Correlazione: cos’è e come sfruttarla al meglio

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Capire come gli asset class interagiscono tra di loro è fondamentale per costruire un portafoglio in grado di diversificare rischi e opportunità. Ne parliamo con gli esperti di Carmignac

“Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?” Fu con questa domanda che il meteorologo e matematico statunitense Edward Lorenz introdusse uno dei pilastri della teoria del caos, “l’effetto farfalla” secondo cui piccole variazioni nelle condizioni possano produrre grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. Anche sui mercati finanziari non è raro il manifestarsi di un butterfly effect “un aumento o una diminuzione del valore di un asset – spiegano gli esperti di Carmignac può avere conseguenze dirette e significative su altri asset apparentemente molto diversi. Conoscere tale fenomeno, chiamato correlazione, diviene quindi un elemento cruciale quando si costruisce la propria strategia di investimento”.

Correlazione, cos’è e come riconoscerla

La correlazione misura in che modo i titoli o le asset class variano gli uni rispetto agli altri. Gli investimenti altamente correlati tendono a variare al rialzo o al ribasso insieme, mentre gli investimenti a bassa correlazione tendono a comportarsi diversamente in diverse condizioni di mercato, permettendo agli investitori una diversificazione dei profitti.
Per identificare le diverse tipologie di correlazione – spiegano gli esperti di Carmignac – può essere utile partire da situazioni pratiche che si osservano tutti i giorni sui mercati finanziari. Per esempio quando il prezzo del petrolio sale, la quotazione azionaria delle compagnie aeree tende a diminuire. Questo accade perché l’aumento del prezzo del carburante degli aerei fa aumentare i costi operativi delle compagnie aeree. Questa situazione può avere un impatto negativo sulla loro redditività e provocarne il calo delle quotazioni azionarie. In questo caso si parla di correlazione negativa. Un altro esempio classico è quello dell’impatto della variazione dei prezzi di una data valuta sulla quotazione azionaria delle aziende esportatrici. “Un deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro USA avrà un impatto positivo sulle aziende europee che esportano verso gli Stati Uniti. Al contrario, ciò farà aumentare il costo delle esportazioni per le imprese statunitensi che vendono i loro prodotti in Europa. Lo stesso movimento può quindi determinare una correlazione positiva o negativa”.

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Correlazione e decorrelazione: come utilizzarla in portafoglio

Per ridurre l’esposizione ai rischi specifici di una determinata asset class e contenere la volatilità del proprio portafoglio, gli investitori possono diversificarne la composizione ricorrendo alla combinazione di asset privi di correlazione: “Questa strategia – spiegano gli esperti della casa di gestione Parigina – consente di ridurre alcuni rischi, e di generare potenzialmente una performance più regolare e più stabile. Ad esempio, è possibile combinare azioni corporate con obbligazioni sovrane Titoli di Stato, poiché si ritiene che queste due asset class presentino tra loro una correlazione bassa o addirittura negativa, come è stato ampiamente dimostrato negli ultimi vent’anni”.

Tuttavia, la correlazione (o la decorrelazione) tra due o più asset class non è eterna e, al contrario può variare nel tempo ed è quindi importante analizzarla frequentemente e identificare i fattori che possono far cambiare tale correlazione nel tempo.
“Tra il 2000 e il 2020, le obbligazioni e le azioni hanno tendenzialmente registrato un andamento opposto, compensandosi reciprocamente e fungendo da ammortizzatore le une delle altre. Durante le fasi di ribasso degli indici azionari, le obbligazioni hanno quindi consentito di ridurre il rischio di perdita del capitale degli investitori. Tuttavia, nel 2022, le azioni e le obbligazioni hanno subìto shock regolari e simultanei. Le due principali asset class che strutturano la vita dei mercati, azioni e obbligazioni, hanno registrato andamenti nella stessa direzione sulla scia dell’ondata inflazionistica”.

In conclusione

Per costruire un’oculata gestione di portafoglio è necessario operare un’adeguata analisi degli strumenti presenti e della loro correlazione, così da ottenere una diversificazione efficace, in grado di difendere il portafoglio da eventuali turbolenze del mercato, senza che questo inibisca la possibilità di cogliere le opportunità offerte dai vari segmenti di mercato.

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