Cresce il ricorso al regime impositivo di favore pensato per i redditi esteri da attrarre in Italia
Liechtenstein, Bermuda, Andorra, Gibilterra, Svizzera, Monaco, Panama, sono gli Stati a fiscalità privilegiata che più attraggono gli italiani
La relazione sul “Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2022” presentata lo scorso 28 giugno 2023 presso la Corte dei Conti è stata occasione per porre l’accento anche su alcuni temi di fiscalità internazionale particolarmente rilevanti che riguardano il nostro paese.
Tra le molte questioni affrontate nell’ambito della suddetta relazione, luce si è posta sul numero di soggetti che hanno beneficiato del regime opzionale previsto sui redditi prodotti all’estero per favorire investimenti in Italia e, allo stesso tempo, sul numero di soggetti, italiani, che hanno trasferito la loro residenza in giurisdizioni a fiscalità privilegiata.
La documentazione presentata alla Corte dei Conti ha permesso pertanto di comprendere a quanto ammontano i “redditi” esteri che entrano nelle casse dello Stato e, al contrario, quanti sono i “redditi” di cittadini italiani che sfuggono all’Erario perché dirottati verso i c.d. tax havens.
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Imposta sostitutiva sui redditi esteri che ‘arrivano’ in Italia
Stando a quanto emerge dalla relazione presentata alla Corte dei Conti, sono 2.142 i contribuenti (1.579 contribuenti principali e 563 familiari) che hanno beneficiato del regime opzionale di imposizione sostitutiva sui redditi prodotti all’estero nel 2021, generando un gettito complessivo di 172 milioni di euro, in decisa crescita rispetto all’anno precedente (2020) quando l’opzione era stata esercitata da 803 soggetti (585 contribuenti principali e 218 familiari) e il gettito complessivo era stato di 64 milioni di euro. Dalla sua introduzione il numero di beneficiari ha fatto registrare un costante e sensibile incremento del gettito.
Tuttavia, come sottolineato nella relazione presentata alla Corte, le informazioni fornite dall’Agenzia delle entrate non consentono di conoscere né l’ammontare dei redditi esteri sui quali agisce l’imposta sostitutiva, né le imposte ordinarie che sarebbero state effettivamente prelevate su tali redditi in assenza del regime sostitutivo e non è stato quindi possibile verificare la reale rispondenza della misura alla finalità, espressa nella relazione illustrativa alla legge di bilancio per il 2017 che l’ha introdotta, “di favorire gli investimenti in Italia da parte di soggetti non residenti”.
Gli italiani nei paesi a fiscalità privilegiata
Relativamente al fenomeno degli italiani che hanno trasferito la loro residenza in Paesi a fiscalità privilegiata si ribadisce l’esigenza di mantenere una specifica attenzione nell’ambito dell’attività di controllo, posto che gli specifici controlli effettuati nel quinquennio 2018-2022 hanno portato ad una elevatissima percentuale di esiti positivi (839 posizioni irregolari su 1093 controllate, pari al 78,3 per cento).
Secondo quanto comunicato dall’Agenzia delle entrate nel 2020 i cittadini italiani residenti all’estero sono 3.137.051, di cui 514.701 risultano residenti in uno degli stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato.
Di tale complessivo aggregato fanno parte circa 11.000 soggetti che per lo stesso anno 2020 hanno dichiarato la disponibilità di fonti reddituali per le quali esiste l’obbligo di dichiarazione in Italia.
Quanto all’attività di controllo svolta nei confronti dei soggetti che residenti nei suddetti stati o territori, l’Agenzia delle entrate ha comunicato di avere svolto, nel quinquennio 2018-2022, 1093 controlli, dei quali 839 con esito positivo (76,8 per cento). La gran parte dei controlli effettuati, che riguardano i periodi d’imposta dal 2012 al 2021, concerne contribuenti residenti nella Confederazione elvetica (78,3 per cento del totale).
Un ulteriore aspetto meritevole di considerazione concerne i cittadini italiani, titolari di fonti reddituali italiane, che emigrano in stati, che pur non rientrando tra i paesi a fiscalità privilegiata, applicano particolari regimi agevolativi che comportano una detassazione o una riduzione della tassazione per i cittadini stranieri che si stabiliscono in tali stati.
A tale riguardo, si legge nella relazione, sono stati chiesti elementi conoscitivi all’Agenzia delle entrate relativamente ai soggetti residenti in Cipro, in Portogallo e in Tunisia che accordano un regime fiscale particolarmente favorevole per i cittadini stranieri che vi si stabiliscono.