Nicolai Tangen: “Nonostante la volatilità sui mercati finanziari, pensiamo sia più importante che mai mantenere alta l’attenzione sull’Esg”
Il fondo sovrano norvegese lancia un nuovo piano d’azione per il clima, fissando obiettivi di emissioni nette zero entro il 2050 per le società in portafoglio
Le turbolenze economiche a livello globale rappresentano uno stress test per la finanza sostenibile? Secondo Nicolai Tangen, ceo di Norges bank investment management (il ramo della banca centrale norvegese che gestisce il più grande fondo sovrano al mondo in termini di asset) intervistato dal Financial Times, esiste un “pericolo reale” che spingano in secondo piano le questioni ambientali, sociali e di buona governance. L’inflazione galoppante e la rinascita dei combustibili fossili innescata dalla guerra russo-ucraina sembrerebbero infatti mettere a rischio l’ascesa degli investimenti Esg. Ma per Tangen, a dispetto della volatilità sui mercati finanziari, mantenere l’attenzione su queste tematiche “estremamente rilevanti” è “più importante che mai”.
Il fondo sovrano norvegese (che possiede l’equivalente di circa l’1,5% di ogni società quotata in Borsa) ha tenuto la scorsa settimana un seminario su decarbonizzazione e net-zero, cui hanno preso parte aziende come Shell e Nestlé ma anche gestori di Fidelity Investments, T. Rowe Price e Wellington Management. In quell’occasione, Tangen ha spiegato come “un grande investitore con un portafoglio diversificato” non possa sfuggire a queste problematiche. “Se una parte del portafoglio inquina e distrugge l’ambiente, anche l’altra parte del portafoglio ne risulterà danneggiata”.
Gli investitori, ha ammesso Tangen, si trovano oggi a fronteggiare un contesto molto più severo del previsto. “Se lo scorso anno ci aveste chiesto quale fosse lo scenario peggiore per l’inflazione, siamo ormai già oltre quello che avremmo potuto considerare lo scenario peggiore. Se ci aveste chiesto quale fosse lo scenario peggiore per l’energia, siamo altrettanto oltre. E lo stesso vale dal punto di vista geopolitico”. La flessione dei mercati azionari ha infatti spinto anche lo stesso fondo sovrano norvegese a registrare la più grande perdita di sempre nel primo semestre, pari al -14,4%. Ma, secondo il ceo, in questo contesto la decarbonizzazione non dovrebbe comunque scivolare in fondo alle agende.
Clima, fondo sovrano norvegese: via al nuovo piano d’azione
Nella giornata del 20 settembre Norges bank investment management ha pubblicato intanto un nuovo piano d’azione per il clima, fissando obiettivi di emissioni nette zero entro il 2050 per tutte le società in portafoglio, in linea con l’Accordo di Parigi del 2015. “Il nostro obiettivo è quello di diventare il principale investitore al mondo in termini di gestione del rischio climatico”, ha spiegato il ceo. “Il nostro rendimento a lungo termine dipenderà dal modo in cui le società in portafoglio gestiranno la transizione verso una società a zero emissioni”.
Il fondo, ha aggiunto la chief governance and compliance officer Carine Smith Ihenacho, affiancherà le aziende nel raggiungere gli obiettivi prefissati definendo altrettanti obiettivi preliminari e piani di transizione credibili per ridurre le loro emissioni dirette e indirette di gas serra. Stando a quanto annunciato, si attende che i maggiori emettitori fissino “urgentemente” obiettivi di emissioni nette zero entro il 2050 e che tutte le altre società in portafoglio considerino come termine ultimo il 2040.
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