Nel 2024, per il secondo anno consecutivo, il biotech ha registrato una delle peggiori sottoperformance degli ultimi decenni rispetto all’indice S&P 500®. La perdita del 53% è stata la peggiore dal 1991. E non è tutto, perché a generare ancor più incertezza e volatilità nel settore sanitario c’è stata la nomina negli Usa di Robert F. Kennedy Jr. a capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS).
Oggi gli investitori si chiedono se questa debolezza sia destinata a rimanere anche nel 2025, ma non sanno che, al contrario, questo indebolimento potrà presto trasformarsi in opportunità, come rilevano Andy Acker e Dan Lyons, portfolio manager di Janus Henderson Investors.
Biotech: un settore sottovalutato dal mercato
Attualmente il settore sanitario è scambiato con un sconto di circa il 20% rispetto allo S&P 500® (fonte: Bloomberg), una differenza – tra benchmark e settore – tendenzialmente molto rara.
“Tutte le incertezze legate alla nomina di Robert F. Kennedy Jr. – apertamente anti-vax e critico nei confronti della Fda – a capo della HHS, alla fine del 2024, non hanno aiutato a mitigare questo divario. Anzi, insieme alle altre proposte contenute nell’agenda della nuova amministrazione Trump, contribuisce a creare uno scenario imprevedibile per i prossimi mesi”, spiega Acker.
In verità, però, le previsioni degli analisti lasciano ben sperare. Sembra, infatti, che il mercato stia sovrastimando i rischi normativi e ipotizzando gli scenari peggiori per questo settore. Si tratta però di ipotesi, non di certezze.
“In questo momento – continua – il capo della HHS può fare ben poco per cambiare il funzionamento della Fda o, per esempio, limitare l’accesso ai farmaci senza un atto legislativo. Senza contare che le priorità di Trump in questo momento sono altre, per esempio i dazi, l’immigrazione e il commercio”.
I fattori che hanno pesato sulle performance
Ma i venti contrari al settore sanitario sono iniziati a soffiare già prima della nomina di Kennedy Jr.
“I tassi di interesse elevati hanno ridotto l’accesso ai finanziamenti e questo è solo uno degli ostacoli che il settore ha dovuto superare negli ultimi anni. In più, ci sono state delle battute d’arresto nella ricerca clinica, con un successivo crollo dei titoli delle società coinvolte nei test di alcuni farmaci di alto profilo. Senza dimenticare il post-pandemia, un periodo che ha ridisegnato le prospettive per diversi segmenti del comparto, penalizzando alcuni e favorendo la ripresa di altri”, aggiunge Lyons.
Perché investire nel biotech: segnali di ripresa all’orizzonte
Con l’inizio del nuovo anno, però, questi venti potrebbero placarsi o addirittura arrestarsi.
“Già nel 2024 c’è stata una ripresa dell’attività di IPO nel settore delle biotecnologie. Parallelamente, le banche centrali hanno intrapreso un percorso di allentamento monetario, con tagli dei tassi di interesse. E infine, le assicurazioni sanitarie hanno adeguato le proprie prestazioni e/o premi, tenendo conto dell’aumento dei costi. Questo aspetto può essere, infatti, cruciale per ridurre la pressione sui margini di profitto nel 2025”, spiega Acker.
Altrettanto rilevante per la rinascita del settore – e per gli investitori – è l’aspetto dell’innovazione. Nel 2024 la Food & Drug Administration ha approvato circa 60 nuovi farmaci e le prospettive future, per il settore, sembrano incoraggianti.
“Quest’anno potremo vedere un’inversione di tendenza e una risalita del settore, determinata anche dalla crescente domanda di nuovi farmaci per la cura dell’ipoparatiroidismo (malattia endocrina rara) o di alcune patologie croniche che colpiscono il fegato (MASH). E ci aspettiamo anche una serie di importanti letture di studi in fase avanzata riguardanti la cura di molte altre patologie”, aggiunge Lyons.
Tutte queste potenziali novità potranno essere la scintilla che accenderà negli investitori l’entusiasmo per un settore finora trascurato.
“Ci aspettiamo – continua – che l’innovazione possa dare uno slancio anche alle operazioni di M&A e questo potrebbe essere un ulteriore vantaggio per chi investe nel settore farmaceutico. Il volume delle transazioni è da considerarsi in aumento, in questo modo gli investitori potranno beneficiare di valutazioni sempre più interessanti. Ancor di più con una nuova conformazione della Federal Trade Commission statunitense”.
Per concludere
Secondo gli esperti di Janus Henderson Investors, gli investitori sembrano più propensi a inserire titoli biotech in portafoglio. La concentrazione, in percentuale, è passata dal 13% del 2022 al 31% del 2024.
“Riteniamo che il settore sanitario sia pronto per un potenziale rimbalzo, grazie a fondamentali solidi e a valutazioni interessanti. Oltre la volatilità (anche politica) e i venti contrari di breve termine si nascondono opportunità interessanti per gli investitori”, conclude Lyons.