Il risparmio è uomo e italiano. Gli italiani risparmiano, infatti, in maniera superiore rispetto agli europei, ma anche rispetto alle donne
Il risparmio è importante così come anche la crescita. Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, nel corso del suo intervento alla 95esima Giornata Mondiale del risparmio, ha spiegato i fattori più critici per il sistema Italia
Partiamo da un dato: nel 2019 gli italiani hanno risparmiato 10,5 milioni di euro (dato Revolut).Trend in perfetto allineamento rispetto agli altri anni passati. Così come si conferma anche la differenza di genere. Secondo i dati di Oval Money, società italo-inglese fondata a Londra nel 2016 e registrata ufficialmente nel 2017, titolare dell’applicazione mobile Oval, che permette ai propri utenti di gestire il proprio denaro tramite strumenti legati al risparmio e agli investimenti, direttamente con il proprio smartphone, la proporzione di risparmiatori è numericamente sbilanciata verso il sesso maschile. Gli uomini italiani risparmiano il doppio rispetto ai loro connazionali Ue, mentre le donne sono in linea con la media europea. I due sessi si trovano invece assolutamente d’accordo per quanto riguarda la scelta della regola di risparmio. Entrambi amano accumulare poco per volta piccole quantità di denaro mediante l’arrotondamento delle proprie spese; o il mettere da parte un ammontare fisso in base ad una certa categoria, regola adottata dal 54% delle donne e dal 70% degli uomini. E i Millennial, risparmiano? Con sorpresa di molti la risposta è sì. In media i dati suggeriscono come questa categoria metta da parte circa 110 euro al mese, i loro fratelli maggiori che appartengono alla Generazione X (1965 – 1979) sono molti meno e risparmiano mediamente un po’ di più, fino a 122 euro al mese. E che dire, infine, della Generation Z, che comprende le persone più giovani, nate dopo il 1995? Risparmiano una media di 85 euro ogni mese.
L’Italia conferma dunque la sua predisposizione al risparmio. Ma, “la via principale per tutelare il risparmio resta la crescita”. Sottolinea Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, nel corso del suo intervento alla 95esima Giornata Mondiale del risparmio.
“A questo obiettivo è oggi volto il mantenimento di condizioni monetarie molto accomodanti. A lungo andare, la remunerazione del risparmio non può che dipendere dalle prospettive dell’economia” ha infatti aggiunto il governatore. ”L’insoddisfacente livello dei rendimenti di mercato è la conseguenza dell’insufficienza degli investimenti rispetto all’offerta di risparmio; più in generale, della debolezza della domanda, in conseguenza di andamenti sfavorevoli sia di lungo periodo, come quelli demografici, sia congiunturali, come il recente forte aumento dell’incertezza”.
“Quest’ultima, se non contrastata, potrebbe accrescere ulteriormente la propensione al risparmio per scopi precauzionali, innescando un avvitamento dell’attività economica che porterebbe non a un aumento ma a un calo del risparmio aggregato. Le politiche volte a stabilizzare l’economia, e non solo quelle monetarie, servono a contrastare questo rischio, stimolando investimenti e consumi”, ha concluso Visco.