Dalle polizze vita continuano a fuoriuscire miliardi di riscatti: nel primo trimestre il rosso, al netto dei nuovi premi incassati, è stato di 5,6 miliardi. Il bicchiere mezzo pieno è che il calo è stato inferiore a ai -7,25 miliardi defluiti nel quarto trimestre, quello vuoto è che, sul confronto annuo, (-4,78 miliardi) la fuoriuscita netta di denaro dal settore è aumentata del 17,6%. Come già comunicato dall’Ania nei mesi scorsi, la raccolta di nuovi premi vita è stata molto robusta nella prima parte dell’anno, con uno dei trimestri più solidi da diversi anni. Nonostante questo, l’effetto-tassi continua pesare sulle vecchie polizze che continuano ad essere riscattate per un totale lordo di 25,4 miliardi di euro nel primo trimestre.
Il dettaglio per ramo
In particolare, la quasi totalità dell’aumento dei riscatti è dovuto alle polizze ramo III (unit linked) quelle il cui andamento è più collegato ai mercati: il volume dei riscatti è cresciuto dell’87% annuo a quasi 9 miliardi di euro; al netto di tutte le componenti, il deflusso netto dalle ramo III è stato di 4,45 miliardi di euro nel trimestre – il peggior dato trimestrale mai rilevato per queste polizze.
Per le ramo I i riscatti sono rimasti in linea con i valori, elevati, primo trimestre 2023: 15,3 miliardi di euro in polizze riscattate, che al netto dei premi e considerando gli altri oneri, hanno sortito un deflusso netto di 1,2 miliardi di euro.
Anche qui, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, sia per le ramo I sia per le ramo III i nuovi premi risultano rispettivamente in aumento del 9,5% e 14,1%.
“Anche se stiamo assistendo ad una positiva evoluzione dei prodotti di ramo III nelle nuove sottoscrizioni, le ottime performance degli ultimi mesi possono aver indotto alcuni clienti a trarre beneficio da questa crescita per posizionarsi anche su profili di rischio più bassi, incluse le interessanti offerte di Ramo I presenti sul mercato”, ha dichiarato a We Wealth il direttore commerciale di Cnp Vita Assicura, Paolo Fumo, a cui abbiamo chiesto cosa abbia determinato questo record di deflussi dalle Ramo III. “In questo momento”, ha aggiunto Fumo sull’andamento più recente del mercato da parte di Cnp, “le nostre ipotesi sull’andamento del trimestre stimano una positiva evoluzione delle sottoscrizioni ed una leggera e costante riduzione dei riscatti“.
Il peso dei riscatti sulle riserve
Il peso dei riscatti sulle riserve tecniche delle compagnie assicurative si mantiene sui livelli più elevati osservati nel corso del 2023: se nella media dello scorso anno, il più grave in termini di riscatti dal 2007, sono state riscattate polizze vita per un controvalore pari allo 0,89% delle riserve tecniche ogni mese, a marzo 2024 tale percentuale ha toccato 1,12% – un picco simile a quello osservato a novembre e marzo 2023.
A sollevare il valore delle riserve tuttavia è stato l’effetto mercato: rispetto a fine 2023 gli investimenti sottostanti alle riserve delle compagnie assicurative si sono rivalutati per 6,3 miliardi di euro, ossia oltre i 5,6 miliardi di deflusso netto osservato nel primo trimestre. Pertanto, non si pone un problema dei riscatti in termini di solidità del sistema, ma, come già osservato in passato, solo in termini di redditività delle compagnie specializzate nel vita in quanto le polizze liquidate restano più consistenti di quelle acquistate.
Va male per molti, ma non per tutti
La tendenza, tuttavia, non è generalizzata fra le compagnie assicurative, ha sottolineato l’Ania. Infatti, “il 35% delle imprese, rappresentative del 42% del mercato in termini di premi contabilizzati 2023, ha registrato nel I trimestre 2024 un flusso netto positivo e che il 53% (per una quota premi pari al 61%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (-0,67%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive”. Insomma, un buon numero di compagnie di grande dimensione continua ad andare bene, nonostante la tempesta dei riscatti continui a imperversare.