A suon di rialzi il mondo delle criptovalute aspetta quello che potrebbe rivelarsi un momento di svolta a 15 anni dalla nascita del bitcoin. Nei prossimi giorni ci sarà infatti l’attesissimo verdetto della Securities and Exchange Commission (SEC) circa l’approvazione o meno dei primi Etf spot su bitcoin. Sono ben 14 gli emittenti in fila per un sì che potrebbe diventare un vero e proprio game changer favorendo la diffusione della più grande crypto al mondo a un numero sempre maggiore di investitori.
A inizio 2024 il bitcoin ha superato i 45.000 dollari, sui massimi dall’aprile 2022. Il bitcoin è reduce da un 2023 a spron battuto, chiuso con un sonante +156%; sono ancora però lontani i massimi storici in area 69.000 dollari toccati a novembre 2021. A dare fiato al rally delle crypto c’è anche la prospettiva che le principali banche centrali taglieranno i tassi di interesse quest’anno.
La Sec cambia approccio
In passato la SEC aveva più volte negato tali richieste, sostenendo che i prodotti erano vulnerabili alla manipolazione del mercato. L’autorità di regolamentazione è anche l’avversario più importante del settore, avendo intentato numerose cause legali e azioni coercitive contro i principali player. Adesso la situazione sembra cambiata con dei segnali da parte della SEC di un maggior dialogo nel percorso precedente il v verdetto e c’è chi scommette su un via libera a tutti i candidati contemporaneamente.
Può arrivare un nuovo no, ecco perchè
Di contro non mancano gli argomenti che fanno propendere per un approccio ancora attendista. Di questo avviso è ad esempio Matrixport, piattaforma di servizi finanziari crittografici, che prevede un rifiuto a gennaio per gli Etf spot su Bitcoin da parte della SEC e questo potrebbe portare a un corposo sell-off dopo il forte rally degli ultimi mesi sull’onda dell’attesa per questa decisione.
“L’attuale leadership dei Commissari votanti, composta da cinque persone, è fondamentale per l’approvazione dell’ETF e la SEC è dominata dai democratici. Il presidente della SEC Gary Gensler non sta abbracciando le criptovalute e potrebbe anche essere molto improbabile aspettarsi che voti per approvare l’ETF spot sul bitcoin”, si legge nel report di Matrix intitolato “Why the SEC will REJECT Bitcoin Spot ETFs again”.
Quale impatto sui prezzi di un no della Sec
Secondo i commenti di Gensler dello scorso mese, questo settore ha ancora bisogno di una compliance più rigorosa.
“Da un punto di vista politico, non c’è motivo di approvare un Etf spot che legittimerebbe Bitcoin come riserva di valore alternativa”, aggiunge il report che prevede la possibilità di un crollo fino a -20% del prezzo del bitcoin in area 36.000/38.000 dollari dopo il no della SEC. “Anche se la SEC negasse l’Etf – proseguono gli esperti – ci aspettiamo comunque che i prezzi del Bitcoin siano più alti entro la fine del 2024 rispetto a quando hanno iniziato l’anno (42.000 dollari).