- De Leonardis (Armundia Group): “Il professionista si trova di fronte un’interfaccia molto simile alle chat convenzionali cui siamo abituati, dietro la quale c’è però un agente addestrato a rispondere a domande specifiche relative a dati operativi e di business”
- Grazie al Natural language processing, il sistema è in grado di simulare conversazioni in comune linguaggio umano. La risposta può essere fornita infatti sia in testo che in tabelle, piuttosto che in parlato
Immaginate di poter interrogare un chatbot sulle strategie da proporre al cliente; ma anche sulla contrattualistica o sulla regolamentazione. Immaginate ora di poter ottenere una risposta in tempo reale, sia in testo che in tabelle, ma anche in comune linguaggio parlato. Insomma, come chiacchierare con un super-assistente addestrato su competenze specialistiche, capace di analizzare, interpretare e utilizzare il vasto patrimonio informativo a disposizione di banche, assicurazioni e istituti finanziari. Si tratta di “A-Human”, un nuovo sistema recentemente lanciato da Armundia Group, tech company internazionale che fornisce piattaforme fintech e insurtech innovative e nativamente digitali.
A-Human: come funziona
Sfruttando la combinazione tra intelligenza artificiale generativa e modelli linguistici di grandi dimensioni, A-Human nasce per rendere più efficienti i processi decisionali aziendali. “Il professionista si trova di fronte un’interfaccia, molto simile alle chat convenzionali cui siamo abituati, dietro la quale c’è però un agente addestrato a rispondere a domande specifiche relative a dati operativi e di business dell’attività dello specialista del caso piuttosto che documenti inerenti alle caratteristiche di un determinato prodotto o andamenti, attraverso sia dati interni (dell’operatore, dello specialista o del cliente) sia dati esterni estrapolati dal web, ovvero informazioni di dominio pubblico”, spiega a We Wealth Alessandro De Leonardis, member of board e cio di Armundia Group. “È infatti possibile pre-addestrare l’agente con informazioni esistenti o aggiungere al suo bagaglio informativo documentazioni sottoforma di testo, immagini o tabelle”.
Fonte: Armundia Group
Grazie al Natural language processing, il sistema è in grado di simulare poi conversazioni in comune linguaggio parlato, suggerendo gli input più efficaci. “La risposta può essere fornita sia in testo che in tabelle piuttosto che in parlato, quindi attraverso una formula umana di comunicazione”, aggiunge De Leonardis. “Anche le domande possono essere poste a voce, senza parlare il linguaggio in codice. Rispetto alle soluzioni di Ai generativa standard che attualmente un po’ tutti stiamo utilizzando, A-Human è infatti un super-assistente specializzato e addestrato a conoscere e parlare un linguaggio specialistico: conosce i concetti di performance, rendimenti, rischio, tutte le peculiarità del nostro mercato. In più, può essere addestrato sulle caratteristiche di ogni cliente”, precisa.
A quali professionisti si rivolge
Quanto alla tipologia di professionisti cui si rivolge, ci sono due componenti di cui tenere conto: una di business e una organizzativa. “Sulla prima, la piattaforma si rivolge all’intera filiera dei servizi bancari, assicurativi e finanziari”, dice De Leonardis. “Immaginiamo di poter ottenere informazioni sulle strategie da proporre, per esempio. Il banker viene concretamente supportato nella relazione col cliente. Ma l’elemento distintivo è sul fronte organizzativo. È possibile infatti interrogare il sistema sulla regolamentazione interna in merito ai processi operativi, sulla contrattualistica, su tutti i documenti all’interno del database della società, inclusi i regimi commissionali applicati”.
A-Human può inoltre essere agganciato a un sistema di data storytelling tridimensionale che consente di estrarre, elaborare, manipolare e interrogare i dati in modalità 3D interattiva e in realtà aumentata, su device fissi, mobili e indossabili. “La soluzione può essere applicata, istallata e utilizzata a prescindere dal sistema sottostante. Sono componenti che possiamo collegare a qualsiasi tipo di patrimonio informativo”, racconta De Leonardis. Poi conclude: “Laddove venga utilizzata già la nostra piattaforma, si tratterà di attivare unicamente un modulo aggiuntivo. Ma nulla limita a poterlo applicare ad altri contesti di database”.