Innovazioni d’impatto: la tecnologia a favore dell’ambiente

Da sempre, vincoli e necessità spingono l’uomo alla ricerca di innovazioni per i processi di produzione delle attività manifatturiere. Oggi più che mai, la necessità di ridurre l’utilizzo dei combustili fossili preme per spostarsi verso aree più sostenibili

“Le necessità sono sempre state catalizzatrici dell’innovazione”. Così Pieter Busscher, Senior portfolio manager della strategia RobecoSAM Smart Materials Strategy di Robeco. Dall’adozione del ferro per soppiantare la lega del bronzo (sapendo sopperire alla carenza di stagno), alla scoperta del grafene usato al posto dell’acciaio, l’uomo ha sempre dovuto superare vincoli e necessità per poter continuare a sopravvivere. Negli anni, i vincoli hanno riguardato principalmente l’effettiva disponibilità di risorse e la capacità produttiva del settore manifatturiero.
Tuttavia, il XXI secolo risulta caratterizzato dalla necessità di espandere la produzione da parte delle imprese manifatturiere. Ma non solo: dopo secoli di negligenza e abusi in campo ambientale, ridurre le emissioni, l’inquinamento e l’eccesso di rifiuti derivanti dai processi di produzione rappresenta un obiettivo necessario per il proseguimento delle attività.
Si parla quindi di “innovazioni di impatto”, termine utilizzato per descrivere le tecnologie che contribuiscono a ridurre gli effetti negativi dell’industrializzazione. “Le aziende in questo settore aiutano ad abbattere le emissioni di gas serra, a riciclare i rifiuti e a utilizzare la biomassa per creare materiali e prodotti che non gravano sull’ambiente” spiega Busscher.

Dal carbonio ai biomateriali

“L’aumento dei prezzi del carbonio” prosegue l’esperto, “sta diventando parte integrante dei costi di produzione delle aziende e questo fenomeno dovrebbe indurle ad adottare tecnologie più pulite ed efficienti dal punto di vista delle risorse”. All’aumentare dei prezzi del carbonio, infatti, tendono a salire anche i costi di produzione nei settori più inquinanti, una dinamica che fornisce maggiori incentivi a ridurre le emissioni complessive. Per questo, sono stati compiuti progressi nel settore delle biomasse e delle sostanze a base biologica al fine di contribuire a ridurre la necessità di ingredienti derivanti dai combustibili fossili in molti materiali da cui la società umana dipende. Un esempio? Il biocemento, ma anche il superlegno (materiale più resistente dell’acciaio, studiato dai ricercatori dell’Università del Maryland), la bioplastica e i bioadesivi.
“I biomateriali vantano prestazioni funzionali analoghe a quelle dei loro omologhi di derivazione fossile, ma consumano meno energia durante la fase di produzione, diventando più rispettosi verso l’ambiente in fase di smaltimento” spiega l’esperto.
L’innovazione d’impatto rappresenta un’interessante opportunità per i risparmiatori che intendono investire nel progresso e nella riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili.

Innovazione d’impatto: le opportunità di investimento

Tra le opportunità di investimento da cogliere nel nuovo comparto dei materiali si annoverano quelle realtà che “contribuiscono a creare soluzioni che non solo rendono la produzione più snella, ma permettono anche ai settori produttivi di definire un ambiente operativo in cui l’attribuzione di un prezzo all’inquinamento e l’azzeramento delle emissioni nette siano i nuovi standard” conclude Busscher.

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