Questo fondo deve vedere coinvolti tutti gli stati membri, i governi e anche il mondo industriale
Le assicurazioni, spiega Donnet, non possono coprire anche i danni che non competono al loro reparto
A livello di assicurazioni Donnet spiega come sia ancora troppo presto tirare le somme e capire se il coronavirus porterà cambiamenti nel settore assicurativo. “Sicuramente stiamo assistendo ad alcuni trend significativi”. L’innovazione avrà un ruolo sempre più importante e decisivo. E questo sarà possibile dato che la pandemia ha accelerato alcune spinte che si avevano prima. E dunque le imprese dovranno adeguarsi e rendersi sempre più digitali. “In questo contesto sempre più digitale, sarà necessario cogliere le opportunità offerte dall’analisi dei big data e da internet proteggendo i clienti da nuovi rischi”, dichiara Donnet. Altra tendenza che Generali sta notando è che la crisi ha reso sempre più attuale per le persone l’importanza di proteggere loro stesse e i propri cari. E questo è ovviamente il terreno degli assicuratori.
Questi hanno e possono svolgere un ruolo importante che comprende la protezione, la prevenzione e l’assistenza. E infatti Generali sta lavorando a stretto contatto con la protezione civile e il sistema sanitario nazionale, per cercare di dare una mano ed alleviare l’emergenza sanitaria (questo soprattutto tra marzo e aprile). “Ci siano focalizzati su azioni mirate e concrete come l’acquisto di 20 milioni di mascherine nel momento in cui il Paese ne aveva necessità. Ora che l’emergenza ospedaliera sta per fortuna rientrando sotto controllo, stiamo lavorando per supportare l’approvvigionamento degli strumenti necessari per gestire la fase due come tamponi, reagenti, test sierologici. Oltre a questo siamo stati vicino a regioni e comuni anche con donazioni generose dei dipendenti che hanno voluto aderire”, Conclude Donnet.