Se il 2023 è stato l’anno di svolta dell’inflazione, in contrazione fin dalle prime battute dopo i record del secondo semestre 2022, il 2024 è stato l’anno in cui i bond sono finalmente tornati in campo, con le loro quotazioni che sono cresciute piano piano che la discesa del carovita si è consolidata, aprendo al taglio dei tassi da parte delle principali banche centrali, con la Bce come apripista. Anche nel 2025 la situazione dovrebbe continuare sulla stessa linea e i bond potrebbero rimanere in cima alle preferenze degli investitori perchè, nonostante i tassi d’interesse in discesa, continueranno ad offrire cedole interessanti e prezzi scontati.
In linea con la crescente domanda, UniCredit negli ultimi mesi ha lanciato sul mercato italiano diverse emissioni obbligazionarie dedicate al pubblico retail e anche il 2025 inizia sulla stessa linea. Cercando di offrire uno strumento diverso, dedicato a tutti gli investitori ancora interessati a continuare a investire a un tasso variabile nonostante il previsto – e già iniziato – calo dei tassi. In quest’ottica a partire dal 15 gennaio sono negoziabili direttamente sul mercato Mot e Bond-X di Borsa Italiana due nuovi bond, uno fixed to floater, che combina un tasso fisso al 5,75% al primo anno con uno variabile per il resto della vita del prodotto, e uno superfloater, a tasso variabile fin dall’inizio. Entrambe le obbligazioni, in offerta fino al 5 febbraio e con scadenza prevista al 15 gennaio 2035, prevedono il pagamento di cedole legate all’andamento del tasso Euribor 3 mesi. Per essere più chiari, l’Euribor a 3 mesi è il tasso di interesse al quale una selezione di banche europee si concede reciprocamente prestiti per un periodo di 3 mesi.
Dalla teoria alla pratica: come funzionano le nuove emissioni
In particolare, l’obbligazione a tasso misto (ISIN: IT0005631632), come dice il nome stesso, prevede un tasso ‘fixed’ al 5,75% per il primo anno (da gennaio 2025 a gennaio 2026) e poi ‘floater’ fino a scadenza. La partecipazione al 160%, che entra in gioco da gennaio 2026, permette di essere esposti all’andamento del tasso Euribor a 3 mesi – che viene rilevato il secondo giorno lavorativo antecedente alla data di inizio di ciascun periodo di interesse – e, allo stesso tempo, di migliorare il tasso di interesse che si ottiene, fino a un massimo (cap) previsto al 5,75% e un minimo pari allo 0%.
Ad esempio, a partire da gennaio 2026, se nell’ultimo trimestre il tasso di riferimento Euribor 3 mesi è del 4,00%, allora il tasso di interesse annuo lordo per la cedola dovrebbe essere del 6,00% (4,00% x 150%), ma essendo questo superiore al tasso massimo annuo, fissato al 5,75%, allora l’investitore riceverà un tasso di interesse annuo lordo del 5,75%.
Al contrario, se nell’ultimo trimestre il tasso di riferimento Euribor 3 mesi è negativo, ad esempio pari allo -0,40%, essendo questo inferiore al tasso minimo dello 0%, allora verrà applicato quello e l’investitore riceverà un tasso di interesse annuo lordo dello 0%.

Mentre nel caso dell’obbligazione “Superfloater” (ISIN: IT0005631657) non è previsto un tasso fisso iniziale, ma viene offerta una leva superiore sul tasso Euribor 3 mesi (160%) e anche un cap più elevato, ovvero al 6,00%.
In questo caso, prendendo in considerazione gli stessi scenari visti in precedenza, a partire da gennaio 2026, se nell’ultimo trimestre il tasso di riferimento Euribor 3 mesi è del 6,00%, allora il tasso di interesse annuo lordo per la cedola dovrebbe essere del 6,40% (4,00% x 160%), ma essendo questo superiore al tasso massimo annuo, fissato al 6,00%, allora l’investitore riceverà un tasso di interesse annuo lordo del 6,00%. Dal momento che questa emissione prevede cedole trimestrali, allora l’investitore otterrà un tasso di interesse trimestrale lordo dell’1,50%.
Al contrario, se nell’ultimo trimestre il tasso di riferimento Euribor 3 mesi è negativo, ad esempio pari allo -0,40%, essendo questo inferiore al tasso minimo dello 0%, allora verrà applicato quello e l’investitore riceverà un tasso di interesse annuo lordo dello 0%.

Cosa accade a scadenza
In entrambi in casi, a scadenza, ovvero al 15 gennaio 2035, l’importo di rimborso sarà pari al 100% del valore nominale, ovvero 1.000 euro, mentre durante la vita dell’obbligazione il prezzo seguirà le condizioni di mercato e potrà essere differente rispetto al valore nominale. Bisogna infatti ricordarsi che i prezzi delle obbligazioni dipendono da vari fattori, come i tassi d’interesse sul mercato, il merito creditizio dell’emittente e il livello di liquidità. Se, ad esempio, i tassi di interesse dovessero muoversi al contrario rispetto a quanto il mercato si aspetti, ovvero al rialzo, ne corrisponderebbe una diminuzione del prezzo sul mercato secondario delle obbligazioni.
La nuova gamma di bond è rivolta a tutti gli investitori che potranno negoziarla direttamente dal proprio conto titoli indipendentemente dalla banca di appoggio.