Philippe Donnet: al via un fondo per le pandemie

28.5.2020
Tempo di lettura: 2'
Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali, spiega come dal coronavirus si dovrebbe imparare a prevenire. E dunque questa sarebbe una buona opportunità per creare un fondo per le pandemie future
Questo fondo deve vedere coinvolti tutti gli stati membri, i governi e anche il mondo industriale
Le assicurazioni, spiega Donnet, non possono coprire anche i danni che non competono al loro reparto
Un fondo per le pandemie future. Questa la proposta di Philippe Donnet, amministratore delegato del Gruppo Generali, in un'intervista rilasciata al Sole24Ore. Secondo Donnet da questo coronavirus bisogna saper cogliere le opportunità e saper guardare avanti, soprattutto in un'ottica di prevenzione. Il fondo per le pandemie deve dunque essere visto come un'opportunità per coinvolgere tutti gli stati membri dell'Ue e diversi settori.
“Le assicurazioni non possono coprire da sole tutti i danni legati ad una pandemia, anche perché hanno caratteristiche che non rientrano nei principi di assicurabilità del rischio che sono alla base delle coperture assicurative”, sottolinea Donnet. Il fondo, secondo l'Ad, richiederebbe dunque partnership pubbliche e private, con il coinvolgimento in modo sempre più attivo anche dell'industria, dei governi e delle istituzioni europee.
A livello di assicurazioni Donnet spiega come sia ancora troppo presto tirare le somme e capire se il coronavirus porterà cambiamenti nel settore assicurativo. “Sicuramente stiamo assistendo ad alcuni trend significativi”. L'innovazione avrà un ruolo sempre più importante e decisivo. E questo sarà possibile dato che la pandemia ha accelerato alcune spinte che si avevano prima. E dunque le imprese dovranno adeguarsi e rendersi sempre più digitali. “In questo contesto sempre più digitale, sarà necessario cogliere le opportunità offerte dall'analisi dei big data e da internet proteggendo i clienti da nuovi rischi”, dichiara Donnet. Altra tendenza che Generali sta notando è che la crisi ha reso sempre più attuale per le persone l'importanza di proteggere loro stesse e i propri cari. E questo è ovviamente il terreno degli assicuratori.
Questi hanno e possono svolgere un ruolo importante che comprende la protezione, la prevenzione e l'assistenza. E infatti Generali sta lavorando a stretto contatto con la protezione civile e il sistema sanitario nazionale, per cercare di dare una mano ed alleviare l'emergenza sanitaria (questo soprattutto tra marzo e aprile). “Ci siano focalizzati su azioni mirate e concrete come l'acquisto di 20 milioni di mascherine nel momento in cui il Paese ne aveva necessità. Ora che l'emergenza ospedaliera sta per fortuna rientrando sotto controllo, stiamo lavorando per supportare l'approvvigionamento degli strumenti necessari per gestire la fase due come tamponi, reagenti, test sierologici. Oltre a questo siamo stati vicino a regioni e comuni anche con donazioni generose dei dipendenti che hanno voluto aderire”, Conclude Donnet.
A livello di assicurazioni Donnet spiega come sia ancora troppo presto tirare le somme e capire se il coronavirus porterà cambiamenti nel settore assicurativo. “Sicuramente stiamo assistendo ad alcuni trend significativi”. L'innovazione avrà un ruolo sempre più importante e decisivo. E questo sarà possibile dato che la pandemia ha accelerato alcune spinte che si avevano prima. E dunque le imprese dovranno adeguarsi e rendersi sempre più digitali. “In questo contesto sempre più digitale, sarà necessario cogliere le opportunità offerte dall'analisi dei big data e da internet proteggendo i clienti da nuovi rischi”, dichiara Donnet. Altra tendenza che Generali sta notando è che la crisi ha reso sempre più attuale per le persone l'importanza di proteggere loro stesse e i propri cari. E questo è ovviamente il terreno degli assicuratori.
Questi hanno e possono svolgere un ruolo importante che comprende la protezione, la prevenzione e l'assistenza. E infatti Generali sta lavorando a stretto contatto con la protezione civile e il sistema sanitario nazionale, per cercare di dare una mano ed alleviare l'emergenza sanitaria (questo soprattutto tra marzo e aprile). “Ci siano focalizzati su azioni mirate e concrete come l'acquisto di 20 milioni di mascherine nel momento in cui il Paese ne aveva necessità. Ora che l'emergenza ospedaliera sta per fortuna rientrando sotto controllo, stiamo lavorando per supportare l'approvvigionamento degli strumenti necessari per gestire la fase due come tamponi, reagenti, test sierologici. Oltre a questo siamo stati vicino a regioni e comuni anche con donazioni generose dei dipendenti che hanno voluto aderire”, Conclude Donnet.