Diciamolo subito: chi va a caccia di obbligazioni bancarie con l’obiettivo di battere il rendimento dei Btp rischia di restare deluso. In più, probabilmente, dovrà prendere “carta e penna” per studiare alcune di queste emissioni, se vorrà capire nel dettaglio quanto possono rendere, visto il grado di maggiore complessità di molti titoli bancari. Resta comunque un fatto: evitare di concentrare troppo capitale sull’Italia è sempre consigliabile – per quanto i Btp siano i titoli di Stato più remunerativi all’interno dell’Eurozona.
Le obbligazioni societarie possono quindi rientrare in questa logica di diversificazione, specialmente se la banca/società emittente non è a sua volta troppo esposta al rischio dei Btp (quindi non italiana). Attenzione, però, a controllare che il bond sia denominato in euro, se si desidera evitare il rischio del cambio.
Bond bancari, quale ruolo possono svolgere in portafoglio
“Le obbligazioni retail emesse dalle banche rappresentano un’opportunità interessante per gli investitori, poiché consentono di ottenere esposizione verso emittenti bancari e offrono una possibilità di diversificazione del portafoglio”, dice a We Wealth Luigi Pedone, Research Specialist di Finint Private Bank. “Tuttavia, è fondamentale analizzare attentamente queste emissioni, che spesso includono strutture particolari. Ad esempio, possono prevedere cedole garantite per i primi due anni, seguite da rendimenti legati a un tasso d’interesse variabile, oppure offrire all’emittente la possibilità di rimborso anticipato in specifici periodi di tempo”.
“Un esempio recente è quello di un’obbligazione emessa da Goldman Sachs, che propone un flusso cedolare fisso annuale del 6,50% per i primi due anni, seguito da flussi cedolari annuali variabili calcolati come la differenza tra il 6,00% e una volta e mezzo il tasso di riferimento Euribor a 3 mesi”, dice Pedone. “Questo tipo di struttura espone l’investitore al rischio legato all’andamento dei tassi d’interesse a breve termine dopo i primi due anni di cedola fissa”.
Per restare su Goldman, l’emissione del 17 gennaio scorso ha messo in campo due bond decennali a tasso fisso al 6% in dollari e al 4% in euro. Tuttavia, si tratta di bond richiamabili, che potranno essere rimborsati alla pari dopo il primo anno: vale a dire che sarà Goldman Sachs a decidere per quanti anni, dopo il primo, continuerà a pagare le cedole.
“Anche nel 2025, diversi emittenti bancari continuano a proporre nuove obbligazioni destinate agli investitori retail, proseguendo una tendenza già molto frequente lo scorso anno”, racconta Pedone. “Si tratta di obbligazioni con un ammontare emesso limitato, generalmente compreso tra 20 milioni e i 150 milioni di euro, riservate alla clientela retail grazie a un taglio minimo di piccolo importo. Queste emissioni sono quindi distinte dai cosiddetti EMTN (Euro Medium Term Note) programme, che prevedono emissioni di grosso importo (pari ad almeno 500 milioni di euro) e sono rivolte esclusivamente alla clientela istituzionale, con un taglio minimo di 100.000 euro”.
Di seguito, nella tabella realizzata da Pedone per We Wealth, è possibile consultare i bond bancari al dettaglio disponibili. Per i meno esperti, alleghiamo in coda una breve legenda su come leggere i dati inseriti nelle colonne.
- Codice ISIN: È il codice internazionale che identifica in modo univoco ciascun titolo obbligazionario. È utile per trovare informazioni dettagliate sul bond presso il proprio intermediario o su piattaforme specializzate.
- Cedola (%): Indica il rendimento annuo fisso garantito dall'obbligazione, espresso in percentuale del valore nominale. Una cedola più alta può rappresentare un'attrattiva, ma spesso è associata a un rischio emittente più elevato.
- Prezzo al 21/01: Mostra il prezzo del bond sul mercato alla data indicata. Se il prezzo è sotto il 100% del valore nominale (come nel caso di titoli scambiati a 92,625), significa che l'obbligazione viene acquistata a sconto, rendendo il rendimento effettivo superiore alla cedola nominale.
- Rendimento Lordo Scadenza (%): È il rendimento complessivo che un investitore può aspettarsi di ottenere mantenendo il bond fino alla scadenza, considerando il prezzo d'acquisto attuale e i pagamenti delle cedole. Questo dato non tiene conto della tassazione.
- Rendimento Netto Scadenza (%): Simile al rendimento lordo, ma calcolato al netto delle imposte. È un dato cruciale per confrontare i titoli obbligazionari in base al rendimento effettivo.
- Rendimento Lordo Call (%): Indica il rendimento che l'investitore riceverebbe se il titolo fosse richiamato prima della scadenza dall'emittente, una possibilità comune nei bond subordinati. È un fattore da considerare per evitare sorprese in caso di rimborso anticipato.
- Taglio Minimo (€): Specifica l'importo minimo necessario per investire in ciascun titolo. È un dato importante per valutare la compatibilità del bond con le proprie capacità di investimento.
- Ammontare Emesso (mln): Mostra il totale emesso per ogni obbligazione. Una maggiore emissione può indicare liquidità più alta sul mercato secondario, facilitando l'acquisto e la vendita del titolo.