Imprese, quelle di famiglia sono più resilienti

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
23.9.2022
Tempo di lettura: 3'
Da un’analisi di Bocconi, Unicredit e AIDAF è emerso come il top management delle imprese familiari ha una maggiore capacità di assorbire e riprendersi dagli shock

Le famiglie imprenditoriali hanno certe caratteristiche che le rendono particolarmente resilienti ad assorbire gli shock e rilanciarsi. E la pandemia ne è stata l’ennesima riprova. È quanto emerso nel corso della presentazione dell’analisi “La resilienza delle imprese familiari e delle famiglie imprenditoriali” condotta da Bocconi, Unicredit e Aidaf, che ha evidenziato le determinanti di questa forza intrinseca alle realtà famigliari.

Lo studio


Lo studio si è declinato in un questionario e interviste individuali a 146 top manager di imprese familiari italiane ed ha individuato in alcune caratteristiche del top management team (TMT) la determinante principale della resilienza. Gli autori hanno raggruppato queste variabili di successo in tre categorie: visione del mondo della famiglia (capacità di affrontare le avversità, visione del mondo positiva e condivisione di valori profondi); caratteristiche della famiglia (flessibilità della famiglia e intensità e qualità delle relazioni familiari); comunicazione e relazioni familiari (chiarezza e trasparenza nelle relazioni e collaborazione nel prendere decisioni).


Più innovazione, meno conflitti 


La capacità della famiglia di affrontare le avversità, per esempio,” afferma Fabio Quarato della cattedra AIDAF-EY, “rafforza l’impatto dell’orientamento imprenditoriale del TMT sull’innovazione, permette di continuare a investire in CSR anche quando le prospettive di crescita non sono ottimali e mitiga gli impatti negativi dei conflitti tra eredi.” In un altro esempio, la flessibilità della famiglia (capacità di adattarsi ai cambiamenti) riesce a salvaguardare l’occupazione e a incentivare gli investimenti socialmente responsabili e in innovazione soprattutto quando si interseca con una forte diversity di background del TMT. “Un aspetto chiave emerso con forza,” conclude Guido Corbetta, titolare della Cattedra AIDAF-EY, “è che le discontinuità si presentano spesso come processi, non eventi puntuali, e le famiglie hanno la possibilità, e in un certo senso la responsabilità, di prepararsi per tempo. In molte interviste gli imprenditori ci hanno raccontato come le famiglie si allenino ad affrontare gli imprevisti tutti insiemi, anche attraverso esperienze semplici come una vacanza volutamente non pianificata in ogni particolare.”


“Con il team di UniCredit Wealth Management abbiamo intervistato in presenza quasi 150 imprenditori, per approfondire gli elementi di natura più qualitativa sulle reazioni e sui progetti messi in atto nelle aziende a seguito di shock o forti discontinuità. Abbiamo ascoltato dal vivo gli imprenditori e compreso le risorse che le famiglie estraggono dal loro Dna nei momenti di difficoltà. Solo con l’ascolto possiamo offrire soluzioni veramente su misura ai nostri clienti, con servizi e prodotti orientati alla gestione di temi delicati quali la governance familiare, il passaggio generazionale e di business advisory, sfruttando il potenziale del nostro network di Gruppo”, sottolinea Renato Miraglia, Responsabile Wealth Management Italy UniCredit.

Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

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