Intesa Sanpaolo vede utile 2022 oltre 4 mld e conferma target 2025

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L'utile netto dei primi nove mesi di Intesa Sanpaolo è stato di 4,4 miliardi di euro, escludendo gli accantonamenti relativi all'esposizione verso la Russia e l'Ucraina: “Il miglior risultato dal 2008”, ha dichiarato il ceo Messina

Nel terzo trimestre, Intesa Sanpaolo ha ridotto di circa il 65% l’esposizione verso la Russia, pari ora allo 0,3% degli impieghi alla clientela del gruppo

Il cda di Intesa Sanpaolo ha deliberato la distribuzione di 7,38 centesimi di euro per azione

Intesa Sanpaolo ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con interessi netti a 2,39 miliardi, in crescita del 19,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma con ricavi in calo del 6,4% a 5,02 miliardi, anche alla luce di commissioni che sono diminuite del 4,5% a 2,15 miliardi (soprattutto per la flessione delle attività di gestione, intermediazione e consulenza). 

Quanto ai nove mesi, “l'utile netto è stato di 4,4 miliardi di euro, escludendo gli accantonamenti relativi all'esposizione verso la Russia e l'Ucraina: il miglior risultato dal 2008 – ha dichiarato Carlo Messina, consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, commentando i risultati al 30 settembre 2022, di cui si è detto "molto soddisfatto. Escludendo questi accantonamenti, siamo pienamente in linea con l'obiettivo previsto dal piano d'impresa di un utile netto di oltre 5 miliardi nel 2022. Abbiamo utilizzato questo trimestre per una chiara riduzione del rischio che potremo avere nel 2023. L'accelerazione degli interessi netti sarà un motore di crescita per i nostri risultati".

Esposizione alla Russia 

“Nel solo terzo trimestre, abbiamo ridotto di circa il 65% la nostra esposizione verso la Russia, pari ora allo 0,3% degli impieghi alla clientela del gruppo. Ora possiamo essere considerati una banca a esposizione zero verso la Russia; continueremo a lavorare per ridurre la limitata esposizione residua”, ha spiegato Messina, che poi ha aggiunto: "Si parla molto poco da parte degli altri competitor di questa tematica. Noi siamo riusciti a ridurre notevolmente questa esposizione perché abbiamo deciso di togliere i rischi dal nostro bilancio. Questo ci consentirà di entrare nel 2023 con una redditività molto sostenuta".


Attese per fine anno 

Per il 2022 Intesa Sanpaolo prevede un utile netto di oltre 4 miliardi di euro a seguito della riduzione dell'esposizione verso la Russia e della forte performance operativa del terzo trimestre, nonostante il peggioramento nell'offerta di materie prime/energia. Si prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell'orizzonte del piano di impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3/Basilea 4. 

L’attuazione del piano procede a pieno ritmo, con le principali iniziative industriali ben avviate: 

  • forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio; 
  • riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia (il riferimento, tra le varie cose, va alla costituzione della nuova Banca Digitale (Isybank) ben avviata; 
  • crescita delle commissioni, trainata dalle attività di wealth management, protection & advisory; forte impegno Esg, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima. 


Dividendi 

Il cda di Intesa Sanpaolo ha deliberato la distribuzione di 7,38 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2022, anche in considerazione dei coefficienti patrimoniali ampiamente superiori ai requisiti minimi stabiliti dalle normative di vigilanza. 

L'acconto dividendi verrà messo in pagamento il 23 novembre (con stacco cedole il 21 novembre e record date il 22 novembre). Rapportando il predetto importo unitario al prezzo di riferimento dell'azione registrato il 3 novembre, risulta un rendimento (dividend yield) pari al 3,7%


Il supporto all’economia 

Come supporto all'economia reale, il gruppo Intesa Sanpaolo ha stanziato circa 64 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nei primi nove mesi del 2022, con 46 miliardi in Italia, di cui circa 41 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 3.200 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nei primi nove mesi del 2022 e oltre 136.000 dal 2014, preservando rispettivamente oltre 15.000 e 680.000 posti di lavoro. 


Andamento della divisione private banking del gruppo Intesa Sanpaolo 

 La divisione private banking nel terzo trimestre 2022 ha registrato

  • proventi operativi netti per 589 milioni, +1% rispetto a 583 milioni del secondo trimestre 2022; 
  • costi operativi per 217 milioni, -5,3% rispetto a 229 milioni del secondo trimestre 2022; 
  • un risultato della gestione operativa di 372 milioni, +5,1% rispetto a 354 milioni del secondo trimestre 2022; 
  • un cost/income ratio al 36,8% rispetto al 39,3% del secondo trimestre 2022; 
  • un risultato netto pari a 235 milioni, rispetto a 269 milioni del secondo trimestre 2022. 


 Nei primi nove mesi del 2022 i risultati sono: 

  • proventi operativi netti per 1.749 milioni, -2,9% rispetto a 1.801 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa l’11% dei proventi operativi netti consolidati del gruppo;
  • costi operativi per 666 milioni, +0,2% rispetto a 665 milioni dei primi nove mesi 2021; 
  • un risultato della gestione operativa di 1.083 milioni, -4,7% rispetto a 1.136 milioni dei primi nove mesi 2021; 
  • un cost/income ratio al 38,1% rispetto al 36,9% dei primi nove mesi 2021; 
  • un risultato netto pari a 750 milioni, rispetto a 863 milioni dei primi nove mesi 2021.
Direttore di We-Wealth.com e caporedattore del magazine. Giornalista professionista, è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino. Ha lavorato a MF, Bloomberg Investimenti, Finanza&Mercati. Ha collaborato con Affari&Finanza (Repubblica) e Advisor

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