Il ministero dell’Economia ha annunciato il ritorno in asta di tre Btp: un titoli a breve termine con scadenza al 2026 e due Btp€i con cinque e nove anni di vita residua, per un controvalore offerto in asta fino a 3,75 miliardi di euro (al netto delle aste supplementari).
Per prenotare l’acquisto è possibile presentare la domanda entro il 25 novembre, presso gli sportelli bancari o postali, cosi come utilizzando l’home banking abilitato alle funzionalità di trading.
Per quanto riguarda il Btp a due anni, è importante sottolineare che la cedola offerta non rappresenta necessariamente il rendimento a scadenza, dal momento che il meccanismo di asta prevede l’acquisto del titolo al di sopra o al di sotto del prezzo di rimborso. Al momento il rendimento lordo di mercato per un Btp a due anni è del 2,57%: questo potrebbe essere un metro di paragone più affidabile per prevedere il rendimento effettivo della nuova emissione.
Btp Short Term e Btp€i, perché investire
I Btp Short Term sono una valida scelta per chi cerca un’alternativa ai tradizionali Bot, ma con un orizzonte temporale leggermente più esteso: questi titoli si rivolgono a investitori disposti a impegnare il proprio capitale per periodi superiori ai 12 mesi. Un aspetto particolarmente allettante di questi strumenti, nell’attuale fase, è la loro potenziale reattività alle variazioni dei tassi d’interesse. In uno scenario di riduzione dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, questi titoli potrebbero aumentare di valore, offrendo opportunità di plusvalenza per gli investitori più attenti alle dinamiche di mercato e pronti a vendere in anticipo sulla scadenza.
D’altra parte, i Btp indicizzati all’inflazione europea si propongono come uno scudo contro l’erosione del potere d’acquisto, dal momento che le cedole e il capitale vengono periodicamente rivalutati (oltre a pagare la cedola minima indicata in tabella). Questi titoli, tuttavia, presentano una peculiarità che merita riflessione: il loro riferimento all’inflazione dell’Eurozona potrebbe non riflettere pienamente le dinamiche dei prezzi in Italia. Questo aspetto li differenzia dai Btp Italia, le cui rivalutazioni si basano sull’indice Foi calcolato dall’Istat, più aderente alla realtà economica nazionale.
E’ importante sottolineare che, come per tutti i titoli di Stato, entrambi gli strumenti offrono la possibilità di liquidazione anticipata sul mercato secondario. Tuttavia, questa opzione comporta l’esposizione alle fluttuazioni di prezzo, rinunciando alla garanzia di rimborso del capitale a scadenza (per approfondire).