Il superamento del vincolo costituzionale alla spesa pubblica, su cui punta il governo tedesco entrante, rischia di non ottenere il consenso parlamentare dei due terzi necessario per sbloccare l’ambizioso piano da 500 miliardi di euro di investimenti infrastrutturali. A raffreddare le aspettative del cancelliere in pectore, Friedrich Merz, sono state le dichiarazioni dei Verdi.
“Se Merz e la SPD”, il partito socialista che supporterà la maggioranza di coalizione guidata dai cristiano-democratici, “pensano che, a causa della minaccia alla sicurezza posta da Putin al Cremlino — e, onestamente, anche da Donald Trump alla Casa Bianca — dovremo semplicemente adeguarci, allora lo respingiamo categoricamente”, ha dichiarato il co-leader dei Verdi, Felix Banaszak.
E ancora: “Chiunque voglia il nostro consenso per maggiori investimenti deve anche dimostrare che si tratta davvero di più investimenti nella protezione del clima, di più investimenti nell’economia di questo Paese”, ha aggiunto Katharina Dröge, una delle due leader parlamentari dei Verdi.
L’espansione fiscale tedesca, tuttavia, è la grande scommessa che alimenta la rotazione dai titoli americani a quelli europei in questo inizio 2025, assieme ai piani di investimento militare coordinati con il supporto finanziario e politico dell’Unione Europea. Tuttavia, con prospettive meno certe in Germania, l’Euro Stoxx 600 ha perso quota in avvio di settimana, registrando un calo superiore al 3% rispetto alla chiusura di venerdì.
L’accordo CDU-SPD e il futuro del freno fiscale
Lo scorso 4 marzo, i leader di CDU e SPD avevano delineato i contorni di un’intesa per il superamento della tradizionale austerità fiscale autoimposta.
“Stiamo finalmente per porre fine al blocco degli investimenti nel nostro Paese”, ha dichiarato il leader della SPD, Lars Klingbeil, manifestando l’intenzione di superare il freno fiscale costituzionale, che sarà rivisto dal nuovo governo entro la fine dell’anno “per evitare che diventi un freno agli investimenti”.
Se alla fine l’espansione fiscale e il nuovo fondo speciale tedesco verranno costituiti, quali saranno le azioni che potrebbero beneficiare maggiormente dell’impulso di spesa pubblica?
“Il vero protagonista del maxi piano tedesco è il comparto infrastrutturale”, ha affermato il market analyst di eToro, Gabriel Debach. “I mercati hanno parlato chiaro: materials sugli scudi. Dalla rincorsa di Heidelberg Materials nel DAX, al rally di Buzzi in Italia, fino ad ArcelorMittal, dominatrice di AEX e Ibex”.
Alla seduta dell’11 marzo, le performance di queste azioni hanno leggermente ritracciato, ma da inizio anno rimangono molto solide:
- Thyssenkrupp: +118%
- SSAB: +50%
- Buzzi Unicem: +33,65%
- ArcelorMittal: +27,70%
- Cementir Holding: +24,21%
- BASF: +20,82%
- Acerinox: +14,51%
“Un’ondata d’acquisti che cavalca il mix perfetto: più investimenti infrastrutturali e un possibile allentamento del freno al debito, con la Germania che potrebbe finalmente aprire i cordoni della borsa”, ha affermato l’analista di eToro.
Banche e difesa: gli altri settori chiave
Dopo i materiali, il settore finanziario si prende il secondo posto tra i vincitori.
“Deutsche Bank e Commerzbank, rispettivamente seconda e terza nel DAX, beneficiano di una Germania più incline a indebitarsi per finanziare il piano”, ha spiegato Debach. “Maggiore spesa pubblica significa più bond in circolazione e più finanziamenti infrastrutturali, manna per chi ha esposizione nel settore”.
Il settore della difesa, infine, non rappresenta una novità assoluta, ma una poderosa conferma dopo il temuto ritiro americano dai piani di difesa militare nell’Ucraina post-conflitto.
“Rheinmetall, Leonardo e Airbus sono tra i nomi da monitorare, con Berlino che potrebbe spingere sugli investimenti in sicurezza, ma solo con il via libera politico – e non solo in Germania, ma a livello europeo”.