Banca d’Italia con il Fintech Hub milanese promuove la transizione digitale delle banche
Abi spinge per le stable coin e un ecosistema dove applicare in casi d’uso reali tecnologie evolute come la blockchain
“Milano è dotata di un ecosistema accogliente, di talenti e imprese eccellenti e può attrarre investitori internazionali in un ecosistema accogliente. È il luogo ideale per sviluppare tecnologia”, dice Sala. E le opportunità sono aumentate da quando la Brexit ha reso Londra un po’ più lontana, secondo Andrea Crovetto, presidente di ItaliaFintech: “la dimensione del mercato in cui agiamo è quella del’Europa. Ciò che è certo è che si deve creare una strategia comune perché nessuna attività può funzionare nella sola dimensione nazionale”.
“Uno strumento che può essere utile a progredire è quello della sandbox, che
è un concetto che non si è molto diffuso nell’Europa continentale ma che potrebbe essere uno strumento per capire meglio come funzionano le innovazioni digitali. Questo è esattamente quello che stiamo cercando di fare”, secondo Perrazzelli. La sandbox, derogando alle regole più stringenti consente alle startup di sperimentare nuovi modelli implementando il modello del fail fast, capendo subito se un business funziona o se va migliorato e come. Quanto a Milano, Perrazzelli indica la sede di Banca d’Italia in piazza Cordusio “come il luogo fisico dove si può abilitare la trasformazione delle banche verso il Fintech: la competizione sta trasformando il mercato. Per tutti sarà necessario trasferire il business su piattaforme digitali”. E proprio in piazza Cordusio qualche giorno fa è stato inaugurato il Milano fintech Hub, polo della sperimentazione della nostra banca centrale. “Stiamo già passando al vaglio 20 progetti selezionati in collaborazione con le eccellenti università del territorio. Crediamo che Milano, che è il nostro centro finanziario e un punto di attrazione per persone di tutto il mondo possa diventare il centro di questa evoluzione fintech per il Paese”.
Secondo Giovanni Sabatini, General Manager di Abi, “c’è molto spazio di cooperazione tra banche e fintech. Anzi arrivo a dire che molte banche sono già fintech. Allo stesso tempo le banche hanno capitale, base clienti e fiducia oltre che solida base regolamentare: c’è una sorta di complementarietà. Come Abi promuoviamo il quadro regolatorio entro cui questa collaborazione si possa esprimere, ma anche l’opportunità di realizzare innovazione praticamente progetti reali”, dice Sabatini. Il riferimento è a Spunta project, progetto di applicazione di una blockchain alla spunta interbancaria. Ad oggi 18 banche, che rappresentano il 78% del mondo bancario in Italia in termini di numero di dipendenti, sono attivamente partecipi nella sperimentazione, nelle scelte e nelle attività di implementazione della nuova tecnologia distribuita.
Sono stati effettuati primi test della piattaforma Distributed Ledger Technology (Dlt) e nella conduzione di operatività con il coinvolgimento delle banche. “Stiamo cercando di muoverci molto rapidamemte.
Ci sono ancora ostacoli a promouvere un ecosistema che sia friendly per l’innovazione. L’ambizione per le banche italiane è di essere alla frontiera”. Tanto che l’Associazione si è fatta promotrice delle linee guida per le stable coin, primo ente in Europa, con l’obiettivo di “sperimentare un modello. Crediamo che promuovere una digital currency che è diversa da pagamenti elettronici porti a una reale economia dei dati. Vogliamo dimostrare che nella costruzione dell’Europa digitale, le banche sono in primo piano”.
Se c’è un elemento che ancora fa difetto è la raccolta del capitale. “I grandi investitori istituzionali fanno ancora fatica a guardare all’Italia come a un centro di tecnologia e innovazione – dice Jerusalmi – Eppure in particolare nel settore fintech, ci sono società come Nexi e come Satispay che si sono guadagnati uno spazio nel parterre della grande finanza e ci sono molte altre startup che hanno opportunità di crescita enormi. Dobbiamo agevolarne l’accesso al capitale. Borsa italiana sta creando un ecosistema che faciliti questo flusso”.