Dal grande anno elettorale a un allentamento delle politiche monetarie, fino alle sorprese sui mercati azionari: il 2024 ha movimentato – non poco – i mercati finanziari che hanno dovuto affrontare e superare numerose “tempeste” e alcuni imprevisti. Kevin Thozet, Portfolio Advisor and Member of the Investment Committee di Carmignac, ha analizzato i 10 avvenimenti che hanno segnato il panorama finanziario per tirare le somme dello scorso anno, tra sorprese, record e cambiamenti.
Ecco quali sono.
La storia del 2024 in 10 punti
1. Il grande anno elettorale
Il 2024 ha rappresentato un vero e proprio terremoto politico. Lo scorso anno, infatti, circa il 40% della popolazione mondiale (pari al 60% del PIL globale) è stata chiamata al voto. L’80% dei governi dei 70 paesi in cui ci sono state indette le elezioni è stato rovesciato, alimentando l’ondata populista a livello globale.
2. Divergenze e convergenze nei cicli economici
“Divergenza” e “convergenza” sono state due parole ricorrenti, utilizzate per descrivere l’andamento dei cicli economici del 2024. La prima ha descritto meglio i momenti in cui l’economia statunitense ha mostrato segni di rallentamento, l’Europa ha dovuto fare i conti con numerose incertezze e la Cina ha registrato surplus commerciali significativi. Mentre la convergenza si riferisce alla persistenza del deficit che ha colpito Usa, Francia, ma anche Brasile e Regno Unito.
3. L’inizio dell’allentamento monetario
Il terzo evento importante è stata la riduzione dei tassi di interesse da parte di 74 delle 115 Banche centrali mondiali. Questo atteggiamento più accomodante ha dato il via a un’ampia fase di allentamento monetario.
4. L’impennata delle curve dei rendimenti
Lo scorso anno, inoltre, le curve dei rendimenti nei mercati sviluppati hanno registrato una rapida impennata. Questa crescita è stata favorita probabilmente dall’inizio dell’allentamento monetario e da un contesto di disinflazione temporanea e – per questo – di possibile crescita. A questo va aggiunta la crescente prospettiva di emissioni significative di titoli di Stato.
5. Anno record per i titoli azionari Usa
Nel 2024 gli Usa si sono particolarmente distinti per le sovraperformance nei mercati azionari, in entrambi i semestri.
I primi sei mesi dell’anno sono stati dominati dalle mega-cap, tra cui Nvidia, che ha registrato un rendimento del 150% (-10% H2). L’ultima metà del 2024, invece, ha visto tra i protagonisti aziende come United Airlines che, nello specifico, dopo un rendimento a -10% (H1), si è apprezzata del 100%.
6. Debolezza dei mercati europei ed emergenti
Lo scorso anno i mercati azionari europei ed emergenti sono rimasti indietro rispetto agli Stati Uniti. Con un gap del 22%, sembra proprio che le performance registrate oltreoceano siano state senza precedenti e abbiano confermato una debolezza a livello europeo.
Il 2024 è stato l’anno dei record per l’indice S&P 500, ma anche l’anno in cui i titoli azionari dei mercati europei ed emergenti sono rimasti bloccati nella fascia bassa del loro intervallo di valutazione storico.
7. Aumento della propensione al rischio
Gli asset a beta elevato hanno sovraperformato, insieme alle obbligazioni ad alto rendimento, ai titoli finanziari subordinati e alle obbligazioni corporate dei mercati emergenti che hanno registrato rendimenti del 10% (in €). Cruciale, in questo senso, è stata la combinazione di carry trade interessanti e una spiccata propensione al rischio che ha attenuato l’impatto negativo della volatilità sui mercati e dell’aumento dei tassi di default.
8. Rialzo generalizzato delle valutazioni
Il 2024 è stato caratterizzato anche da un generale rialzo delle valutazioni in tutte le asset class e, in particolare, negli Usa. Qui gli spread del credito – sia investment grade, sia high yield – si sono attestati ai minimi storici (considerando l’ultimo decennio).
9. Performance delle commodities: oro in crescita
In un anno segnato da molta instabilità a livello geopolitico e da una forte richiesta di diversificazione, il prezzo dell’oro è salito del 30%, mentre il rame ha guadagnato un 5%. Il prezzo del petrolio, invece, è rimasto pressoché stabile.
10. Successo degli strumenti alternativi di diversificazione
In ultimo, è da segnalare anche il successo collezionato da strumenti alternativi di diversificazione. In un’annata in cui la correlazione tra mercato azionario e obbligazionario è stata ampiamente positiva, il Bitcoin, il franco svizzero e i metalli preziosi hanno conquistato l’attenzione degli investitori, toccando valori storici o prossimi a questi ultimi.