Il wealth management e la scoperta del cromosoma “XX”

Dalla consulenza alla persona a quella alle famiglie, che richiede skill, sia hard sia soft, nuove. Ma soprattutto il coinvolgimento delle donne, senza le quali sarebbe tempo perso. La figura femminile deve diventare anzi protagonista. Mentre i banker diventano gestori del futuro, interpreti veraci del purpose. Una rivoluzione copernicana a cui l’industria non può più sottrarsi

Il private banking esso appare – un po’ come tutta la finanza – un mondo declinato prevalentemente al maschile, malgrado i segnali di intensificazione della presenza femminile. Secondo Aipb solo un decimo dei capitali in gestione sono oggi chiaramente riferibili a clienti donne. Mentre, per quanto riguarda lo specifico del mondo private la quota sale al 35%. Presenza importante, ma non prevalente.
Eppure mettere le donne al centro delle strategie private sarebbe importante per le banche innanzitutto in logica difensiva, rappresentata dalla stretta necessità di conservare i patrimoni nel proprio perimetro commerciale. Ma una scelta in tal senso dovrebbe essere basata soprattutto su considerazioni di prospettiva. Ragioniamo sull’essenza dell’industria che gestisce la ricchezza privata: quale è in fondo il suo scopo ultimo, il suo “purpose”? Quello di garantire un futuro alla ricchezza privata alla sua costru- zione, alla sua difesa, alla sua gestione ed accrescimento. In una parola, il futuro. E di questo concetto la figura femminile rap- presenta oggi, nel nostro contesto culturale, la rappresentazione prototipica. Non può esistere una centratura sul futuro senza una parallela centratura sui valori e la cultura femminile.
Ciò detto, entrambe le figure di genere sono importanti perché portatrici di valori e pratiche peculiari. La figura maschile è portatrice di una cultura pratica di grande utilità sociale. In fondo, la potremmo definire una cultura appassionata di mezzi: siano essi clave, lance, orologi, automobili, fondi di investimento o criptovalute poco importa, hanno tutti un codice comune, l’utilizzabilità del mezzo, la capacità di portare in tempi ragionevoli risultati utili. La figura femminile è spesso più orientata ad altro: la crescita graduale, la costruzione del futuro, la sicurezza nel tempo, giusto per fare solo alcuni esempi. Questi archetipi sembrano avere delle concrete ricadute nella pratica di mercato e nella strategia del wealth management.

wealth management

Quando l’industria finanziaria parla di guadagno, mercati, speculazione, opportunità da cogliere: a chi si rivolge? Probabilmente (pur con le dovute eccezioni) parlerà e verrà ascoltata da uomini. Il trading – nella sua espressione opportunistica estrema – è probabilmente l’attività finanziaria più maschile e testosteronica in assoluto. Quando, per contro, l’industria decide di parlare di gestione di lungo termine del patrimonio, di immobili, di generazioni, di previdenza e sfide della Longevity usa principalmente (in modo più o meno consapevole) codici femminili e il suo target dovrebbe essere – in buona parte – quello femminile.

E allora, qual è il cambiamento da attuare? Pensare in ottica di cliente famiglia e non più solo di individuo cliente. E se le tematiche di finanza e di organizzazione del futuro vengono gestire in questa ottica possiamo immaginare che ciò avvenga senza il coinvolgimento delle componenti femminili? Forse sarebbe tempo perso. Di più, il coinvolgimento non basta, ci vuole un protagonismo della figura femminile. La gestione del futuro di una famiglia, con traiettorie generazionali diverse, una complessità di codici e linguaggi, di obiettivi, interessi, progetti e sensibilità specifiche è oggettivamente più complesso e richiede per i banker l’acquisizione di nuovi skill. O meglio, una revisione dell’identità professionale, della toolbox e dell’offerta.

Ma non è detto che tutti– banche private e banker – siano così interessati a diventare dei veri gestori del futuro, interpreti veraci del purpose.

Qualcuno sceglierà interpretazioni più morbide del ruolo, più vicine all’attuale (e comunque sempre fondamentale) gestione di asset finanziari. Ma quando si dovrà trovare soluzioni diverse da quelle della gestione dei mercati finanziari è possibile che lo scenario da “gestore del futuro”, alla ricerca del vero scopo ultimo dell’industria, venga riscoperto da molti. Allora anche questi scopriranno che la via al femminile del futuro del wm non è una semplice opzione secondaria, di genere, di complemento. È l’unica via percorribile.

Gli articoli pubblicati sono stati realizzati da giornalisti e contributors di We Wealth e vengono forniti a Poste Premium a scopo informativo.


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