Kiplinger, sito di informazione economico-finanziario, ha evidenziato quali sono state le principali scommesse dei re della finanza nel primo trimestre
L’azzardo più consistente è stato quello di Brian Higgins, con il suo King Street Capital Management, che al 31 marzo era investito per ben il 32% in Hertz
Tra le scommesse più fortunate c’è quella di Paul Singer su Marathon Petroleum, titolo che da inizio anno ha guadagnato più del 70%
Non si può diventare ricchi semplicemente emulando le scelte d’investimento dei miliardari, ma c’è comunque qualcosa di irresistibile nel seguire le loro migliori scelte azionarie. Dove investono i più famosi gestori di fondi al mondo? Kiplinger, sito di informazione economico-finanziaria, ha analizzato quali sono state le principali scommesse dei re della finanza nel primo trimestre dell’anno.
Big tech, ma non solo. Affianco ai grandi nomi, quali quello di Amazon e Microsoft, ce ne sono altri invece con capitalizzazione molto più bassa e meno conosciuti. Per esempio l’hedge fund Baupost Group di Seth Klarman ha puntato l’8,4% delle sue fiches su Qorvo, società americana di semiconduttori che progetta, produce e fornisce sistemi a radiofrequenza per applicazioni che guidano comunicazioni wireless e a banda larga. La scomessa del primo trimestre 2022 di Chese Coleman, III e del suo Tiger Global Management ha invece il nome di CrowdStrike holdings, società americana di tecnologia per la sicurezza informatica con sede ad Austin, Texas con una capitalizzazione di 41 miliardi di dollari. Nonostante in entrambi i casi la posta in gioco era alta, c’è chi ha azzardato ancora di più. Nel primo trimestre il King Street Capital Management era investito per quasi un terzo del suo portafoglio in un unico titolo: Hertz.
Complice la guerra, l’inflazione galoppante, il rialzo dei tassi da parte della Fed – tutti fattori che hanno affossato i mercati nei primi mesi dell’anno – poche delle posizioni in essere in questi fondi si sono rilevate vincenti. Al 8 giugno di questa lista di 15 titoli ben tre hanno perso più del 30% da inizio anno, con Bausch Health Companies e Warby Parker che si sono addirittura spinte rispettivamente al -69% e al -65%. Ad essere particolarmente affranti dalla caduta di questi titoli sono stati rispettivamente Steven Tananbaum e Daniel Sundheim. Il primo deteneva alla fine del primo trimestre l’8,4% dei propri asset investiti nella multinazionale farmaceutica. Il secondo invece sul rivenditore online americano di occhiali da vista aveva scommesso il 6% del prorio portafoglio.
In controtendenza all’andamento generale del mercato, invece spiccano i nomi di T-Mobile Us (+18,38%) e sopratutto Marathon Petroleum. Il rapido aumento dei prezzi dei carburanti ha reso la società attiva nel campo della raffinazione e del trasporto di petrolio uno dei vincitori di questa prima metà dell’anno. La performance da inizio anno è del +72,5%, per la felicità di Paul Singer, il cui hedge fund al 31 marzo era investito per ben il 9,5% del proprio patrimonio sul titolo petrolifero.