Autunno a Parigi, le case d’asta di preparano a raddoppiare sulla Senna
Sull’onda di Art Basel Paris – che si terrà tra la terza settimana di ottobre nella Ville Lumière – le case d’asta internazionali si stanno preparando a conquistare la propria fetta di mercato. Già nel 2023 i risultati delle sedi parigine di Christie’s e Sotheby’s erano stati particolarmente invitanti. La prima, con il combinato delle aste tenutesi live tra il 19 e il 21 ottobre (Avant-Garde(s) Including Thinking Italian, La Collection Sam Josefowitz: Vente du Soir e du Jour, LOVE STORIES – from the collection of Anne & Wolfgang Titze e la vendita dedicata a Rhinocrétaire I di François-Xavier Lalanne) aveva totalizzato poco di più di 121 milioni di euro. La seconda, grazie alle due aste in sede Art Impressionniste et Moderne Evening Auction e Modernités del 19 e del 20 ottobre, aveva realizzato 45 milioni di euro. Come si stanno armando, dunque, le due major per l’autunno 2024?
Thinking Italian edizione autunno 2024 da Christie’s
Il 18 ottobre Christie’s presenterà al pubblico (in Avenue Matignon 9) l’asta Avant-Garde(s) Including Thinking Italian. Tra le tante opere proposte, spicca Myrte (ca. 1928) di Francis Picabia, ispirata a un sogno allucinatorio (e particolarmente sensuale) avuto dall’artista francese in un caffè di Marsiglia. Il disegno – stimato tra 1 e 1.5 milioni di Euro – fa parte della rinomata serie Transparency di Picabia, conosciuta per la composizione quasi teatrale delle singole immagini. Con Myrte, Francis evoca le figure femminili di Botticelli portando un tributo ai maestri del Rinascimento italiano.
Toulouse Lautrec da Christie’s Parigi (ma non solo)
Molto interessante è anche Jane Avril au Divan Japonais (1892) di Henri de Toulouse-Lautrec (come la foto apertura), con una stima compresa tra i 2.5 e i 3.5 milioni di Euro. Il disegno, studio preparatorio della litografia Divan Japonais, fu commissionato a Henri dal cabarettista Édouard Fournier e rimase nella sua collezione privata per novant’anni.
Toulouse-Lautrec è stato forse l’artista che ha più testimoniato il periodo della Belle Époque, e il soggetto rappresentato nel disegno non è da meno. In primo piano c’è infatti Jane Avril, famosa ballerina di cancan, alla sua destra si trova il critico d’arte Édouard Dujardin, e sullo sfondo la cantante Yvette Guilbet.
Un’altra opera che sarà potenzialmente un top lot dell’asta è Buste sur la selle de l’atelier (1964) di Alberto Giacometti, stimata tra i 2 e i 3 milioni di Euro. Il quadro, che invita l’osservatore a entrare nello studio dell’artista, è stato parte delle collezioni del mercante d’arte Pierre Matisse e del collezionista Ernst Beyeler. Il 19 ottobre Christie’s ospiterà anche una day sale, ovvero la Art impressionniste, Moderne et Contemporain Vente du Jour.
E le aste di Sotheby’s?
Anche Sotheby’s – oggi onnipresente nelle news internazionali per l’acquisizione minoritaria (“solo” un miliardo di dollari) delle proprie azioni da parte di ADQ (il fondo sovrano di Abu Dhabi) – si sta preparando al periodo autunnale. Lo scorso giugno la casa d’aste ha annunciato il trasferimento – sempre a Parigi – nella nuova sede di Rue du Faubourg Saint-Honoré 83, che aprirà proprio durante il periodo di Art Basel Paris. Il nuovo headquarters, che fino al 2019 ha ospitato la storica Galerie Bernheim-Jeune, avrà ben 3.300 metri quadri, con circa il 30% di spazio espositivo in più rispetto alla vecchia sede parigina di Sotheby’s.
È nel nuovo edificio che Sotheby’s sfiderà la concorrente con due aste, pur non avendo ancora definito i dettagli delle opere offerte (e di conseguenza il catalogo da proporre ai collezionisti). Certo è che Modernités, che si terrà la sera del 17 ottobre, si focalizzerà sui contemporary masters (dagli impressionisti al periodo dell’avant-garde europea) con una sezione specifica dedicata ai maestri italiani quali Alberto Burri, Lucio Fontana e Alighiero Boetti (di fatto contrapponendosi alla Thinking Italian di Christie’s). Il 18 ottobre si terrà invece Surrealism and its Legacy, segnando l’importanza di questo movimento artistico a cent’anni dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme (1924) dello scrittore e critico d’arte francese André Breton.