Tre “magnifiche” su sette stanno procedendo più lente dell’indice S&P 500 da inizio anno, che al 15 marzo, ha realizzato una performance vicina all’8%. In questo stesso periodo azioni come Nvidia e Meta hanno continuato a tutto vapore, con rialzi dell’84 e del 40% circa. Mentre Microsoft e Amazon procedono sopra la media di mercato, un trio di azioni del gruppo delle sette superstar del2023 stanno cedendo il passo: Alphabet-Google è in rialzo solo dell’1% da inizio anno, mentre Apple cede quasi l’8%. Ma, soprattutto, Tesla è arrivata a perdere oltre il 35% da inizio anno, nel corso della seduta del 15 marzo, tornando ai minimi di oltre 10 mesi. Rispetto al massimo toccato lo scorso anno a metà luglio il titolo del costruttore automobilistico fondato da Elon Musk ha perso oltre il 45% del suo valore.
Cathie Wood azzarda il buy-the-dip su Tesla
Nella mattinata del 15 marzo a Wall Street il titolo Tesla sembrava aver accolto bene la notizia che il fondo della gestrice superstar Cathie Wood, Ark Innovation Etf, aveva 161.956 azioni di Tesla il giorno prima, per un controvalore di 26,32 milioni di dollari. La mossa appare come un buy-the-dip tattico, alla luce della forte fiducia della Wood nel titolo Tesla, che pesa il 7,62% nell’allocazione del suo Etf di bandiera. Anche altri Etf della Wood sono intervenuti sul mercato per fare una scorpacciata di azioni Tesla: Ark Next Generation Internet ne ha acquistate 36.183 (per 5,88 milioni), mentre Ark Autonomous Technology & Robotics ha incrementato il suo portafoglio con altre 18.543 azioni Tesla (per 3,01 milioni di dollari).
Nonostante un’apertura in territorio positivo, Tesla ha perso ulteriore quota nel corso della seduta di venerdì.
In generale, la concorrenza delle auto elettriche prodotte da altri costruttori, in particolare dall’Asia, hanno pesato sempre di più sulle prospettive di Tesla (scenario che We Wealth aveva già raccontato all’inizio dello scorso anno). Oltre alla concorrenza, le vendite di auto elettriche sono in rallentamento rispetto ad alcune popolari alternative che Tesla non è in grado di offrire. Una nota di Morgan Stanley ha indicato che nel mese di febbraio le vendite di auto ibride negli stati uniti sono cresciute a un ritmo cinque volte più rapido rispetto alle auto elettriche. Ad averne tratto beneficio sono stati modelli come il Jeep Wrangler del gruppo Stellantis, cui vendite sono salite del 37% nella seconda metà del 2023 o il pickup Maverick della Ford, che ha guidato la crescita delle vendite del 37% segnata dal gruppo, ha riferito Reuters.
Auto elettriche, negli Usa si parla di un “inverno”
Alcuni osservatori temono che gli incentivi fiscali che sostengono la domanda di auto elettriche negli Stati Uniti potrebbero essere messi in dubbio dall’esito delle elezioni presidenziali a novembre. Un elemento di incertezza che può essere in qualche modo arginato dalla domanda di auto ibride, di cui il listino Tesla non dispone. Anche se la quota di vendita delle auto elettriche negli Usa è cresciuta alcuni fra i maggiori gruppi automobilistici tradizionali hanno ritardato o ridotto i piani per la transizione verso i veicoli 100% elettrici. “Quello che abbiamo visto nel 2021 e nel 2022 è stato un picco di mercato temporaneo in cui la domanda di veicoli elettrici è davvero decollata”, ha dichiarato a Cnbc Marin Gjaja, chief operating officer dell’unità elettrica di Ford, la quota di Ev “sta ancora crescendo, ma non a un ritmo neanche lontanamente vicino a quello che pensavamo potesse avere nel 2021 e nel 2022″.
Il taglio dei prezzi che non convince
Per tenere testa a una concorrenza sempre più agguerrita Tesla ha deciso di abbassare il prezzo della sua gamma veicoli lo scorso anno, irritando gli investitori sull’erosione dei margini. Questa mossa in un contesto generale di rallentamento per le vendite di veicoli elettrici non sembra convincere gli analisti: “Vediamo un rischio al ribasso per i volumi di vendita, perché i tagli ai prezzi hanno impatto decrescente”, ha affermato l’analista di Wells Fargo, Colin Langan. Mentre le auto elettriche restano troppo costose per molti portafogli e la concorrenza permette maggior scelta a prezzi scontati per i consumatori che se le possono permettere i gruppi che potrebbero cogliere i frutti di questa fase sarebbero altri. Nel breve termine, ha sostenuto l’analista di Barclays, Dan Levy, “l’inverno delle auto elettriche” potrebbe beneficiare General Motors e Ford, che oltre a offrire auto elettriche, continuano a vendere auto dotate di motore a combustione interna.