Il tempo che spende in media ogni persona connessa a internet (da qualsiasi dispositivo: smartphone, computer o tablet) è pari a 6 ore e 4 minuti. Il dato è del Report digital 2021, la relazione che diffonde i dati sullo scenario digital nel mondo e che viene elaborato annualmente dalle agenzie We Are Social e Hootsuite.
In Italia lo scenario è il seguente:
– di 59,25 milioni di italiani, ben 54,80 milioni sono connessi ogni giorno a internet (pari al 92%);
– i contratti mobile sono 85,92 milioni (significa che quasi la metà degli italiani ha due numeri di telefono);
– ci sono 35 milioni di utenti attivi sui social media (quasi il 60% della popolazione);
– la media di tempo trascorso “solo” sui social è di 1 ora e 51 minuti.
E in questo dato non rientrano solo i giovani. Anzi. Le statistiche prendono in considerazione solo la popolazione adulta, dai 18 ai 65 anni.
Oggi internet è un mondo parallelo a quello reale, ci aiuta e ci semplifica la vita e per molte cose non possiamo più farne a meno. Lavorare, comunicare, prenotare una vacanza, gestire le proprie finanze, fare un acquisto o ricercare informazioni di qualsiasi genere.
E così finiamo per trascorrere più ore davanti alla luce di uno schermo digitale che a guardare la luce del sole.
Se da una parte le attività telematiche sono insuperabili per efficienza e praticità (pensiamo se dovessi ancora inviare una lettera cartacea anziché una mail, o volare lontano per incontrare un cliente anziché sentirlo via Zoom…), dall’altra c’è anche il rovescio della medaglia.
Le conseguenze di un eccesso di internet
L’eccesso di display e stimoli visivi-informativi rapidi e veloci come quelli della rete hanno una serie di conseguenze su almeno tre aspetti della nostra vita: la nostra attenzione, le nostre relazioni e la nostra salute.
Attenzione (e gestione del tempo)
La rete – in quanto tale – è un reticolo di link, pagine che rimandano ad altre pagine, informazioni che stimolano la nostra curiosità e ci spingono a ricercare, scoprire, indagare. E così ecco che mentre stiamo navigando su un sito siamo distratti dalla pubblicità di un prodotto di nostro interesse e siamo portati ad aprire quella pagina. Oppure apriamo di nostra volontà più finestre, per dividerci in un multitasking di compiti che prevede: risposta alle mail, lettura del giornale online, uso del software aziendale, e via dicendo.
Risultato? Il nostro cervello non è fatto per dividersi in più compiti e gli effetti del multitasking sono controproducenti: impieghiamo più tempo per portare a termine una singola azione e aumentiamo la possibilità di errori nel farla.
Senza contare il fatto che a volte la distrazione è per cose futili: il video di un gattino, l’ultimo show di Fedez&Ferragni o le foto di un nostro vecchio compagno del liceo…
I neuroscienziati hanno accertato che l’eccessiva esposizione del nostro cervello a più stimoli ne modifica anche le sinapsi e il modo di comportarsi. Le nuove generazioni hanno una soglia di attenzione ridotta a quelle precedenti. Se per i nostri nonni era di 20-30” (il tempo di una reclame di Carosello), oggi la soglia minima è di 7 secondi: se in questo brevissimo tempo non siamo stati “catturati” dal messaggio, ci distraiamo e… cambiamo canale.
Relazioni
Le nuove tecnologie hanno cambiato anche il modo di interagire socialmente.
Videochiamate, social, email ci aiutano ad essere più vicini anche quando siamo lontano, ma a volte… ci allontanano da chi ci è vicino!
Capita quando qualcuno ci sta parlando e lo ascoltiamo mentre scrolliamo il display del nostro touchscreen, perdendoci attimi di comunicazione (e impoverendo pure l’atto comunicativo, che è fatto anche di contatto visivo e linguaggio non-verbale).
A ciascuno di noi è successo di provare fastidio nel cenare con qualcuno e vedere che il nostro interlocutore è intento a rispondere a un whatsapp digitando sul telefono poggiato sul tavolo.
Un altro rischio delle tecnologie è quello di “remotizzare” ogni contatto umano, anche quelli che si potrebbero continuare a vivere nel mondo reale. Si preferisce una video call quando ci si potrebbe incontrare di persona o si scrive un messaggio (o si registra un vocale) anziché chiamare l’amico per telefono e avere uno scambio comunicativo in tempo reale.
