François Pinault punta sullo champagne. La sua Artémis Domaines ha acquisito la piena proprietà dell’antica casa produttrice Champagne Jacquesson (anno di fondazione 1798): 40 ettari vitati e una produzione di 300mila bottiglie. A inizio 2022 aveva fatto il suo ingresso nel capitale con un pacchetto di quote del 33%. La maison è un piccolo gioiello nella sua nicchia: adopera mezzi tradizionali di produzione e fa della sostenibilità un suo fiore all’occhiello: la cantina segue la filosofia dello “champagne dei coltivatori”, ossia di un vino prodotto esclusivamente con le uve coltivate dallo stesso produttore.
La decisione di vendere degli storici proprietari, i fratelli Laurent e Jean-Hervé Chiquet è giunta per l’assenza di eredi: Nelle parole di Jean-Hervé Chiquet: «Poiché io e Laurent non abbiamo alcun successore, abbiamo deciso di affidare Jacquesson nelle migliori mani, in modo da assicurare alla cantina un futuro, nonché un mantenimento, se non addirittura un miglioramento, della qualità». Jean-Hervé Chiquet resta membro del board, ma senza ruoli operativi. Entrambi i fratelli si sono impegnati a «rifornire l’azienda con uve provenienti dai nostri vigneti».
Le posizioni di François Pinault negli champagne
Pinault, azionista di controllo del gruppo Kering (Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta), possiede già i marchi Château Latour e Château Grillet; risale a ottobre 2022 la fusione di Artémis Domaines con Maisons & Domaines Henriot, che hanno dato vita a un nuovo polo del lusso vitivinicolo made in France, con quale incursione nelle eccellenze statunitensi. Il gruppo aggrega infatti, oltre a Jacquesson, Château Latour a Bordeaux; Domaine d’Eugénie, Clos de Tart in Borgogna, Champagne Henriot in Champagne, Bouchard Père & Fils in Champagne, Château-Grillet nella Valle del Rodano, Eisele Vineyard nella Napa Valley in California, William Fèvre (Chablis) e Beaux frères nell’Oregon, Usa.
Le basi per l’ingresso di Pinault nella società Champagne Jacquesson erano state poste nel 2020. Alla fine di quell’anno infatti i fratelli Chiquet avevano riacquistato azioni proprie da Michael Mackenzie, andando alla ricerca di un nuovo partner e trovando in Artemis Domaines il candidato ideale.
La tenuta Jacquesson ha sede a Dizy, alle porte di Epernay. Il padre dei fratelli Chiquet la acquistò negli anni settanta (1974) da Alain Thiénot, quando ancora era un broker e non aveva ancora fondato la sua Alain Thiénot Champagne.
Un po’ di storia e la cuvée 700
La cantina fu fondata nel XVIII secolo; vi operò anche Joseph Krug prima di creare la sua casa nel 1843. La famiglia Chiquet ha innovato la produzione con il suo concetto di Cuvée 700. La prima versione, Cuvée 728, che fece il suo debutto con la vendemmia 2000, fu lanciata nel 2004, dando inizio a una perdurante ridefinizione del mercato dei Brut sans année.
Nelle parole dei fratelli Chiquet: «Il concetto di Cuvée 700 è unico in Champagne, essendo l’opposto di un vino non vintage. Ricerchiamo l’eccellenza piuttosto che l’omologazione; desideriamo il rispetto per il carattere dell’annata in luogo della sua negazione. Preferiamo creare uno “stile della maison”, (vera e propria) dottrina che la maggior parte degli altri produttori in Champagne segue per i suoi assemblaggi non-vintage. La nostra Cuvée 700 è l’unico vino d’assemblaggio che produciamo; vuole essere l’espressione di una annata; ogni annata regala un’identità diversa che riconosciamo grazie alla numerazione della cuvée”. Lo champagne è tipicamente un vino d’assemblaggio: nella sua composizione si possono utilizzare diverse varietà di uve; ciascuna apporta alla miscela finale il proprio tratto caratteristico, la propria nota. I tre vitigni più utilizzati nella denominazione sono Chardonnay, Pinot Noir e Meunier.