Il ministero dell’Economia ha annuciato due Btp, uno con scadenza al luglio 2030 di nuova emissione e un altro titolo che torna in asta con scadenza all’agosto 2035. A questi si aggiungono due Ccteu con scadenze al 2032 e 2033. Complessivamente i tre titoli potranno raccogliere fino a 9 miliardi, escluse le aste supplementari.
Per prenotare l’acquisto c’è tempo fino al 28 marzo; è possibile fare riferimento agli sportelli bancari e postali, oppure attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzionalità di trading.
Di seguito le caratteristiche dei titoli:
Tipologia titolo | Vita residua | Codice ISIN | Tranche | Emissione | Scadenza | Cedola annuale | Tasso annualizzato | Spread | Tasso cedolare sem. | Data pagamento cedola | Importo Min. offerto (mln. €) | Importo Max. offerto (mln. €) |
BTP 5 Anni | in corso di em | IT0005637399 | 3ª | 03/03/2025 | 01/07/2030 | 2,95% | — | — | — | 01/07/2025 (*) | 2500 | 3000 |
BTP 10 Anni | in corso di em | IT0005631590 | 4ª | 15/01/2025 | 01/08/2035 | 3,65% | 01/08/2025 | 2500 | 3250 | |||
CCTeu 7 Anni | in corso di em | IT0005620460 | 7ª | 15/10/2024 | 15/04/2033 | — | 4,164% | 1,1% | 2,105% | 15/04/2025 | 1000 | 1500 |
CCTeu 7 Anni | 7 anni | IT0005594467 | 13ª | 15/04/2024 | 15/04/2032 | — | 4,114% | 1,05% | 2,08% | 15/04/2025 | 1000 | 1250 |
Perché inserire i Btp in portafoglio
I Btp rappresentano una scelta consolidata per i risparmiatori italiani, grazie al trattamento fiscale agevolato. Con un’aliquota del 12,5% sui rendimenti, nettamente inferiore al 26% applicato alla maggior parte degli altri strumenti finanziari, questi titoli di Stato partono da una posizione competitiva rispetto ad altre forme di investimento.
Tuttavia, il loro acquisto richiede una pianificazione attenta, soprattutto in relazione alle scadenze. È fondamentale scegliere titoli con una durata coerente con i propri obiettivi finanziari, in modo da recuperare il capitale in momenti strategici, come spese familiari o investimenti futuri.
Chi decide di vendere un Btp prima della scadenza deve considerare l’impatto delle variazioni di prezzo sul mercato: il valore potrebbe essere superiore o inferiore rispetto all’investimento iniziale, esponendo l’investitore al rischio di mercato. Al contrario, mantenere il titolo fino alla scadenza assicura il rimborso del capitale nominale, eliminando questa incertezza.
Rimane comunque il rischio di credito, ossia l’eventualità che lo Stato italiano non sia in grado di onorare i propri debiti. Sebbene lo scenario di un default sovrano sia considerato poco probabile, gli investitori dovrebbero sempre diversificare il portafoglio, valutando il proprio profilo di rischio e, se necessario, consultando un consulente finanziario per una strategia bilanciata.
Cct: cosa lo distingue da un Btp e quando preferirlo
Come approfondito in questo articolo, il Cct (o meglio, Ccteu) è un titolo di Stato la cui cedola non è fissa, ma variabile a seconda dell’andamento del tasso Euribor, quello che solitamente determina anche le rate dei mutui variabili. Di conseguenza, questo titolo tende a seguire in modo più fedele il costo del denaro: questo contribuisce a contenere la volatilità del prezzo dell’obbligazione, rendendo un po’ meno rischiosa la sua eventuale vendita in anticipo sulla scadenza. Il rovescio della medaglia e che, a differenza del Btp, non è possibile fare una previsione esatta di quello che sarà il rendimento a scadenza, dal momento che dipenderà dall’andamento del tasso Euribor.