- Quest’anno una selezione molto più eclettica e diversificata di settori ha iniziato a sovraperformare: non solo i titoli tecnologici statunitensi a grande capitalizzazione ma anche le utility a stelle e strisce e le banche europee
- Goldman Sachs: “Se da un lato l’Ai genererà probabilmente significative opportunità di crescita nel tech e non solo, dall’altro la necessità di più energia elettrica dovrebbe rilanciare alcuni settori value finora in ritardo”
I mercati azionari, nonostante un contesto geopolitico mondiale sempre più incerto, sono ai massimi storici. La volatilità, al contempo, ha recentemente toccato i minimi post-covid. Come si spiega? Per Goldman Sachs la risposta è nelle aspettative di crescita e tassi di interesse. Dallo scorso ottobre, spiegano gli analisti in una nuova analisi dal titolo The pick & mix market: diversification delivers, è aumentata la fiducia in un atterraggio morbido dell’economia unitamente al picco dell’inflazione e dei tassi. “Certo, dall’inizio di quest’anno l’entità dei tagli dei tassi attesi si è notevolmente ridotta”, riconoscono gli analisti, ma si tratta di un fattore “meno importante per le azioni (in particolare per le società a grande capitalizzazione con bilanci solidi) che per le obbligazioni”. In più, a favorire gli indici azionari è stata anche una stagione degli utili positiva.
Titoli ciclici e difensivi: chi vince e chi perde
In linea di massima, se economia e utili sono in crescita, è probabile che l’azionario ne benefici. Ma dato l’aumento delle valutazioni e del sentiment degli investitori, le azioni sono più vulnerabili alle delusioni, avverte la banca d’affari. Come risulta evidente dal grafico sottostante, i settori ciclici dei principali mercati hanno sovraperformato i difensivi, lasciandoli esposti a qualsiasi segnale di rallentamento dell’attività economica. In più, considerato l’aumento dei rendimenti obbligazionari, secondo Goldman Sachs un ulteriore sell-off eventualmente sulla scia dei timori per l’aumento dei livelli di debito pubblico potrebbe a sua volta minare le valutazioni azionarie. Alla luce di questi rischi e considerata l’attuale elevata concentrazione del mercato azionario (per regioni, settori, stili di investimento e titoli) diversificare il portafoglio può essere la chiave. Ma come?
Fonte: Goldman Sachs
Tech, utility, banche: i settori più performanti
“Stiamo iniziando a vedere esaurirsi alcuni trend che hanno dominato gli anni dell’era post-crisi finanziaria, caratterizzati da tassi di interesse pari a zero (o addirittura negativi) e dalla persistente sovraperformance del mercato statunitense rispetto al resto del mondo e del growth rispetto al value”, si legge nel rapporto. Parallelamente, quest’anno si è assistito a una selezione “molto più eclettica e diversificata di stili, mercati e settori” che hanno iniziato a sovraperformare: non solo i titoli tecnologici statunitensi a grande capitalizzazione ma anche le utility a stelle e strisce e le banche europee. Nel frattempo, l’Europa ha registrato rendimenti simili a quelli degli Stati Uniti e del Giappone.
Fonte: Goldman Sachs
Azioni, Europa miniera d’oro di dividendi
“Questa recente combinazione di vincitori e vinti riflette un cambiamento dei fondamentali e delle condizioni macro”, spiegano gli analisti. “Growth e value, l’asse attraverso il quale è stato possibile spiegare gran parte della performance relativa dell’ultimo decennio (gli Stati Uniti e i settori tecnologici hanno sovraperformato i settori non statunitensi e non tecnologici), sta iniziando a rompersi sia all’interno che tra i settori. Il cambiamento è iniziato nel 2022 con l’inizio del ciclo di rialzo dei tassi e l’aumento del costo del capitale che ha portato a un declassamento del growth rispetto al value e a un periodo di sovraperformance dei mercati non statunitensi rispetto agli Stati Uniti. Ha coinciso anche con l’inizio di una ripresa degli utili nei settori value, precedentemente stagnanti, come le banche e l’energia”, spiegano. Con l’Europa, in particolare, che ha beneficiato di una maggiore crescita dei dividendi.
Fonte: Goldman Sachs
Come diversificare per settori (e aree geografiche)
Fatte queste premesse, se intelligenza artificiale (Ai) e decarbonizzazione si confermeranno come le due forze che influenzeranno i mercati nei prossimi anni, diversificare il portafoglio continuerà ad avere senso. “L’Ai potrebbe continuare a incrementare i rendimenti nel settore tecnologico ma, affinché queste aziende possano esprimere il loro potenziale, avranno bisogno di un enorme aumento dell’energia elettrica (e, con essa, della domanda di infrastrutture e di rame). I nostri analisti stimano che la domanda di energia dei data center sia destinata a crescere del 160% entro la fine del decennio, il che dovrebbe determinare un’accelerazione significativa verso un livello di crescita dell’elettricità negli Stati Uniti e in Europa che non si vedeva da una generazione”, affermano gli analisti.
Decarbonizzazione e transizione energetica saranno dunque indispensabili per generare tale energia. Il che significa che sarà necessario quello che Goldman Sachs definisce “un super-ciclo di investimenti” che andrà a beneficio di diversi settori a valore aggiunto rimasti finora nelle retrovie. In più, lo sviluppo di nuove tecnologie favorirà anche settori non tecnologici, come sanità e azioni “granolas” (termine coniato nel 2020 dalla stessa banca d’affari statunitense per indicare 11 campionesse europee: Gsk, Roche, Asml, Nestlé, Novartis, Novo Nordisk, L’Oréal, Lvmh, AstraZeneca, Sap e Sanofi). “Continuiamo a privilegiare un’ampia diversificazione geografica con un’inclinazione verso il Giappone e l’Europa”, concludono gli analisti. “Ci piace il tech, ma raccomandiamo anche di diversificare in altre società con bilanci solidi, margini elevati e utili stabili, al di fuori del tech”.