La crisi legata al Covid, nella sua drammaticità, può aumentare la consapevolezza sulla necessità di prendere decisioni sulle coperture assicurative necessarie a garantire la tenuta della famiglia da un punto di vista finanziario
Secondo la ricerca Edufin-Doxa, il 49,5% di chi ha competenze finanziarie può affrontare una spesa improvvisa di 2.000 euro, contro il 27,7% del campione meno alfabetizzato
Aumentare le conoscenze per proteggere al meglio le proprie finanze: è la strategia vincente nella situazione di crisi indotta dalla pandemia da Co- vid-19. Crisi, infatti, vuol anche dire prendere decisioni e questo è il momento per valutare il proprio portafoglio finanziario e le coperture assicurative ne- cessarie per rispondere ad eventi imprevisti che possono avere ripercussioni importanti sul patrimonio e sulla vita personale. Di tutto questo We Wealth ha parlato con Annamaria Lusardi, docente della George Washington University School of Business e direttore del Comitato per l’educazione finanziaria (Comitato Edufin), che ha lo scopo di promuovere e coordinare le iniziative per accrescere le competenze finanziarie, assicurative e prevideniali, affinché i cittadini siano nelle condizioni di fare scelte coerenti con i propri obiettivi e le proprie condizioni.
Un dato che trova riscontro anche in una recente indagine realizzata dal Comitato Edufin in collaborazione con la Doxa sul tema Emergenza Covid-19: gli italiani tra fragilità e resilienza finanziaria. Lo studio, spiega Lusardi, fotografa “lo scarso livello di alfabetizzazione finanziaria degli italiani: meno di un terzo degli intervistati (29%) conosce i concetti di base della finanza, come la relazione rischio-rendimento.
Anche sulla definizione stessa di rischio non tutti hanno le idee chiare. Disporre di solide conoscenze finanziarie – aggiunge Lu- sardi – può fare la differenza: il 49,5% di coloro che dichiarano di possederle sarebbe capace di affrontare una spesa improvvisa di 2.000 euro, contro il 27,7% del campione meno alfabetizzato,
mentre il 63% degli intervistati con un basso livello di cultura finanziaria dichiara di arrivare con difficoltà alla fine del mese contro il 43,8% di coloro che sostengono di possedere elevate conoscenze finanziarie”. Che cosa possono fare le istituzioni? Il direttore del Comitato non ha dubbi: “L’investimento nella conoscenza deve essere prioritario. Da tempo sosteniamo la necessità che l’educazione finanziaria faccia parte del percorso scolastico: conoscere l’abc della finanza è importante come saper leggere e scrivere. I ragazzi hanno a loro disposizione la risorsa più preziosa: il tempo. È necessario dare loro le competenze per migliorare la qualità della loro vita. ‘Ignorance is bliss’ (beata ignoranza ndr), dice qualcuno: niente di più sbagliato.
È significativo, ad esempio, anche il dato degli italiani vittime di truffe, sia online che attraverso i canali tradizionali: più di 8 milioni nel 2019 secondo alcune ricerche. Avere un buon livello di conoscenza, oltre a consentire di fare scelte finanziarie consapevoli, protegge anche da questo tipo di incidenti. Raggiungere i ragazzi, poi, vuol dire raggiungere anche gli adulti con cui vivono. Per questi ultimi occorrono anche delle iniziative mi- rate, come, ad esempio, sui posti di lavoro, se si considera che l’alfabetizzazione finanziaria è un vantaggio per l’intera società”. Un tema che tocca da vicino anche il tema della protezione della famiglia, molto spesso trascurato, colpevolmente, in una logica di pianificazione finanziaria.
Focalizzandosi sulle assicurazioni, a quali prodotti può avere senso pensare in questo momento? “La definizione di resilienza è illuminante: è la capacità di subire gli urti senza rompersi. Per questo abbiamo usato questo termine per parlare di resilienza finanziaria nel rapporto Doxa e le assicurazioni hanno questa logica. Sul portale Quellocheconta.gov.it abbiamo dedicato molto spazio agli strumenti assicurativi, sui quali sono state organizzate anche molte iniziative di sensibilizzazione.
Ovviamente – sottolinea Lusardi – le scelte vanno fatte sempre sulla base delle situazioni personali e valutando attentamente i costi e le coperture effettive del prodotto assicurativo. Alcune considerazioni generali, però, possono trovare spazio, a partire dalla salute.
Le assicurazioni sanitarie private possono essere importanti per una popolazione che invecchia. Inoltre l’alto tasso di mortalità nelle strutture dedicate all’assistenza degli anziani durante la pandemia, fenomeno non solo italiano, fa pensare a soluzioni alternative, come le polizze long term care che garantiscono una rendita in caso di non autosufficienza. Invece, nelle famiglie in cui il benessere economico dipende da una persona sola, un’assicurazione sulla vita può essere una soluzione per non lasciare al caso la serenità delle persone”.
Qualche esempio di iniziativa promossa dal comitato? “Ad ottobre, il Mese dell’educazione finanziaria, ci saranno delle giornate dedicate ai temi previdenziali e assicurativi. Lo scopo del Comitato è quello di coinvolgere tutto il paese in modo che diventi un enorme laboratorio da cui scaturiscano idee e progetti per promuovere l’educazione finanziaria. Le iniziative sono le più varie: finanza a teatro, attraverso film, con app, giochi, lezioni all’università aperte a tutti.
Voglio ricordare l’iniziativa di un sindaco abruzzese, nel comune di Paglieta, che ha messo a disposizione la sala comunale per diffondere i contenuti del portale Quellocheconta in modo da accrescere l’educazione finanziaria dei suoi concittadini. Se altri comuni seguissero quest’esempio, l’effetto positivo sarebbe potenzialmente travolgente”.