Siamo entrati nella settimana decisiva per l’approvazione del primo Etf in Bitcoin “fisico” negli Usa, secondo le indiscrezioni trapelate da Bloomberg sull’imminente votazione della Securities & Exchange Commission. Oltre una decina di gestori, fra cui il colosso BlackRock e Fidelity, sono in attesa di veder approvato il proprio Etf, per anni osteggiato dalla Sec. Per almeno una delle richieste di autorizzazione pervenute al regolatore Usa, i termini per esprimere il giudizio scadono il 10 gennaio e c’è la possibilità che la Sec decida di procedere, in occasione del primo via libera, con autorizzazioni anche per alcune altre richieste analoghe.
All’8 gennaio, le probabilità che la piattaforma di scommesse Polymarket attribuisce all’approvazione da parte dell’autorità di vigilanza americana sono pari all’80% (anche se non mancano voci scettiche). Questa svolta potrebbe sbloccare una nuova fonte di domanda di criptovaluta, alimentandone una significativa corsa al rialzo. L’evento è stato anticipato da un rally che, negli ultimi sei mesi, ha visto il Bitcoin in salita del 44,8%. Nei primi otto giorni del 2024 il rialzo è stato dell’1,3%.
Etf e Bitcoin: eventi che muovono il mercato
Nell’autunno del 2021 il Bitcoin aveva raggiunto il culmine del rally in concomitanza con l’approvazione del primo Etf su future di Bitcoin, titoli derivati il cui valore è collegato all’andamento di mercato della criptovaluta sottostante. Meno di un mese dopo l’arrivo degli Etf in Bitcoin future, nel novembre 2021, la criptovaluta aveva toccato il suo massimo storico, per poi calare bruscamente.
E’ difficile anticipare quale sarà la reazione di mercato in seguito all’eventuale approvazione dell’Etf in Bitcoin fisico o (spot), un evento che gli esperti del settore hanno sempre ritenuto di gran lunga più rilevante per l’entrata della criptovaluta nel mainstream della finanza.
Per i consulenti finanziari tradizionali, l’arrivo di un prodotto finanziario tradizionale che permette un possesso indiretto della criptovaluta rendebbe più comodo e famigliare l’acquisto per conto dei clienti. Finora, comprare Bitcoin ha sempre richiesto l’utilizzo di una piattaforma di scambio (exchange), come Coindesk e Binance, la cui reputazione in termini di sicurezza e trasparenza non è sempre stata brillante (entrambe sono finite sotto indagine della Sec per varie violazioni). L’Etf lascerebbe all’asset manager la responsabilità di possedere e far custodire al sicuro i Bitcoin – lasciando ai clienti un’esposizione alla volatilità del Bitcoin depurata degli altri rischi associati a questo investimento (come il furto o lo smarrimento della private key). Secondo un sondaggio condotto da Bitwise su 400 consulenti negli Usa, sono circa 9 su 10, fra i professionisti interessati alla criptovaluta, quelli che aspettano l’arrivo di un Etf per cominciare a lavorare con il Bitcoin.
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Quanto può valere il sì a Bitcoin
“Il mercato sta ancora sottovalutando l’impatto potenziale dell’approvazione di un Etf sul Bitcoin”, secondo quanto dichiarato a Bloomberg da Michael Anderson, co-fondatore della società di venture crypto Framework Ventures. Come ricordato, nel 2021 la luce verde agli Etf in Bitcoin future è stata di lì a poco interpretata come un’opportunità per realizzare i guadagni dei mesi precedenti.
A far propendere alcuni osservatori verso l’ipotesi che il 2024 possa rivelarsi un anno positivo per il Bitcoin è anche la correlazione dimostrata, in particolare nel periodo pandemico, fra allentamento della politica monetaria e crescita del mercato delle criptovalute. Nel corso di quest’anno sono attesi molteplici tagli dei tassi da parte della Federal Reserve e della Bananca centrale europea.
Le reticenze della Sec erano state sfidate da una sentenza dello scorso agosto in favore del gestore Grayscale, cui era stata negata la conversione di un Bitcoin trust in Etf. Secondo la corte d’appello del distretto di Columbia la Sec non era “riuscita a spiegare il suo differente trattamento per prodotti simili”: da un lato gli Etf in future su Bitcoin, approvati, e gli Etf che investono direttamente in criptovaluta, finora respinti.