà alle imprese, interne o estere, una maggiore libertà nel condurre scambi transfrontalieri, mentre richiede ai funzionari governativi di ridurre ulteriormente la burocrazia per servire le aziende”.
I ritorni dei mercati emergenti sono superiori su un orizzonte di lungo termine? La riapertura del mercato azionario cinese suggerisce l’opportunità di aumentare il peso del Dragone nei portafogli? O piuttosto è meglio puntare sulle aziende europee molto esposte alle dinamiche di crescita cinese?
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Si cerca la spinta sui consumi: a quali titoli da guardare
Per gli investitori una possibile indicazione sui settori che potrebbero beneficiare della nuova strategia economica di Pechino consiste nell’obiettivo programmatico, delineato lo scorso dicembre nell’incontro fra i leader anziani del partito, di stimolare i consumi.
Secondo i contenuti dell’incontro, pubblicati a metà febbraio da Qiushi magazine, rilanciare gli acquisti al dettaglio è la priorità numero uno dei dirigenti. Questo target dovrebbe includere, aveva detto Xi, nuovi incentivi per le auto elettriche, che anche in Cina si rivelano determinanti nel guidare la domanda per questa tipologia di veicoli, e sostegno alle società focalizzate in servizi per la terza età. I titoli da guardare in questi ambiti sono i costruttori di auto BYD, Li Auto e Geely; mentre per la cura degli anziani le realtà quotate includono Shanghai Everjoy Health Group e Yihua Healthcare.