Il documento presenta uno strumento completo sull’alfabetizzazione finanziaria al fine di assistere governi, autorità pubbliche e altri soggetti nel progettare, attuare e valutare le politiche di alfabetizzazione finanziaria
L’Italia, come mostrano diverse ricerche, sta migliorando il suo livello di istruzione finanziaria ma ci sono ancora troppi gap
1) fondare le loro strategie di alfabetizzazione finanziaria su dati e analisi rilevanti raccolti e condotti prima dell’adozione della strategia nazionale per definirne priorità e obiettivi e, dopo l’adozione, in maniera periodica, per modificare la strategia nazionale e assicurarsi che continui a essere pertinente e aggiornata. I dati e le analisi rilevanti dovrebbero comprendere:
a) dati sui livelli di alfabetizzazione finanziaria della popolazione. Gli aderenti dovrebbero: dunque utilizzare indagini specializzate a livello nazionale o studi internazionali coordinati per raccogliere dati comparabili e di elevata qualità sui livelli di alfabetizzazione finanziaria.
b) Analisi di dati per l’identificazione di aspetti dell’alfabetizzazione finanziaria che causano problemi particolarmente rilevanti e di categorie della popolazione che hanno maggiori necessità di elevare il loro livello;
c) analisi del comportamento finanziario della popolazione o di sottogruppi specifici in determinati campi, come l’accesso e l’utilizzo di prodotti e servizi finanziari o comportamenti di risparmio, assunzione di prestiti, sovra-indebitamento, investimenti e assicurazione;
d) analisi delle pratiche di mercato adottate da fornitori di servizi finanziari, comprese quelle che si basano su fattori (bias) comportamentali dei consumatori per esaminare in che modo l’alfabetizzazione finanziaria può essere impiegata parallelamente alla tutela dei consumatori in campo finanziario;
e) dati e analisi riguardanti l’accesso a programmi di alfabetizzazione finanziaria per l’intera popolazione e per determinati sottogruppi e i canali più efficaci per toccare vari segmenti della popolazione;
f) la periodica mappatura di programmi esistenti per l’alfabetizzazione finanziaria al fine di identificare partner competenti e affidabili e/o lacune per quanto riguarda l’erogazione di tali programmi.
2) Adottare altre misure preparatorie necessarie e appropriate prima dell’elaborazione della strategia nazionale.
Queste possono comprendere:
a) la ricerca di esempi, buone pratiche, studi e letteratura che siano pertinenti a livello nazionale e internazionale per identificare pratiche operative e riproducibili, nonché eventuali inefficienze causate da risorse gestite in modo insoddisfacente;
b) la creazione di meccanismi per la consultazione, il coordinamento e la condivisione di informazioni tra le varie parti interessate in fase di sviluppo e attuazione della strategia nazionale;
c) la presentazione e divulgazione dei risultati di questa fase preparatoria e l’annuncio dello sviluppo in corso o previsto di una tabella di marcia riguardante la strategia nazionale.
3) Adottare meccanismi di coordinamento e di governance trasparenti che consentano di:
a) Identificare un’autorità o un meccanismo di governance credibile e imparziale, riconosciuti e sostenuti al più alto livello politico, che sia responsabile dell’adozione, dello sviluppo e del monitoraggio della strategia nazionale.
b) Identificare le responsabilità e i ruoli condivisi ma chiaramente definiti dei soggetti competenti, affidando responsabilità e ruoli che siano coerenti con le competenze, le capacità, gli interessi e le risorse delle parti interessate;
c) Coinvolgere le autorità pubbliche competenti nella misura del possibile, compresi i ministeri (e in particolare i ministeri delle Finanze e dell’Istruzione), le banche centrali, le autorità di regolamentazione e vigilanza finanziaria, nonché altri poteri pubblici nazionali, regionali e locali. Il coinvolgimento dei poteri pubblici dovrebbe almeno garantire la definizione di obiettivi di vasta portata a livello di governo, la preparazione, l’elaborazione e l’attuazione della strategia nazionale, in collaborazione con altre parti interessate; e la formulazione e la promozione di principi o linee guida efficaci e flessibili sul coinvolgimento.