Il Btp Futura chiude la quinta (e ultima) giornata di collocamento con una raccolta totale di oltre 6 miliardi
Le caratteristiche del bond e i numeri dell’emissione
Si chiude con una raccolta totale di oltre 6 miliardi di euro l’emissione del primo Btp Futura, il titolo di Stato, in collocamento dal 6 al 10 luglio, rivolto esclusivamente al mercato retail (i piccoli risparmiatori) i cui proventi saranno destinati a finanziare i provvedimenti adottati dal Governo per sostenere la crescita del Paese e affrontare l’emergenza da Covid-19.
L’ identikit del BTp Futura
Guardando alle caratteristiche del BTp Futura, il titolo ha scadenza a 10 anni e tassi prefissati che aumenteranno nel corso della vita del titolo, secondo un meccanismo denominato “step up”. Gli step in questo caso sono tre: dal primo al quarto anno i tassi cedolari minimi garantiti saranno pari all’1,15%, all’1,3% dal quinto al settimo anno e all’1,45% dall’ottavo al decimo anno. Inoltre, per i piccoli risparmiatori che acquisteranno i BTp Futura durante il periodo di collocamento e deterranno i titoli fino alla scadenza è previsto un “premio di fedeltà”. Si tratta di un bonus finale compreso tra l’1% e un tetto massimo pari al 3% dell’ammontare sottoscritto, calcolato in base alla variazione media annua percentuale del Pil nominale dell’Italia registrato dall’Istat nel periodo che intercorre tra l’anno di emissione del titolo e il 2029 (anno che precede la scadenza del titolo).
Com’è andato il BTp Futura?
La raccolta complessiva per il BTp Futura si è attestata a 6,13miliardi. In particolare, nella prima giornata di offerta il titolo ha ottenuto richieste per circa 2,37 miliardi di euro, 1,68 nella seconda, 1,16 nella terza, 561 milioni nel quarto giorno del collocamento e 349 nel quinto. I contratti sottoscritti nei 5 giorni di collocamento sono stati pari 174.318, con un’importo medio sottoscritto dai piccoli risparmiatori italiani – secondo quanto risulta da un’analisi preliminare – di poco superiore ai 30mila euro.
Secondo Giacomo Alessi, senior financial analyst di Marzotto Sim, il collocamento è andato “molto bene”. Questo, spiega l’analyst “considerando che la tipologia di strumento è nuova, che gli investitori retail erano già stati stimolati con il BTp italia e che il premio di rendimento non è alto: 7bps senza premio fedeltà, 17bps con premio fedeltà al floor (livello minimo, ndr) e 37 bps con premio fedeltà al cap (tetto massimo, ndr)”. L’ultimo scenario, a detta di Alessi, è “molto improbabile ma non necessariamente impossibile”.
Anche se l’emissione non ha fatto i numeri da record del BTp Italia 2025 (quasi 14 miliardi di raccolta sul retail) collocato a maggio e interamente destinato al finanziamento degli interventi relativi all’emergenza Covid-19, Alessi evidenzia alcune fondamentali differenze tra i due titoli, come la scadenza e le cedole. In primis, il Btp Italia ha scadenza 5 anni, ovvero la metà del BTP Futura. “Bisogna considerare che per un investitore retail immobilizzare la liquidità per 5 o 10 anni è diverso che per un istituzionale” sottolinea Alessi. Inoltre, conclude l’analyst, nonostante la struttura cedolare step up, “il BTp Futura non offre la stessa opzionalità del BTp Italia, il cui rendimento legato all’inflazione”.
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