La congiuntura economica attuale fa degli investimenti tematici una delle sue scelte privilegiate. E i criteri Esg sicuramente sono fra le linee guida attualmente più apprezzate nella scelta. Così si spiega, almeno in parte, il successo che nell’ultimo trimestre hanno avuto i sustainability bond, i social bond e i green bond. L’analisi è di di Enrico Lo Giudice, ricercatore associato di MainStreet Partners.
Investimenti tematici
I sustainability bond
Il secondo semestre ha visto emissioni per un ammontare pari a 1,2 miliardi di dollari, dopo i 3,6 miliardi del primo trimestre. Un totale da inizio anno pari a 4,8 miliardi. E ci si aspetta per la seconda parte dell’anno un’ulteriore accelerazione. Caratteristica di queste obbligazioni è che i capitali raccolti sono destinati a finanziare progetti e attività per la mitigazione dei cambiamenti climatici, la realizzazione di infrastrutture sostenibili e sociali, la ristrutturazione di edifici pubblici, l’accesso ad acqua potabile, la protezione delle risorse naturali, per fare alcuni esempi. In Asia è stato lanciato il primo Sustainability bond, da parte di Bank of China, per un importo di 3 miliardi di dollari di Hong Kong (380 milioni di dollari statunitensi). Il bond è destinato a finanziare progetti legati a infrastrutture sostenibili e alla creazione di abitazioni accessibili.
I social bond
Nel secondo trimestre si è osservata una crescita molto significativa di queste emissioni, attestatesi a 2,1 miliardi di dollari (vs. 1,5 miliardi nel trimestre precedente). I bond con finalità sociali sono emessi per finanziare e rifinanziare strutture pubbliche, in particolare nell’ambito dell’istruzione, della sanità e dell’housing sociale. Per sostenere investimenti in organizzazioni che promuovono la parità di genere e supportano il microcredito. Gli emittenti europei la fanno da padrone, come in tutta la categoria. Un nuovo esempio è quello della New York City Housing Development Corporation. La quale ha lanciato un programma di obbligazioni sostenibili per un totale di 625,5 milioni di dollari. I capitali raccolti saranno utilizzati per finanziare e rifinanziare mutui per la costruzione di abitazioni per fasce di reddito deboli.
I green bond
Queste obbligazioni finanziano progetti di efficientamento energetico, di mitigazione dei cambiamenti climatici, di gestione sostenibile delle acque. O anche, l’economia circolare e le energie rinnovabili. In base ai Green Bond Principles dell’ICMA, si possono annoverare 159 emittenti di obbligazioni verdi. Nel secondo trimestre del 2018 sono stati emessi 44 miliardi di dollari di obbligazioni green. A tal proposito, è da segnalare infine il secondo green bond lanciato dalla più grande banca del mondo, Industrial and Commercial Bank of China (ICBC). Nel dettaglio, si tratta di un programma di emissioni in 3 tranche, per un totale di 1,6 miliardi di dollari. I progetti riguarderanno per il 54,6% trasporti puliti e il restante 45,4% il settore dell’energia rinnovabile.
Il ruolo dell’Europa in questi investimenti tematici è pioneristico. Vi è però oggi un potenziale nuovo trend che viene da oltreoceano. Si tratta dell’emissione di green bonds da parte delle municipalities Usa, per un ulteriore aumento in termini di volume. Un successo che non vede battute d’arresto.