- Randone: “Il peggioramento dei dati macro e le forti tensioni geopolitiche aumentano il rischio di stime deludenti, suggerendo un approccio di investimento selettivo”
- A battere Piazza Affari nell’ultimo mese sono state 20 società. Si parte da Igd, primo gruppo italiano tra le società quotate nel settore immobiliare retail, con il +25%
La Federal Reserve, dopo una fase di forti rialzi dei tassi d’interesse per combattere l’inflazione, la più aggressiva dagli anni ‘80, ha avviato il suo ciclo di tagli. La mossa di Jerome Powell arriva a una settimana dalla decisione della Banca centrale europea di intervenire a sua volta con una seconda sforbiciata al costo del denaro da 25 punti base, che ha portato il tasso di deposito principale al 3,5%. Una buona notizia per le pmi quotate?
“Le prospettive per il secondo semestre dell’anno appaiono favorevoli per le mid e small cap, che sono un proxy per i titoli growth in Italia”, osserva Andrea Randone, head of mid small cap research di Intermonte. “Tuttavia, il peggioramento dei dati macro e le forti tensioni geopolitiche aumentano il rischio di stime deludenti, suggerendo un approccio di investimento selettivo”, avverte l’esperto. In questo contesto, Intermonte conferma la sua preferenza per i titoli con una buona generazione di cassa ed esposizione a solidi trend internazionali. “Ancora una volta, pensiamo che il sottogruppo degli abilitatori digitali potrebbe beneficiare di prospettive piuttosto resilienti, così come altri nomi di qualità”, continua l’esperto.
Verso una ripresa di acquisizioni e Ipo
Secondo Randone, i risultati del terzo trimestre dovrebbero fornire un flusso di notizie rilevante, mentre la liquidità – che mostra segnali di stabilizzazione – rappresenta a sua volta un importante fattore di selezione. “Sebbene continuino gli annunci di delisting, riteniamo che il calo dei rendimenti possa innescare una ripresa delle acquisizioni e delle Ipo, il che sarebbe una notizia molto gradita per il segmento delle mid e small cap”, dice l’esperto. Intanto, l’indice Ftse Italy Mid-Cap ha incassato un calo dello 0,4% nell’ultimo mese, sottoperformando l’indice principale dell’1,8% (prezzi al 16 settembre 2024). Al contrario, l’indice Ftse Italy Small Caps ha registrato una performance positiva del +0,1%, ovvero dell’1,3% inferiore rispetto al mercato. Ma alcuni titoli, tra le pmi quotate italiane, viaggiano in controtendenza, battendo anche il Ftse Mib.
Pmi quotate: 20 titoli battono il Ftse Mib
Come analizzato nell’ultimo Report mensile sulle mid-small cap italiane a cura di Intermonte, a battere Piazza Affari nell’ultimo mese sono state 20 società. Si parte da Igd, primo gruppo italiano tra le società quotate nel settore immobiliare retail. Sbarcato in Borsa sul segmento Euronext Star Milan di Borsa Italiana nel 2005, ha registrato una performance del +25%. Sul podio anche Esprinet, distributore del mercato dell’elettronica di consumo e dei prodotti Icf, che segna un +20%; al suo fianco Pharmanutra, che svilluppa e distribuisce complementi nutrizionali e dispositivi medici innovativi, con il +19%. Seguono Txt E-solutions (+12%), Ovs Group (+10%), El.En (+9%), Servizi Italia (+9%), Tinexta (+7%), Iren (+7%), Anima (+7%), Gpi (+6%), Lu-Ve (+6%), Indel B (+5%), Piaggio (+4%), Revo Insurance (+4%), Unidata (+4%), Fine Foods (+3%), Rai Way (+3%), Omer (+3%) e Credito Emiliano (+3%). Sul versante opposto, a registrare le peggiori performance nell’ultimo mese tra le mid e small cap sono Aquafil (-29%), Dovalue (-16%) e Cy4gate (-13%).
Fonte: Intermonte
Pmi in Borsa: chi vince (e chi perde) da inizio anno
Guardando alle performance da inizio anno, a battere il Ftse Mib con una performance a tre cifre (+136%) è Greenthesis, gruppo che si occupa di trattare, recuperare e smaltire rifiuti speciali. Nel top3 troviamo ancora una volta Ieg con il +88%, affiancata da Antares Vision (attiva nella digitalizzazione e nell’innovazione per imprese, istituzioni e autorità governative) e Civitanavi Systems (pmi nata nel 2012 e affermatasi nel settore dei sistemi high tech di navigazione e stabilizzazione inerziale) con il +58% rispettivamente. In cima ai “worst performer” dell’analisi di Intermonte si collocano Dovalue (-60% year to date), Ferragamo (-46%) e Somec (-44%).
Fonte: Intermonte