We Wealth ha chiesto a Paolo Gaeta, dottore commercialista in Napoli, Milano e Tel Aviv di approfondire la vicenda successoria di Berlusconi
Con la scomparsa di Silvio Berlusconi lo scorso 12 giugno, il destino del suo vasto impero finanziario trova rapidamente la sua strada grazie all’accettazione dell’eredità da parte dei suoi cinque figli con un quadro chiaro della gestione futura del suo patrimonio.
Marina e Pier Silvio Berlusconi hanno firmato un accordo che assicura loro il controllo congiunto su Fininvest, la finanziaria di famiglia.
Questo patto è tanto significativo quanto delicato, poiché prevede un legame tra i due e crea un unico blocco di potere tra i due fratelli permette loro di detenere un pacchetto azionario complessivo del 52,48%.
Il documento vincola Marina e Pier Silvio a votare congiuntamente in tutte le assemblee delle società correlate, compresa Fininvest. In questo modo, essi consolidano la loro influenza non solo su Fininvest ma anche su altre holding connesse. L’accordo prevede anche un sistema di consultazioni periodiche tra i due: si impegneranno a incontrarsi almeno 5 giorni prima di ogni assemblea per discutere gli argomenti da deliberare. In caso di disaccordo, hanno un ulteriore periodo di 5 giorni per raggiungere una decisione condivisa, dopodiché l’accordo potrebbe essere annullato.
Questo accordo, elaborato con l’assistenza di un team di professionisti è una testimonianza della volontà dei due fratelli di mantenere e rafforzare l’eredità del padre, dando continuità alla gestione di una delle maggiori finanziarie italiane.
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Una eredità che non è solo Fininvest
Gran parte dell’attenzione si è concentrata sul controllo di Fininvest, ma l’eredità di Silvio Berlusconi è molto più ampia e diversificata. Oltre a Fininvest, che detiene partecipazioni in società come Mfe-MediaforEurope, Mondadori e Banca Mediolanum, l’eredità include diversi beni. Uno degli aspetti meno noti, ma significativi del patrimonio è la holding Dolcedrago, che gestisce una serie di immobili di grande valore. Tra questi spiccano Villa Certosa in Sardegna e Villa San Martino ad Arcore, con una stima complessiva di almeno 700 milioni di euro. In aggiunta a immobili e partecipazioni societarie, l’eredità comprende anche opere d’arte di notevole valore e una flotta di yacht di lusso.
Infine, la liquidità e gli investimenti in fondi e conti correnti rappresentano un altro elemento chiave del patrimonio. Questi fondi saranno probabilmente utilizzati per pagare i vari lasciti e tasse, come quelli destinati a Marta Fascina, Paolo Berlusconi e Marcello Dell’Utri.
Futuri Progetti e Investimenti
Con la decisione unanime di accettare l’eredità, la famiglia Berlusconi ha aperto un nuovo capitolo di opportunità d’investimento e di crescita; uno dei primi dossier in cantiere riguarda la squadra di calcio del Monza, attualmente oggetto di trattative per la cessione. Il Monza rappresenta un asset ed un simbolo legato alla famiglia Berlusconi. Come gestiranno questo asset sarà indicativo delle loro priorità e della direzione strategica che intendono seguire.
Vi è poi la potenziale fusione tra Ei Tower e Rai Way che potrebbe posizionare ulteriormente la famiglia come un attore chiave nel settore della trasmissione e della comunicazione in Italia.
Timing del Passaggio Generazionale
Effettuare il passaggio generazionale quando Berlusconi era ancora in vita avrebbe potuto anche offrire una maggiore chiarezza e ridurre potenziali conflitti tra gli eredi. La partecipazione attiva del Cavaliere nel processo avrebbe potuto fornire una direzione più precisa e possibilmente una transizione più armoniosa.
In sintesi, mentre la famiglia Berlusconi sembra aver gestito il passaggio del patrimonio in modo abbastanza efficace e unanime, l’uso di strumenti di pianificazione successoria più sofisticati come un trust avrebbe potuto fornire ulteriori vantaggi in termini di efficienza fiscale, protezione dei beni e stabilità a lungo termine. Maggiore prudenza e visione nel lungo periodo avrebbero dovuto spingere per una soluzione diversa dal testamento anche in considerazione del fatto che i maggiori tra gli eredi hanno una età matura (Maria 57 e Pier Silvio 54 anni).
Conclusione
La scomparsa di Silvio Berlusconi ha indubbiamente lasciato un vuoto nel panorama politico e imprenditoriale italiano, ma la rapidità e l’unanimità con cui la famiglia ha gestito l’eredità dimostrano una visione unita per il futuro. L’accordo firmato da Marina e Pier Silvio, in particolare, sembra garantire una continuità gestionale e strategica per Fininvest.