Prima di decidere di trasferirsi in uno Stato straniero per motivi fiscali conviene sempre farsi supportare da un consulente esperto, tanto per predisporre una pianificazione fiscale e patrimoniale efficace, tanto per svolgere le pratiche necessarie per ottenere lo status di residente
In molti Stati europei è previsto un regime fiscale agevolato per i contribuenti che percepiscono pensione di fonte estera e che decidono di trasferire la propria residenza. Tra questi il Portogallo è tra i principali
Il Portogallo, tra gli Stati europei, è una delle mete più ambite per gli stranieri. Dagli Usa, dal Regno Unito, ma anche dalla Francia, Italia, Germania e Cina, la parte più occidentale della Penisola Iberica, figura tra i posti preferiti per trasferirsi e scegliere una vita più confortevole.
Del resto, il governo portoghese, pur modificando negli anni la disciplina e talvolta inasprendo i requisiti di accesso, ha investito molto sulla implementazione di regimi fiscali particolarmente favorevoli per stranieri facoltosi e pensionati.
La tassazione particolarmente favorevole per gli stranieri, in buona sostanza, insieme al clima, all’atmosfera e alle bellezze del posto, è divenuto un fattore decisivo per l’economia del Portogallo.
La tassazione degli stranieri in Portogallo
Sono diversi i regimi fiscali di favore previsti dal Portogallo:
Tra i principali, figura:
- regime per i residenti non abituali. Si tratta di un regime pensato per attrarre stranieri nel territorio Portoghese o per richiamare quei cittadini che nel tempo si sono trasferiti all’estero. Per fruire di detto regime occorre dimostrare di non essere stati residenti in Portogallo nei cinque anni precedenti la domanda. Ove ammessi, si potrà fruire di alcuni vantaggi, quali ad esempio: trattamento favorevole sul reddito delle persone fisiche per un periodo di 10 anni; possibilità di beneficiare di un’esenzione fiscale sui redditi di fonte estera; diritto a vedersi riconosciuta un’aliquota forfettaria pari al 20% per i redditi provenienti da professioni considerate ad alto valore aggiunto
- regime per i pensionati di fonte estera. I pensionati che percepiscono pensione da enti situati fuori dal Portogallo e che non sono ancora cittadini nel territorio, possono fruire di un’aliquota del 10% per i redditi da pensione di fonte estera. Per fruire di questo vantaggio, gli interessati dichiarano, tra le altre cose, di impegnarsi a diventare e rimanere residenti nel Paese per uno specifico arco temporale
- regime per il rientro dei cervelli. Come l’Italia, e altri paesi europei, anche il Portogallo ha avviato politiche volte a richiamare in patria contribuenti. A questo proposito, coloro che – pur cittadini portoghesi – negli ultimi tre anni sono stati residenti all’estero, possono fruire al rientro di un’esenzione del 50% del reddito, per un periodo di cinque anni.
Si segnala che, al fine di integrare tutti i requisiti e adempiere agli oneri richiesti, è consigliabile farsi supportare da un consulente esperto, anche per predisporre una pianificazione fiscale e patrimoniale efficace.
Infine, le agevolazioni si estendono anche per:
- redditi da locazione
- plusvalenze
- interessi, maturati o percepiti al di fuori dal Portogallo.
È bene però evidenziare che si decade dal beneficio in parola, se i proventi percepiti provengono da giurisdizioni off-shore.
Quali sono i vantaggi fiscali del Portogallo? Come pianificare fiscalmente il trasferimento di residenza? A cosa occorre prestare attenzione?
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Tassazione per residenti: le imposte sui redditi delle persone fisiche
La cd. Imposto sobre o Rendimento das Pessoas Singulares, Irs, si applica ai residenti, dunque sui redditi ovunque prodotti, o ai soggetti non residenti che tuttavia percepiscono in Portogallo un reddito. Questi ultimi per i redditi di fonte portoghese sono soggetti all’imposta sul reddito con un’aliquota forfettaria del 25%.
Secondo i criteri di verifica della residenza fiscale, una persona fisica è considerata residente se permane in Portogallo per almeno 183 giorni nell’arco di 12 mesi.
L’imposta incide sulla ricchezza delle persone fisiche in modo diverso, ed è calcolata secondo la fascia reddituale di appartenenza. In particolare, per il 2023 gli scaglioni e le conseguenti aliquote sono le seguenti:
- aliquota al 14,5% per redditi fino a 7.479 euro
- aliquota al 21% per redditi fino a 11.284 euro
- aliquota a 26,5% per redditi fino a 15.992 euro
- aliquota al 28,5 per redditi fino a 20.700 euro
- aliquota al 35 % per redditi fino a 26.355 euro
- aliquota al 37% per redditi fino a 38.632
- aliquota al 43,5% per redditi fino a 50.483
- aliquota al 45% per redditi fino a 78.834
- aliquota al 48% per redditi superiori a 78.834 euro.
Inoltre, ai contribuenti con reddito imponibile superiore a 80.000 euro si applica un’aliquota aggiuntiva di solidarietà, che varia dal 2,5% al 5%.