Tra lunedì e giovedì le big tech statunitensi – Netflix, Google, Apple, Facebook, Amazon – hanno annunciato i loro risultati trimestrali
La combo Alphabet-Microsoft ha registrato un fatturato di 110,4 miliardi di dollari, un aumento del 33 per cento rispetto al terzo trimestre dello scorso anno
Alphabet, la prima a dare i propri numeri, ha riportato utili e guadagni per il terzo trimestre che hanno superato le stime degli analisti. L’utile per azione si è attestato a 27,99 dollari contro i 23,48 dollari che si aspettavano gli analisti intervistati da Refinitiv, con il fatturato che si è ammontato a 65,12 miliardi quasi 2 miliardi rispetto a quanto previsto. I buoni risultati riflettono l’aumento del 43% rispetto ad un anno fa delle entrate pubblicitarie, che hanno portato nelle casse di Google 53,13 miliardi di dollari. Gli annunci su YouTube sono saliti a 7,21 miliardi di dollari, rispetto ai 5,04 miliardi di un anno fa.
Microsoft
L’azienda di Redmond ha messo a segno il migliore trimestre dell’anno, con le entrati totali, pari a 45,32 miliardi di dollari, che sono aumentate del 22% rispetto allo scorso periodo dell’anno scorso: si tratta della crescita del fatturato più rapida dal 2018. L’utile per azione si è attestato a 2,27 dollari per azione, contro i 2,07 dollari previsti dagli analisti. Le maggiori entrate sono il larga parte da attribuirsi al cloud computing. Il segmento Intelligent Cloud di Microsoft – che comprende il cloud pubblico Azure, i servizi aziendali, GitHub, SQL Server, System Center, Visual Studio e Windows Server – ha consegnato 16,96 miliardi di dollari di entrate, in crescita del 31% rispetto all’anno precedente.
Apple
Le entrate di Apple sono scese al di sotto delle aspettative di Wall Street nel suo quarto trimestre fiscale giovedì, attestandosi a 83,36 miliardi contro gli 84,85 miliardi di dollari stimati da Refinitiv. Tim Cook ha attribuito questi risultati ai vincoli di fornitura più grandi del previsto su iPhone, iPad e Mac, che secondo il ceo di Apple hanno pesato per 6 miliardi di dollari. Nonostante questo le entrate sono state in crescita del 29% rispetto all’anno scorso, con ciascuna delle categorie di prodotti in aumento. L’utile per azione è stato di 1,24 dollari, in linea con le aspettative degli analisti.
Amazon
A deludere più di tutte è stata Amazon, le cui azioni giovedì sono crollate del 4% dopo l’annuncio dei risultati trimestrali. L’utile per azione si è attestato ad appena 6,12 dollari, contro gli 8,92 dollari previsti da Refinitiv. Anche le entrate non sono state all’altezza delle aspettative: Amazon ha chiuso il trimestre con 110,81 miliardi di dollari quasi un miliardo in meno rispetto a quanto si pensava. La crescita del fatturato nel terzo trimestre è stata del 15%, in calo rispetto alla crescita del 37% nello stesso periodo dell’anno scorso. La società fondata da Bezos sta facendo i conti con l’interruzione nella catena d’approvvigionamento e il ritorno nei negozi fisici dei consumatori.