Esclusa l’asta supplementare il Tesoro prevede di raccogliere quasi 10 miliardi euro con i quattro titoli di stato in emissione
Attualmente il rendimento effettivo a scadenza di un Btp decennale è attorno al 4,05%
Si avvicina una nuova emissione di Btp e CctEu, che porterà nelle casse del Tesoro italiano fino a 9,750 miliardi di euro, esclusa l’asta supplementare. C’è tempo fino a mercoledì 26 luglio per prenotare un dei quattro titoli in emissione: si tratta di tre Btp, due decennali e uno a cinque anni, e un CctEu con 5 anni di vita residua. L’emissione avverrà fra il 27 e il 28 luglio.
In tutti e quattro i casi si tratta di tranche aggiuntive di titoli già emessi fra 2022 e 2023. Il meccanismo di collocamento utilizzato, come d’abitudine per queste emissioni aperte sia ai piccoli risparmiatori sia agli investitori professionali, sarà quello dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. Nonostante la variabilità delle cedole offerte, dunque, il mercato adeguerà il rendimento complessivo aggiustando il prezzo di aggiudicazione.
“Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore”, anche per conto di piccoli risparmiatori terzi, “può formulare sino ad un massimo di cinque offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione”.
Il posizionamento su titoli di Stato italiani di medio-lungo periodo, come nel caso delle scadenze da 5-10 anni in emissione il 27-28 luglio, può essere adeguato in questa fase? Ne avevamo parlato lo scorso 11 luglio con l’analista di Consultique, Rocco Probo. “Se si attende una recessione generalizzata e un rapido intervento della Bce a sostegno dell’economia con una interruzione del processo di rialzo e addirittura un taglio dei tassi allora il posizionamento lungo sui titoli di Stato sicuramente può rappresentare una scelta vincente”, aveva dichiarato l’esperto, “se, invece, la recessione, ad esempio, risulta focalizzata sull’economia italiana con fenomeni di allargamento degli spread di credito e un intervento più blando della Bce giustificato ad esempio da un’inflazione dell’area euro ancora non sotto controllo, allora l’effetto sarebbe diametralmente opposto con pesanti impatti negativi sui prezzi dei titoli di Stato italiani, anche sulle lunghe scadenze”.
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I quattro titoli di Stato in asta
- Il Btp a cinque anni, quinta tranche del titolo emesso il 1° giugno 2023 (Isin IT0005548315) prevede una cedola del 3,80% annuo. Il Tesoro prevede di emettere fra 3 e 3,5 miliardi di euro, e fino a 700mila euro in asta supplementare.
- Il primo dei due Btp a 10 anni, Isin IT000554408, è la settima emissione del titolo lanciato il 2 maggio 2023 (scadenza 01/11/2033). Prevede una cedola al 4,35%, con un importo in emissione massimo di 3,750 miliardi, e fino a 750mila euro in asta supplementare.
- Il secondo Btp, la cui vita residua è di 9 anni, (Isin IT0005494239) è la 14esima tranche del titolo emesso il 3 maggio 2022. Prevede una cedola del 2,5%, con un importo in emissione massimo di 1,250 miliardi, e fino a 250mila euro in asta supplementare.
- Infine, il CctEu è la settima emissione del titolo emesso il 15 ottobre 2022 (Isin IT0005534984) con 5 anni di vita residua. Il suo tasso annualizzato è del 4,29%. Come per ogni CctEu il rendimento è variabile nel tempo e viene commisurato al tasso Euribor a 6 mesi, cui si aggiunge un differenziale dello 0,8%. L’importo in emissione massimo è di 1,250 miliardi, e fino a 187.500 euro in asta supplementare.