L’ambiente oltre l’Esg
L’acronimo Esg, che indica le valutazioni di impatto ambientale, sociale e di governance, non viene nemmeno menzionato nell’ultima lettera annuale di Larry Fink agli investitori. Il ceo di BlackRock, fra i principali fautori della finanza sostenibile, ha invece evoluto il concetto in un capitolo intitolato “pragmatismo energetico”, che prende atto di come il concetto della sostenibilità sia diventato divisivo negli Stati Uniti, mentre nel resto del mondo è diventato sempre più chiaro che i combustibili fossili resteranno importanti ancora per molti anni.
“Ho iniziato a scrivere sulla transizione nel 2020. Da allora, la questione è diventata più controversa negli Stati Uniti”, anche se in “Europa, ad esempio, il net-zero rimane una priorità di investimento principale per la maggior parte dei clienti di BlackRock”, ha scritto Fink. “Ora la domanda di energia pulita viene amplificata da qualcos’altro: un focus sulla sicurezza energetica”, ha aggiunto il ceo di BlackRock, ricordando come già in passato avesse affermato che “la maggior parte del globo avrebbe avuto bisogno di fare affidamento sui prodotti idrocarburici per un certo numero di anni”. Nel pragmatismo energetico non c’è “una netta divisione tra produttori di petrolio e gas da una parte e nuove aziende energetiche pulite e tecnologie climatiche dall’altra”, ha sostenuto Fink, “molte aziende, come Occidental, fanno entrambe le cose, il che è una delle principali ragioni per cui BlackRock non ha mai sostenuto il disinvestimento dalle aziende energetiche tradizionali”.
Secondo Fink “il punto è: la transizione energetica non sta procedendo in linea retta”, ma “si sta muovendo in modi e a velocità diverse in diverse parti del mondo”.
Gli Etf sono il futuro, non solo ‘replicanti’
BlackRock, tramite iShares, è stata fra le società protagoniste delle strategie di investimento a basso costo fondate su Etf che seguono passivamente il percorso degli indici azionari. L’efficienza dell’Etf come strumento, ha sostenuto Fink, è destinata ad affermarsi anche al di fuori da questo genere di strategie, abbracciando anche gli altri segmenti ancora dominati dai fondi comuni.
“Da anni, BlackRock ha lavorato con clienti in tutta la gamma del portafoglio, sebbene con distinzioni tra strutture di prodotto per Etf, fondi comuni attivi e conti separati. Ora le linee tradizionali tra i prodotti si stanno confondendo”, ha affermato Fink. “I clienti stanno costruendo portafogli che combinano senza soluzione di continuità sia strategie attive che indicizzate, comprese attività liquide e illiquide e che spaziano dai mercati pubblici a quelli privati, attraverso strutture di Etf, fondi comuni e conti separati”, ha proseguito il ceo di BlackRock. La società “è stata determinante nell’espansione del mercato degli Etf rendendoli accessibili a un numero maggiore di investitori e offrendo nuove classi di attività (come obbligazioni) e strategie di investimento (come quelle a gestione attiva)”, ha aggiunto Fink, “il risultato di tale successo, è che l’Etf non è più solo un concetto di indicizzazione – sta diventando una struttura efficiente per una serie di soluzioni di investimento”.
La responsabilità dei Boomer nel futuro della previdenza
“Non sorprende che le generazioni più giovani, i Millennial e la Generazione Z, siano così ansiose dal punto di vista economico. Credono che la mia generazione – i Baby Boomer – si sia concentrata sul proprio benessere finanziario a discapito di chi viene dopo di loro”, ha affermato Fink, “e nel caso della pensione, hanno ragione”. Sul tema previdenziale Fink si concentra sugli Stati Uniti, un Paese nel quale il messaggio che passa ai giovani è che, in merito alla pensione, “devi fare da solo”. Rispetto al sistema pensionistico italiano il reddito da pensione pubblica è nettamente più contenuto, a fronte di un ben più modesto pagamento di contributi previdenziali obbligatori. Ad ogni modo, per Fink “l’America ha bisogno di un impegno organizzato e di alto livello per garantire che le future generazioni possano vivere gli ultimi anni con dignità” e “forse il modo migliore per cominciare a costruire speranza è dicendo ai giovani: forse non ti senti molto ottimista sul tuo futuro. Ma noi sì. E ti aiuteremo ad investirci”. Il ceo di BlackRock, come prevedibile, non ha perso l’occasione per ricordare come “più della metà degli asset gestiti” dalla società siano “destinati alla previdenza” con “circa 35 milioni di americani investiti per la vita dopo il lavoro”, pari circa a circa a “un quarto della forza lavoro del Paese”.
“I giovani hanno perso fiducia nelle generazioni più anziane. Il peso è su di noi per riconquistarla”, ha concluso Fink, “e forse investire per i loro obiettivi a lungo termine, compresa la pensione, non è così male come punto di partenza”.