Dal “se” al “perché”, fino al “come” investire. È questo il cambiamento che ha visto protagonista gli investimenti alternativi negli ultimi mesi, complici mercati turbolenti in cui anche le regole più radicate, come quella del portafoglio esposto al 60% su azioni e al 40% su obbligazioni, restavano appannaggio di vecchi adagi, fallendo nel supportare consulenti e investitori. Ecco quindi che queste due categorie hanno cominciato a non domandarsi più “se” sia il caso di investire in asset alternativi, iniziando a focalizzarsi sul “come” farlo nel concreto. Il perché è presto detto: oltre all’incertezza circa gli strumenti più tradizionali, le prime analisi sul lungo termine che prendono in esame i mercati privati hanno evidenziato elevate potenzialità di rendimento. Secondo un’indagine di Cambridge Associates a giugno 2022, ad esempio, il tasso interno di rendimento (Internal rate of return, Irr, che misura la redditività di un potenziale investimento a partire dal flusso di cassa previsto) del private equity e private credit è stato pari al 16,6% a 10 anni, contro un Irr del 10,5% registrato da un investimento equivalente sui mercati pubblici. Un Irr maggiore per i mercati privati è presente anche nell’analisi a 20 anni (13,8% contro il 7,9%) .
Perché investire in asset alternativi
Questo perché “gli investimenti alternativi possono offrire accesso a opportunità che semplicemente non sono disponibili dei mercati pubblici e possono accelerare la creazione del valore da parte delle società in portafoglio attraverso un’expertise operativa” spiegano gli esperti di Goldman Sachs Asset Management, che in un recente articolo ha risposto alle domande più frequenti riscontrate nei dialoghi con investitori e consulenti proprio in merito a questa particolare asset class. “In questo modo, gli investimenti alternativi possono aiutare a diversificare un portafoglio e a migliorare i rendimenti. Per coloro che puntano ad aumentare la componente di rendimento proveniente da income investments (ovvero asset capaci di generare flussi di reddito regolari e periodici), crediamo che alcuni alternatives, tra cui il private credit e l’immobiliare, possano offrire interessanti opportunità”.
Asset alternativi, come investire in quattro punti
Lasciati da parte il “se” e il “perché” è ora il turno del “come” investire in asset alternativi. Secondo gli esperti di Goldman Sachs Asset Management, gli step da intraprendere sono quattro. Vediamoli di seguito:
1. Capire quanto allocare
“Determinare quanto allocare agli asset alternativi dipende in larga parte dagli obiettivi di ciascun investitore e dal suo profilo di rischio. Studi recenti hanno mostrato che gli high-net-worth individuals stanno aumentando la propria esposizione, con una allocazione media del 9% nel 2022”;
2. Allinearsi agli obiettivi
“Capire le caratteristiche chiave di ciascuna strategia/asset class alternativa, così come il rendimento atteso e le principali fonti di rendimento, oltre che al profilo di liquidità, può aiutare nel decidere quanto investire in questi strumenti. Date le diverse modalità per intercettare le opportunità offerte dagli investimenti alternativi, i profili di rischio/rendimento possono variare notevolmente” continua l’asset manager;
3. Valutare le strutture dei fondi
“Oggi, i consulenti possono allocare i capitali agli investimenti alternativi attraverso differenti strutture di fondi, tra cui i fondi a intervallo, i fondi chiusi non-traded e i private placements. A seconda della struttura del fondo, la liquidità può essere limitata: allineare gli orizzonti temporali con l’appropriata struttura è importante”;
4. Valutare i gestori
Infine, “la forza del team di investimento, il track record, la liquidità e il framework di gestione dei rischi sono tutti elementi chiave del processo di valutazione. Crediamo che gli investitori debbano inoltre essere consapevoli delle attività di reporting e della trasparenza offerte dai gestori, centrale tanto quanto il capire in cosa essi stanno investendo quando allocano il proprio capitale agli investimenti alternativi”.
Nei private markets le competenze dei gestori non sono distribuite equamente
Tuttavia, per investire in strumenti alternativi è importante comprendere a pieno le caratteristiche di tale mercato. In primis, alcuni di questi investimenti possono essere poco liquidi e dovrebbero essere considerati nell’ottica di strategie di lungo periodo. Inoltre, è da tenere a mente che gli asset alternativi potrebbero non offrire gli stessi livelli di trasparenza dei fondi dei mercati pubblici e che le spese di gestione sono spesso più elevate. Infine, le strategie dedicate ai private markets sono solitamente gestite in maniera più attiva rispetto alle controparti: la variabile “fiducia” relativa all’asset manager individuato è quindi centrale in questo tipo di investimenti, dato che le competenze dei diversi gestori non sono equamente distribuite e ciò amplificare le conseguenze di una buona o cattiva selezione.
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