I 4 benefici di un prodotto assicurativo di investimento per le aziende

Il rischio di impresa si lega alla gestione e alle scelte imprenditoriali nella conduzione aziendale, nonché alla possibilità che si verifichino eventi imprevisti in grado di compromettere non solo l’attività, ma l’impresa in sé. Ne parliamo con Banca Patrimoni Sella

Il trinomio azienda – risk management – assicurazione

In un contesto di incertezza personale e aziendale, polizze assicurative (tra cui quelle vita) rappresentano una soluzione efficace di diversificazione del rischio imprenditoriale, ottimizzando il controllo delle disponibilità economiche, massimizzando il rendimento rispetto ad altre forme d’investimento (o al mantenimento delle risorse in azienda) e agevolandone la gestione amministrativa. La gamma dei prodotti a disposizione per un’azienda è vasta e complessa. Ciò che conta, più che la scelta del prodotto in sé, è però l’importanza del trinomio azienda – risk management – assicurazione.

Il concetto di rischio di impresa

Partiamo dal definire un concetto chiave: quello di rischio di impresa. Il rischio di impresa si lega alla gestione e alle scelte imprenditoriali nella conduzione aziendale, nonché alla possibilità che si verifichino eventi imprevisti in grado di compromettere non solo l’attività, ma l’impresa in sé.
I rischi di un’impresa possono essere sia positivi, legati a fattori in grado di far crescere il valore di un’impresa, tra cui il successo del lancio di un nuovo prodotto o l’ingresso dell’azienda in un nuovo mercato, sia negativi, noti anche come rischi puri, legati per lo più a fattori improvvisi che ledono il valore di impresa.

I benefici che le aziende possono trarre sottoscrivendo una polizza assicurativa sono essenzialmente quattro: in primis, ottenere una remunerazione adeguata per la liquidità in eccesso; in secondo luogo, disporre di un margine di libertà rispetto al capitale investito in funzione delle necessità aziendali mediante riscatto parziale o totale; in terza analisi, investire in una polizza assicurativa con contenuto finanziario, affidandosi a una gestione patrimoniale professionale e trasferendo alla compagnia l’onere gestionale; infine, godere di una notevole semplificazione da un punto di vista contabile.
L’esempio più frequente di utilizzo di polizze vita per proteggersi dal rischio imprenditoriale riguarda il Trattamento di fine mandato (Tfm).

La gestione del Trattamento di fine mandato

Legandoci alla fase di Tfm, una polizza vita viene impiegata con l’obiettivo di accantonare e gestire le somme necessarie a erogare il Tfm, proteggendo l’impresa dal rischio di insolvenza dell’importo da riconoscere in caso di cessazione della carica. Per definizione, le polizze tradizionali a vita intera non prevedono una scadenza. Tali forme contrattuali coincidono infatti con la vita dell’assicurato, ovvero l’amministratore, e pertanto non prevedono vincoli di durata. Il contratto può comunque cessare su richiesta di riscatto da parte del contraente – l’azienda – garantendo così la liquidazione del Tfm in qualunque momento si verifichi la fine del rapporto, decorsi almeno 3 mesi dalla decorrenza del prodotto.
Il Tfm è uno strumento utile per introdurre in azienda delle corrette politiche previdenziali dedicate agli amministratori. Tra i punti di forza di questa soluzione si annoverano il fatto che le somme accantonate ogni anno sono totalmente deducibili, che il capitale è soggetto a tassazione separata al momento della cessazione del rapporto e che le somme dovute dall’assicuratore al contraente o al beneficiario non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare.

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