Finché non si verifica un grande evento che cambia le carte in tavola, nessun calo azionario sembra essere sufficiente a fermare, dopo poco, la tentazione di comprare il ribasso. Questo schema si chiama buy the dip e, quando prevale un ottimismo fondamentale, di solito è ciò che impedisce alla Borsa di subire cadute eccessive. Dopo il Liberation Day annunciato da Donald Trump e l’introduzione di dazi elevati su numerosi dei maggiori partner commerciali americani, qualcosa di rilevante potrebbe cambiare nell’economia (se queste decisioni dovessero rimanere in vigore, che è il maggiore interrogativo). Quando le prospettive economiche cambiano drasticamente, un po’ come accadde con l’introduzione dei lockdown, i mercati si adeguano bruscamente. È il momento giusto per approfittarne? Per chi cerca una chiave di lettura, l’analisi tecnica è uno degli approcci più utilizzati dai professionisti che cercano di capire come e quando “rientrare” sui mercati.
“I mercati azionari europei si sono resi conto in ritardo del rischio legato ai dazi. I mercati erano forti fino al 20 marzo, per poi entrare in correzione solo successivamente. Questa miopia richiama parzialmente quella del febbraio 2020, quando si sapeva dell’arrivo del Covid, ma i mercati azionari continuavano a fare nuovi massimi,” ha dichiarato a We Wealth Eugenio Sartorelli, membro del consiglio della Società Italiana di Analisi Tecnica. “I mercati azionari statunitensi, invece, hanno anticipato meglio il rischio dazi, un rischio che potrebbe condurre a un rallentamento economico globale.”
L’indice della paura, il VIX, è salito il 4 aprile al suo livello più alto dal 2020, un segnale di una forte domanda di coperture contro futuri ribassi dell’S&P 500 a breve termine. Gli investitori professionisti temono i ribassi e si tutelano. L’indice sintetico della CNN, che misura vari indicatori di paura e avidità sui mercati, è sceso a 4 su 100, un livello di paura estremo. È il momento di comprare, come suggerito dal celebre adagio di Warren Buffett sull’essere avidi quando sui mercati scorre il sangue?
“A livello di volatilità implicita (VIX e simili), la percezione del rischio è in crescita, suggerendo che c’è ancora spazio per una correzione ulteriore,” ha spiegato Sartorelli. “Il problema è che determinare i livelli estremi della correzione non è semplice. La correzione si definisce tale quando c’è una discesa del 20% dai recenti massimi, e poi si parla di ribasso.”
“Attualmente, l’S&P 500 sta perdendo poco oltre il 12% e l’indice Eurostoxx poco oltre il 10%. Un supporto rilevante per l’S&P 500 è a 5.100 punti (minimo di agosto 2024), seguito da 5.000 punti (minimo di aprile 2024). Contemporaneamente, i prezzi dei bond sono in crescita (il che implica un calo dei rendimenti), confermando che i gestori di portafoglio stanno sovrappesando i bond a discapito dell’azionario.”
Tutto questo, calato nella realtà attuale, in cui mentre scriviamo l’S&P 500 perde un ulteriore 3% rispetto alle analisi dello stesso Sartorelli, rende chiaro che la prudenza deve essere commisurata alla prospettiva che, sia negli Usa che in Europa, gli utili delle aziende andranno peggio del previsto. E per le azioni, questa non è una buona notizia.
Per rispondere alla domanda: bisogna comprare adesso? La risposta dell’analista tecnico è molto, molto cauta. “In questo frangente, acquistare sulle debolezze è poco sensato, a meno che non si faccia con gradualità su successivi ribassi. È più opportuno attendere segnali chiari che il mercato abbia trovato un supporto, con un calo evidente della volatilità implicita. Questi sono i momenti in cui si potrebbe iniziare a considerare l’acquisto di azioni.”
Un possibile test ci sarà nella stagione tipicamente rialzista dell’anno, fra aprile e giugno, quando arrivano i dividendi, ha concluso Sartorelli.