Martedì nero per il bitcoin. A breve distanza dai massimi storici toccati la scorsa settimana, la criptovaluta maggiore al mondo ha assistito ieri a un crollo di oltre l’8% a meno di 62.000 dollari. Un calo giornaliero del genere non si verificava dal 9 novembre 2022, quando i prezzi scesero di oltre il 14% a seguito della bancarotta dell’exchange FTX di Sam Bankman Fried.
Oggi le quotazioni del bitcoin si sono assestate e viaggiano poco sotto i 64mila dollari dopo aver toccato nell’intraday un minimo a 60.828 dollari (dati CoinDesk). Rispetto al record storico di oltre 73.500 dollari raggiunto la scorsa settimana, il calo è di circa il 15%.
Le possibili cause
Cosa ha scatenato il sell off di ieri? Un primo elemento sono certamente i dati sui deflussi dagli Etf spot bitcoin dopo settimane di raccolta record. I dati provvisori pubblicati dalla società di investimento Farside mostrano un deflusso netto di 326 milioni di dollari dagli ETF spot sul bitcoin, il più grande da quando sono stati quotati lo scorso 10 gennaio. Lunedì, l’ETF di Grayscale aveva registrato un deflusso record di 643 milioni di dollari.
Tra gli analisti specializzati in criptovalute, si parla in queste ore anche di un ritracciamento fisiologico dopo settimane di corsa forsennata al rialzo; inoltre, alcuni esperti sottolineano come storicamente il bitcoin abbia evidenziato un ritracciamento “pre-halving” nel mese precedente al dimezzamento, previsto ad aprile.
Sullo sfondo c’è anche l’attesa per il meeting della Federal Reserve. Stasera è atteso un nulla di fatto, ma il mercato teme che la banca centrale mostri un atteggiamento più cauto circa il primo taglio dei taassi, soprattutto alla luce dell’ultima lettura dell’inflazione.
Da inizio anno il saldo del bitcoin è di +52% circa. Un rally guidato principalmente dagli investitori retail sull’onda lunga dell’approvazione dei primi Etf spot. “I prezzi sono stati trainati al rialzo principalmente dalle vendite al dettaglio. Ma sono gli istituzionali che abbiamo iniziato a vedere entrare in gioco”, ha detto il responsabile degli asset digitali di Goldman Sachs, Mathew McDermott, intervenuto ieri alla conferenza Digital Asset Summit a Londra.