Sono dieci i nuovi strumenti arrivati nell’ultimo mese sull’ETFPlus di Borsa Italiana, portando il totale degli Etf quotati oltre il muro dei 1.500. Spicca una prevalenza delle novità legate al reddito fisso. Indubbiamente i corposi rendimenti obbligazionari stanno alimentando l’interesse degli investitori a riposizionarsi con decisione sul reddito fisso – come evidenziato dagli afflussi record per 31 miliardi di euro in Europa sugli Etf obbligazionari nella prima metà dell’anno (dati Morningstar al 30/06/2023) – e di conseguenza gli emittenti stanno andando a proporre nuove soluzioni d’investimento.
Tante novità nel reddito fisso
A inizio mese (3 ottobre) hanno fatto il loro debutto due Etf obbligazionari, entrambi fondi SFDR Articolo 8. Nel dettaglio il BNP Paribas Easy € Corp Bond SRI Fossil Free Ultrashort Duration UCITS Etf è una strategia SRI a durata ultra breve che va a replicare l’indice Bloomberg MSCI Euro Corporate Ultrashort Fixed and Floating Rate SRI, un indice obbligazionario investment grade con circa 400 componenti e una duration media di 0,7 anni (fonte: BNPP AM, dati al 30/09/23). Il BNP Paribas Easy USD Corp Bond SRI Fossil Free UCITS Etf replica invece la performance del Bloomberg MSCI US Corporate SRI Sustainable ex Fossil Fuel Bond Index, un indice obbligazionario investment grade con circa 3.400 componenti e una duration media di 6,8 anni (fonte: BNPP AM, dati al 30/09/23). Anche questo indice è costruito utilizzando i criteri di sostenibilità di MSCI e per l’inclusione dell’emittente è richiesto un rating MSCI ESG minimo pari a BBB.
Sempre sull’obbligazionario corporate si posiziona il VanEck US Fallen Angel High Yield Bond UCITS Etf, che consente agli investitori di investire nei cosiddetti fallen angel Usa, obbligazioni corporate statunitensi emesse originariamente con il rating investment grade e successivamente declassate a livello high yield. Queste obbligazioni devono essere state emesse sul mercato nazionale statunitense con un rating investment grade al momento dell’emissione e una durata residua di almeno un anno. “Questi fallen angel in passato hanno mostrato una maggiore probabilità di riconquistare lo status di investment grade dopo un declassamento rispetto al più ampio universo delle obbligazioni high yield. Questa dinamica offre un potenziale di rialzo del prezzo a cui gli investitori possono partecipare con il nostro Etf”, rimarca Martijn Rozemuller, ceo di VanEck Europe.
Focus sull’universo corporate bond anche per il Vanguard USD Corp 1-3 Y UCITS Etf , quotato il 5 ottobre e che si propone di replicare il rendimento dell’Indice Bloomberg Global Aggregate Corporate – United States Dollar 1-3 Year, andando ad investire in obbligazioni corporate denominate in dollari USA con scadenza tra 1 e 3 anni.
Clean Tech Cina
Le tecnologie pulite in Cina sono invece a quotazione dell’Etf China Clean Tech di KraneShares, arrivato su Borsa Italiana il 13 ottobre. Classificato Art. 8 secondo il Regolamento UE sulla divulgazione della finanza sostenibile (SFDR), il fondo replica l’indice MSCI China IMI Environment 10/40, basato su quattro temi ambientali fondamentali connessi alla tecnologia pulita in Cina: Energia alternativa, gestione sostenibile dell’Acqua, Prevenzione dell’inquinamento ed Efficienza energetica.
Sempre Kranshares, asset manager specializzato in ETF con focus sulla Cina, ha quotato il KraneShares ICBCCS S&PChina500 UCITS Etf che mira a replicare il più fedelmente possibile la performance dell’Indice S&P China 500, composto dalle 500 tra le principali società cinesi con maggiore liquidita. L’Etf presenta una peculiarità: pur essendo quotato per la prima volta, non parte da zero, in quanto nasce dalla fusione di due prodotti preesistenti. In collaborazione con ICBCCS, il KraneShares ICBCCS S&PChina500 UCITS Etf incorpora infatti un prodotto esistente di ICBCCS che replica l’indice S&P China 500.
Un clone 60/40
Strategia mista azioni-bond per il WisdomTree US Efficient Core UCITS ETF che si rifà al WisdomTree US Efficient Core UCITS Index, un indice mira a fornire un’esposizione del 90% alle azioni statunitensi a grande capitalizzazione e del 60% ai future sui Treasury Bond statunitensi (con scadenze comprese tra 2 e 30 anni), al fine di migliorare i rendimenti corretti per il rischio (risk-adjusted) di un portafoglio 60/40 tradizionale. L’indice ha un’esposizione di circa il 10% alla liquidità, che funge da garanzia per i contratti future sui Treasury Bond.
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Anche un Etf attivo obbligazionario da JPM
Tra le ultime novità arrivate a ottobre c’è il JPMorgan Active Global Aggregate Bond UCITS Etf, proposto anche in versione euro hedged, un Etf obbligazionario a gestione attiva che offre un’esposizione diversificata al mercato globale delle obbligazioni. Lanciata nel 2009, questa strategia attualmente ha masse in gestione pari a oltre 11 miliardi di dollari (dati al 31 agosto 2023)
Gestito da Myles Bradshaw, Iain Stealey e Linda Raggi, questo Etf adotta un approccio bottom-up nella selezione dei titoli e un approccio top-down per i settori, utilizzando la rotazione settoriale come fonte di alfa aggiuntiva allo scopo di sovraperformare il proprio benchmark nel lungo periodo al netto delle commissioni. “Gli Etf attivi obbligazionari possono beneficiare di numerosi fattori che influenzano i prezzi dei titoli e movimentano i mercati, tra cui i cicli economici e di mercato e le politiche delle banche centrali, sia per quel che riguarda le emissioni governative sia quelle societarie”, rimarca Travis Spence, Head of EMEA Distribution di J.P. Morgan Asset Management, che aggiunge: “Una strategia attiva può adeguare l’esposizione ai tassi d’interesse e l’allocazione settoriale durante un determinato ciclo, consentendo agli investitori di detenere obbligazioni meno care e di sottopesare quelle più costose, mantenendo al contempo un beta obbligazionario stabile”.
Tecnologie climatiche
Infine, il 19 ottobre è stato il turno dell’HSBC Nasdaq Global Climate Tech UCITS Etf, che replica l’indice Nasdaq CTA Global Climate Technology offrendo agli investitori un’esposizione all’ecosistema delle tecnologie volte ad affrontare il cambiamento climatico, attraverso una tassonomia tematica creata su misura ed orientata al futuro sviluppata dalla Consumer Technology Association (Cta) e dal Nasdaq. “Le soluzioni tecnologiche scalabili possono svolgere un ruolo significativo nell’affrontare alcune delle sfide associate al cambiamento climatico – spiega Stefano Caleffi, Head of Southern Europe ETF & Indexing Sales, HSBC Asset Management – e riteniamo che gli Etf tematici rappresentino un modo interessante per gli investitori di integrare l’esposizione alle tecnologie climatiche nei propri portafogli e di accedere a questo tema cruciale”.