Goldman Sachs ha pubblicato il report “GOAL: Global Opportunity Asset Locator – Outlook for 2021: Rotation inoculation, remain pro-risk” da cui si evince un’istantanea di come saranno i mercati tra un anno
L’azionario beneficerà dei tassi ancorati e di valutazioni relativamente buone rispetto a quelle dei bond, mentre le materie prime saranno guidate dalla ripresa della domanda a fronte di un offerta strutturalmente ridotta
Lo S&P nei prossimi 12 mesi guadagnerà il 20%, il tasso decennale usa salirà a 1,23%, l’oro guadagnerà il 23% mentre il brent il 42,3%. Infine il cambio euro/dollaro arriverà a 1,25.
Due istantanee a confronto
S&P 500 sui 3600, oro in calo a 1800 dollari, petrolio in risalita sui 45 dollari, cambio euro/dollaro a 1,18. È una parte dell’istantanea scattata sul mercato da Goldman Sachs che ha provato a immaginare anche quale potrebbe essere quella dell’anno prossimo. Nell’arco dei 12 mesi l’azionario sarà all’insegna del rialzo. Lo S&P500 crescerà del 20%, lo Stoxx Europe 600 del 10,9%, il MSCI Pacific ex Japan del 12,9% e il Topix del 8,6%. Lato obbligazionario governativo si assisterà a rialzo generale dei tassi, con il decennale americano che pagherà l’1,23%, quello tedesco il -0,42%, quello giapponese lo 0,1% e il bond inglese lo 0,45%. Traiettoria inversa per l’obbligazionario corporate i cui indici sia americani che europei sia high yield sia investment grade pagheranno tra i 10 a i 75 punti base in meno. Il 2021 sorriderà poi alle due materie prime per eccellenza. L’oro non fermerà la sua corsa e si potrebbe apprezzare del 23,7% mentre il petrolio, sceso negli inferi la scorsa primavera, potrebbe fare ancora meglio, recuperando un ulteriore 42,3%. Infine, anche il dollaro continuerà la sua traiettoria fino ad arrivare il prossimo inverno a 1,25.
Il portafoglio del 2021
Al di là della precisione con cui si realizzeranno le previsioni ad ogni modo emerge da questi numeri un terreno fertile per gli investimenti. Come allocare allora il proprio portafoglio? Secondo Goldman Sachs l’azionario dovrebbe essere sovrapesato in portafoglio ai danni dell’obbligazionario, mentre sul credito sarebbe meglio prendere tempo in attesa di opportunità che si potrebbero verificare. Infine su un orizzonte anche il peso di portafoglio delle materie prime dovrebbe essere aumentato
- Azionario: le ragioni per credere in una buona performance delle azioni sono tre: l’inflazione è bassa e i tassi ancorati; ci sarà un aumento generale degli utili per azioni (+34%); le valutazioni in termini assoluti sono alte, ma relativamente economiche rispetto a quelle de bond. A livello settoriale poi la rotazione favorirà i titoli value a danno dei consumi di prima necessità e delle utility. Settori a crescita secolare come l’healthcare, e con forte enfasi sui temi esg andranno bene sia in Europa che negli Stati Uniti. Nel vecchio continente i settori più interessanti sono finanziario, energetico, e costruzioni nel nuovo mondo invece tecnologico, sanitario e industriale saranno quelli a maggiore crescita. Infine, in Asia meglio seguire un approccio pro ciclico prendendo posizione su automotive e trasporti.
- Obbligazionario: sul lato governativo la previsione è di un aumento dei tassi nell’area del G10, in larga parte dovuta al miglioramento delle previsioni di crescita. Ulteriori rialzi, rispetto a quelli predetti, sono improbabili a causa di una ripresa dell’inflazione ancora lontana. Lato credito i recenti sviluppi positivi sui vaccini, l’orientamento accomodante della politica monetaria e un contesto tecnico di domanda/offerta notevolmente favorevole dovrebbero sostenere la propensione al rischio di credito. si prevede che gli spread continueranno a salire sino a recuperare i livelli precedenti al covid. Le valutazioni limitano il rialzo a lungo termine rispetto alla performance stellare della fine di marzo, ma il credito produrrà probabilmente rendimenti buoni, soprattutto nell’high yield e nei settori prociclici.
- Materie prime: la view sulle materie prime è neutrale sui tre mesi mentre diviene buona sui dodici mesi, per via di una ripresa di una domanda che incontra un’offerta strutturalmente ridotta. Vi sarà un rialzo immediato delle materie prime non energetiche sostenuto dalla ripresa cinese, con il rame che a fine 2021 potrebbe toccare i 7500 dollari. A causa delle scorte elevate, il rialzo del petrolio arriverà probabilmente dopo l’inverno: ci aspettiamo che il Brent si attesterà a $ 65 a barile dall’autunno del 2021 all’inizio del 2022. L’oro a breve termine potrebbe essere limitato, ma manteniamo il nostro obiettivo di $ 2.300 dollari, supportato dal calo dei tassi reali statunitensi a 5 anni e da un dollaro più debole.
- Valute: Dopo un lungo periodo di sovraperformance del mercato economico e patrimoniale statunitense, il dollaro appare sopravvalutato – circa il 10% sui parametri standard. Goldman Sachs prevede che il dollaro scenderà del 6% nei prossimi 12 mesi e rispetto al picco del 2020 di un 15% entro il 2024. I principali beneficiari della ripresa globale invece saranno il dollaro australiano e canadese valute, mentre valute emergenti, come peso messicano e rupia indiana, offrono un buon rapporto rischio / rendimento.