Salute
Il terzo grande rischio di un uso eccessivo e smoderato delle tecnologie riguarda gli impatti sulla nostra salute. I nostri occhi si stancano a fissare costantemente la luce di uno schermo e hanno bisogno anche di guardare “lontano”. La nostra innaturale postura – china sul cellulare o sul display del nostro laptop – può alla lunga procurarci torcicollo, mal di schiena e anche mal di testa.
Senza considerare il fatto che le fonti luminose artificiali inibiscono la produzione di melatonina, l’ormone che ci fa dormire bene: motivo per cui chi usa il telefono o guarda la tivù prima di andare a letto farà più fatica ad addormentarsi o avere un sonno di qualità.
Come ridurre gli effetti negativi della dipendenza da internet e cellulare
Detto questo, come possiamo utilizzare le tecnologie in modo intelligente e ridurre gli effetti negativi della dipendenza da internet e cellulare? Ecco qualche consiglio:
1. Eliminare le notifiche di app (o addirittura le app) inutili
Lo scopo è quello di eliminare le distrazioni. Se stiamo lavorando a una presentazione in power point, non ci serve ricevere le notifiche dei messaggi che ci arrivano sui nostri social personali. Potremmo connetterci a Facebook, Instagram e simili al termine della giornata lavorativa. Se vogliamo fare una scelta ancora più netta, possiamo eliminare del tutto le app cattura-tempo dal nostro cellulare, in modo che non avremo nemmeno la tentazione di aprirle.
2. Dedicare un tempo preciso per alcune attività quotidiane online
Non è produttivo rispondere immediatamente alle mail ogni volta che ne riceviamo una, soprattutto se siamo impegnati in un certo flusso di lavoro. Pertanto, possiamo organizzarci dedicando un paio di fasce di tempo della nostra giornata solo alle mail e per il resto del tempo non interessarcene. Ad esempio, potremmo rispondere ai messaggi nella mezz’ora prima della pausa pranzo o nell’ultima mezz’ora di attività al computer nel pomeriggio.
3. Ritagliarsi dei momenti sacri in cui non usare il cellulare
Ad esempio, se stiamo mangiando. O se decidiamo di fare una passeggiata. È importante prendersi del tempo per focalizzarsi sul presente “reale” senza che questo sia inquinato dalla realtà virtuale.
4. Spegnere il telefono (e anche la tv) dopo una certa ora
Proprio perché le fonti luminose influiscono negativamente sulla regolazione del nostro ritmo circadiano, è bene sospenderne l’uso almeno un’ora prima di andare a dormire. Nei nostri ultimi momenti attivi della giornata possiamo leggere un libro, ascoltare musica o fare qualsiasi attività che possa rilassarci.
5. Osservare un giorno (o almeno una mezza giornata) di detox alla settimana
Anche un atleta professionista ha bisogno di un giorno di riposo dagli allenamenti. Se lavoriamo costantemente al computer, un giorno disconnessi non può farci che bene sia a livello mentale, sia per la nostra salute, sia per coltivare relazioni “in carne e ossa”. Il week è deputato a questo.
6. Compensare l’uso veloce del cellulare con attività che riportino il tuo cervello a ragionare con lentezza
Come la lettura di un libro, le parole crociate, il modellismo o una partita di scacchi… Ognuno dovrebbe scegliere l’attività che più lo rilassa e che gli fa utilizzare il cervello in modo diverso da quello a cui ci abitua internet: con lentezza e riflessività, concentrandosi su uno stimolo per volta, senza l’angoscia del cronometro o l’incombenza di scadenze.
Conclusioni
Per concludere: non possiamo fare a meno della tecnologia e di internet, ma se impariamo a utilizzare il nostro smartphone in modo davvero “smart”, possiamo imparare a sfruttarne le potenzialità senza che questo ci rubi tempo, ci distragga o comprometta le nostre relazioni e la nostra salute. Se mettessimo in pratica i consigli citati, potremmo tranquillamente dimezzare quelle famose “sei ore e quattro minuti” che passiamo davanti a un display e scoprirci più ricchi di tempo e di idee. Questo ricavo è utile sia in azienda che in famiglia. E forse scopriremo di essere un po’ meno stressati e un po’ più felici.
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