Lo scorso anno, la cosiddetta coalizione a semaforo tra socialdemocratici dellโSPD, Verdi e liberali dellโFDP, al potere a Berlino dal 2021, รจ crollata, lasciando Olaf Scholz alla guida di un governo di minoranza. Da quel momento, รจ apparso subito chiaro che la scena politica tedesca sarebbe stata investita da forti cambiamenti.
Il 23 febbraio la Germania verrร chiamata alle urne per il rinnovo del Bundestag e mentre l’Unione cristiano-democratica (Cdu)ย di centro-destra e il suo partito gemello bavarese, l‘Unione cristiano-sociale (Csu), continuano a trovarsiย in testa ai sondaggi, il partito populista di estrema destraย Alternativa per la Germania (AfD)ย rimane la seconda forza del Paese. Intanto sulle strade, a fare da sfondo alle elezioni, ci sono oltre 250mila berlinesi in segno di protesta contro le posizioni troppo morbide del Cdu in risposta alle affermazioni estremiste di Alice Weidel.
Ma i problemi politici sembrano sono solo una goccia nel mare di incertezza in cui la locomotiva dโEuropa si trova in questo momento. Il vero problema? Il consenso prevede un altro anno di stagnazione della crescita, il che significherebbe che lโeconomia tedesca non si espande in modo significativo da sei anni.
Germania divisa a metร : tra deindustrializzazione e mercato azionario
Accanto ai timori macro per la Germania, secondo Beth Beckett, economista di Capital Group, รจ innegabile anche unโondata di positivitร legata al settore azionario. Non ci sono dubbi sul fatto che il processo di deindustrializzazione stia pesando sulle casse dello stato, ma allo stesso tempo le aspettative sugli utili dellโindice Dax per questโanno sono superiori a quelle di tutti gli altri Paesi europei. Il consenso, infatti, prevede che gli utili per azione cresceranno del 10,5% nel 2025, solo un gradino indietro rispetto al 12,5% previsto per lโS&P 500.
Tra tutti i dubbi e le incertezze, รจ innegabile che il mercato azionario tedesco abbia dimostrato una notevole resilienza. Anche nel 2024, infatti, i rendimenti totali sono aumentati quasi del 30% in valuta locale, tenendo il passo con il cugino americano. Secondo lโesperta sono tre le ragioni principali alla base della recente forza del Dax:
- Il mercato azionario tedesco ha una notevole esposizione internazionale e considerando anche la debolezza dellโeuro, i titoli hanno attirato lโinteresse degli investitori;
- Proprio come รจ accaduto negli Stati Uniti, un piccolo numero di titoli ha ottenuto risultati cosรฌ alti, da trainare verso il positivo tutto lโindice. Un esempio tra tutti, SAP che, con un aumento del 90%, ha rappresentato quasi il 40% dei guadagni complessivi del Dax. Questo, insieme ad altri sei titoli che costituiscono le magnifiche sette tedesche, ha contribuito a quasi il 98% dei rendimenti dellโindice;
- Infine, soprendentemente, la scarsa performance del settore automotive non ha trascinato al ribasso lโintero mercato. Questo perchรจ, al contrario di quello che si pensa, ha un peso di solo il 7% nel dax, rispetto al 17% che aveva nel 2014.
Se queste tre ragioni non dovessero bastare per essere ottimisti per il futuro della Germania, questo nuovo anno dovrebbe anche portare con sรจ tassi di interesse piรน bassi, consumi piรน sani e una graduale ripresa della crescita economica.
In bilico tra elezioni e dazi
Guardando ai prossimi mesi, รจ chiaro che le imminenti elezioni avranno un forte impatto sulla crescita o meno del Paese. I sondaggi indicano come risultato una probabile grande coalizione tra Cdu/Csu e Spd, che hanno fatto delle imprese il cuore della loro propaganda elettorale, parlando di politiche di riduzione delle imposte sulle societร , di abbassamento delle tasse sullโelettricitร e del taglio degli oneri amministrativi per le aziende. Insomma, lโesperta spiega che โmolto dipenderร dall’aritmetica parlamentare post-elettorale, ma sembra probabile che il freno al debito della Germania, che da tempo costituisce un vincolo agli investimenti pubblici, sarร allentatoโ. Aumentare la spesa pubblica per la difesa, lโenergia e lโinfrastruttura non sarร piรน solo unโopzione, ma una necessitร per ravvivare gli animi e sostenere le attivitร .
Cโรจ un altro fattore che costringe gli investitori a rimanere sul chi va lร , ovvero Trump. La possibile imposizione di dazi sullโEuropa, Germania inclusa, potrebbe danneggiare gli esportatori, ma anche indebolire lโeuro, compensando parte dellโimpatto. Piรน preoccupante, almeno per il momento, rimane la debolezza della Cina e il deprezzamento del renminbi: guardando al settore automobilistico gli esportatori tedeschi stanno giร lottando per competere con le aziende cinesi.