L’IA e il metodo scientifico rappresentano un vantaggio competitivo nel mondo degli investimenti
Un approccio multi-fattoriale offre migliori opportunità di performance
Comprendere i driver di performance consente un migliore controllo sul rischio e sulla diversificazione di portafoglio
Oggi ‘fare alpha’ significa muoversi tra i beta
All’inizio c’era il famoso premio per il rischio azionario, ma nel corso degli anni sono emersi molti altri premi al rischio, aprendo la strada al moderno approccio basato su fattori alla gestione del portafoglio. Ma come generare alpha nei mercati di oggi? “Fare alpha oggi significa avere la capacità di muoversi tra i beta in maniera efficiente. Per avere più controllo e profittabilità nei portafogli, diventa chiave essere abili nello sfruttare attivamente le dinamiche note dei mercati (i beta)”, spiega Federico Mazzorin, chief scientist & co-founder. Poiché gli investimenti comportano rischi, la gestione della propria esposizione e la scelta dei giusti titoli sono le principali preoccupazioni di un gestore degli investimenti quando si tratta di costruire un portafoglio. In effetti, un’allocazione efficiente del capitale non è solo una questione di prestazioni, ma un insieme complesso di decisioni che richiedono che il rendimento sia costantemente confrontato con l’ammontare del rischio assunto.
In parole povere, ciò che conta è una performance aggiustata per il rischio. Dietro questa semplice ma cruciale intuizione c’è l’idea che non ha senso assumere rischi aggiuntivi se non vengono ricompensati adeguatamente. “Combinare diversi fattori di investimento all’interno delle nostre strategie è essenziale per ottenere una buona performance nel lungo termine. I nostri modelli basati sull’IA permettono ai nostri clienti di fare esattamente questo”, spiega Facchinato, circa l’importanza di adottare un approccio multi-fattoriale per ridurre l’esposizione ai singoli rischi.
Cogliere le inefficienze dei mercati
Ottenere più rendimenti dallo stesso livello di rischio è ciò che tendiamo ad associare con il talento di un manager, ovvero fornire il cosiddetto alpha. La connessione tra rischio e rendimento sembra inizialmente piuttosto semplice: maggiore è l’incertezza (ovvero il rischio) che un investitore è disposto a prendere, maggiore è il compenso atteso che ottiene e viceversa. Come ottenere allora un extra rendimento? “Da sempre le inefficienze dei mercati, se interpretate correttamente, rappresentano opportunità stabili di rendimento. Tuttavia queste inefficienze sono mutevoli nel tempo e l’intelligenza artificiale ci permette proprio di coglierle nella loro dinamicità”, commenta Mazzorin, sottolineando come l’IA e il metodo scientifico rappresentino un vantaggio competitivo nel mondo degli investimenti. E aggiunge: “Investire al giorno d’oggi è diventata una sfida tecnologica per riuscire a cogliere con precisione l’informazione significativa all’interno del crescente rumore dei mercati finanziari”.
Una nuova alba per l’alpha?
Tuttavia, anche se è vero che è possibile ottenere un rendimento eccezionale dalle inefficienze di mercato, la sua distribuzione tende a diffondersi casualmente, segnalando da un lato che è difficile progettare strategie di investimento che funzionino in modo coerente nel tempo e, dall’altro d’altra parte, forse quello che noi consideriamo alpha potrebbe essere il risultato di un fattore di rischio nascosto. Man mano che apprendiamo di più sulla vera natura del rischio e dei rendimenti degli investimenti, è inevitabile vedere l’ascesa dei fattori di investimento e dei premi di rischio alternativi come il nuovo volto della gestione del portafoglio: trasparente, basato su regole e guidato dai fattori. In effetti, dai modelli a singolo fattore a quelli multi-fattoriali, decenni di ricerca hanno scoperto come un insieme specifico di caratteristiche spieghi gran parte del rendimento finale sui titoli finanziari, chiarendo ai gestori degli investimenti che avere una stretta presa sui fattori in questo momento non è più solo un’opzione, ma un driver chiave di prestazioni e diversificazione. Tuttavia, l’alpha non è scomparsa del tutto, ma si è piuttosto spostata: dall’essere specifica della strategia all’essere guidata dall’allocazione di portafoglio. In questo senso, mentre la traiettoria dell’alpha si evolve e diventa uniformemente beta, generare un extra-rendimento è rimasta una priorità assoluta per i manager attivi che ora hanno un kit di strumenti più ampio per raccogliere premi di rischio e aggiungere valore attraverso la tecnologia, l’efficienza operativa e una ricerca più approfondita. “L’intelligenza artificiale ci permette di seguire costantemente l’evoluzione dei mercati: aggiungere un’ulteriore dimensione alla diversificazione tradizionale e considerare non solo le dinamiche attuali ma anche i possibili scenari futuri”, conclude Facchinato.